Direttrice di Sollicciano sanzionata per le condizioni del carcere. Funaro: 'Ha la nostra stima'
La sindaca: 'Servono interventi del Governo, il carcere andrebbe demolito e ricostruito'
giovedì 25 luglio 2024 17:24
Arriva il sostegno della sindaca di Firenze, Sara Funaro, per la direttrice di Sollicciano, Antonella Tuoni, sanzionata dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria con 25 mila euro di ammenda per le condizioni degradanti del carcere fiorentino. Il Dap avrebbe anche prescritto di sanare le inosservanze alle norme sull’igiene e la sicurezza sul lavoro entro 90 giorni.
“Ringrazio la direttrice Antonella Tuoni per il difficile lavoro che sta portando avanti nel carcere di Sollicciano, dove c’è una situazione di emergenza e criticità che segnaliamo da anni. Tuoni ha il nostro supporto e la nostra stima”, dice Sara Funaro, che esprime solidarietà alla direttrice del carcere di Sollicciano. “Nel penitenziario ci sono problemi che hanno bisogno di interventi importanti di natura strutturale - spiega la sindaca -, che possono essere realizzati solo attraverso consistenti finanziamenti provenienti dal Governo. Non a caso, abbiamo sempre detto che il carcere andrebbe demolito e ricostruito completamente. È necessario un intervento strutturale da parte del Ministero”.
“Il penitenziario non è un luogo sano e dignitoso – continua Funaro -: non lo è per i detenuti, non lo è per il personale della polizia penitenziaria che lavora in condizioni difficili e non lo è per tutte le realtà di volontariato che quotidianamente vi svolgono la loro attività. Firenze non può tollerare una struttura come Sollicciano, serve un istituto che permetta l'attuazione dei principi costituzionali”.
Anche l'assessore al Welfare Nicola Paulesu esprime solidarietà: “Ho comunicato direttamente alla direttrice Antonella Tuoni la mia vicinanza, ringraziandola per il lavoro che svolge presso il carcere di Sollicciano. In merito agli interventi da fare nel penitenziario di Sollicciano - ha proseguito Paulesu -, serve certamente un’azione strutturale, con risorse e finanziamenti ministeriali dedicati. Perché il carcere possa svolgere anche la sua funzione rieducativa e riabilitativa e dare una prospettiva di vita a chi ha la volontà di rimettersi in gioco. Questo è l'obiettivo che continueremo a perseguire, in stretta collaborazione”.
“Ho appreso che gli ispettori del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia hanno messo a carico della direttrice di Sollicciano, Antonella Tuoni, le conseguenze delle mancanze strutturali ministeriali che da decenni andiamo denunciando. È incredibile. È ridicolo. È vergognoso. Abbiamo assistito – aggiunge il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni – alla cronica mancanza cronica di finanziamenti a fronte degli enormi bisogni di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione del carcere, gravi ritardi dei pochi lavori programmati, sovraffollamento strutturale, mancanza cronica di personale sia per la Polizia Penitenziaria che per gli educatori. È scandaloso che un’amministrazione centrale statale cerchi di autoassolversi riversando su chi svolge - con molti oneri e pochi onori - il ruolo sostanzialmente di gestore ordinario di Sollicciano, individuando responsabilità che chi ricopre tale incarico oltretutto non può avere poiché non ha autonomia di spesa. A Roma si assumano le proprie responsabilità una buona volta e mettano urgentemente le risorse e prendano i provvedimenti necessari per risolvere il gravissimo problema della mancanza di condizioni di base di dignità umana per le persone che abitano e lavorano in quel pezzo del nostro quartiere, della nostra città. Esprimo – conclude Dormentoni – tutta la mia solidarietà alla direttrice Antonella Tuoni!”.
Anche nel Palazzo di Giustizia a Firenze si allarga la riflessione comune sul tema “suicidi in carcere”, anche a fronte della cronaca recente, con l’ennesimo suicidio di un ragazzo di appena vent’anni nel carcere di Sollicciano. Dirigenze degli Uffici Giudiziari a raccolta negli spazi dell’Auditorium Adone Zoli, presso il Tribunale di Firenze, nell’incontro promosso dall’Ordine degli Avvocati di Firenze. "Quando c'è un'emergenza bisogna intervenire sull’emergenza - dice il Sergio Paparo, Presidente Ordine Avvocati Firenze - l’emergenza oggi è il sovraffollamento e le condizioni disastrose. Ci sono delle misure e delle proposte in Parlamento che però non hanno trovato ingresso nel decreto legge Nordio". Sull’ispezione a Sollicciano: "Non si può addebitare la responsabilità al Direttore del carcere rispetto a criticità che sono di tipo strutturale. Il carcere di Sollicciano andrebbe demolito e ricostruito”
“Innanzitutto c'è un problema immediato che è quello di riportare una situazione fuori norma alla norma - il commento di Alessandro Nencini, Presidente della Corte d’Appello - E poi c'è un problema strutturale. Ripensare effettivamente che cos'è il carcere per noi, che cosa significano le pene detentive, quando sono necessarie, quando non sono necessarie. Avere condizioni umane di vita nel carcere vuol dire restituire, al momento dell’uscita del carcerato, una persona forse migliore.”
Sul tema delle pene alternative, anche l’intervento di Silvia Chiarantini, presidente del Tribunale per i minori. “È uno strumento che stiamo cercando di potenziare, anche in collaborazione con la Regione Toscana. I ragazzi dell’istituto non sempre arrivano per fatti eclatanti. Dobbiamo lavorare molto sulla prevenzione, sul reinserimento e questo implica il coinvolgimento di tutti gli attori sociali”.
Presenti anche il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Firenze, Ettore Squillace Greco; in rappresentanza del Tribunale di Firenze, Antonio Pizzuti; Presidente del Tribunale di Sorveglianza, Marcello Bortolato; il Procuratore della Repubblica, Filippo Spezia; Procuratore della Repubblica del Tribunale per i minori, Roberta Pieri.
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