Sollicciano, sopralluogo della sindaca Funaro: 'Fedi aveva solo 20 anni, sistema al collasso'
'Una vergogna, il Governo deve intervenire subito'
sabato 06 luglio 2024 12:11
'Una vergogna per uno stato civile'. Sopralluogo al carcere di Sollicciano per la sindaca di Firenze, Sara Funaro, nella giornata di ieri. Dopo il suicidio di un giovane detenuto 20enne e la protesta all'interno del carcere, continua la denuncia per una situazione sempre più delicata all'interno del penitenziario fiorentino.
"Al carcere di Sollicciano la situazione è al limite", le parole di Sara Funaro. "Non c’è più tempo, non possiamo più aspettare. Il dolore per la giovane vita spezzata è profondo: Fedi aveva solo vent’anni, l’ennesima vittima in un sistema al collasso. È una vergogna per uno stato civile".
Continua la sindaca di Firenze: "Le carceri devono essere luoghi di riabilitazione sociale, non di abbandono e emarginazione. La comunità carceraria deve essere tutelata: detenuti, lavoratrici e lavoratori e tutte le associazioni che si impegnano ogni giorno. Dignità e diritti devono essere garantiti senza distinzioni. Da tempo denunciamo le condizioni disumane di Sollicciano: è necessario intervenire su una situazione che non può più essere ignorata. Il Governo deve intervenire subito".
Invoca misure anche il coordinatore nazionale Fp Cgil della Polizia penitenziaria, Donato Nolè: “Mentre si continua a fare passerella nelle scuole di formazione del personale di Polizia Penitenziaria e si annunciano Decreti leggi risolutori sul pianeta carcere, Firenze Sollicciano deve gestire l’ennesima rivolta. Rivolta scatenatasi in seguito al suicidio di un giovane detenuto. Firenze Sollicciano rappresenta senza ombra di dubbio tutto il disastro del pianeta carcere, da anni e nonostante le tante promesse fatte continua ad essere un posto infernale per chi ci lavora e per chi è detenuto”.
Continua Nolè: “Il personale allo stremo, scoraggiato, amareggiato, chiamato a contrastare da solo tutte le carenze organizzative e strutturali, non ne può più. Le pessime condizioni di vita all’interno della struttura hanno di fatto creato la condizione migliore, per una parte di detenuti, i più facinorosi, che di fatto si sono sostituiti all’istituzione per la gestione dei ristretti, i quali anche non volendo a volte sono costretti ad assecondare il loro volere, perché il tutto è fuori controllo. Appreso del Decreto Legge – Misure Urgenti in Materia Penitenziaria di Giustizia Civile e Penale del Ministero della Giustizia”, prosegue il sindacalista, “le misure sono talmente urgenti che le assunzioni di 1.000 poliziotti penitenziari verranno fatte per 500 unità nel 2025 e le altre 500 nel 2026. Per deflazionare le presenze dei detenuti, e a nostro parere solo ed esclusivamente per evitare una ulteriore condanna dall’Europa, è stata rivista ed amplificata la sola liberazione anticipata. Tanto, se nell’immediato produrrà qualche effetto, non rappresenta sicuramente una soluzione, anche parziale, del problema".
"E’ ampiamente dimostrato che il tasso di recidiva di chi viene dimesso dal carcere senza un vero programma di trattamento ed accompagnamento all’inserimento sociale è di circa il 70%, tanto vuol dire che presto le persone che verranno messe in libertà con il solo sconto di pena presto, probabilmente, ritorneranno a delinquere. L’episodio di ieri (giovedì, ndr) a Sollicciano ci dovrebbe far riflettere in quanto ancora una volta la criticità si è manifestata in un giudiziario (vale a dire detenuti non condannati in carcerazione preventiva) e nulla è stato previsto nel nuovo decreto per questi circuiti. I dati statistici ci dicono che chi ha commesso un reato ed ha effettuato un percorso alternativo alla detenzione ha una recidiva del 7%”, conclude Nolè.
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