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Pare Parecchio Parigi, il nuovo film di Leonardo Pieraccioni 'dedicato a tutti i sognatori'

Una commedia familiare, un viaggio dove la benzina sono l'amore e la fantasia, dove il regista ha lasciato entrare il sentimento accanto alle risate

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venerdì 19 gennaio 2024 12:53

Dal file "soggetti arditi" al grande schermo. Leonardo Pieraccioni tira fuori dal cassetto una storia che stava lì dentro da anni, e lo fa in Pare Parecchio Parigi, il suo quindicesimo film, in cui il regista e attore fiorentino spalanca una finestra che prima teneva socchiusa. 

 

Lo ha spiegato lui stesso all'anteprima del film, da ieri nelle sale. "Credo di aver aperto in ogni film una finestrina sentimentale, ma da cabarettista quale sono ho sempre avuto pudore, e la richiudevo subito. Qui, insieme ad Alessandro Riccio, bravo sceneggiatore e commediografo fiorentino di grande impatto, ho pensato di lasciarmi andare. Ora che ci sia avvicina ai 60 anni, è bello lasciarsi andare, e sono felice, perché è il film che dovevo fare in questo momento, dovevo tirarlo fuori dal cassetto".


Un film in cui la comicità non sovrasta l'aspetto emozionale, che stavolta prende campo nel raccontare la storia di una famiglia sgangherata, di tre fratelli che si sono persi di vista ma che si ritrovano per far vivere al padre morente un'altrettanto sgangherata avventura: andare a Parigi, senza uscire da un maneggio. E' la storia liberamente ispirata ai fratelli Michele e Gianni Bugli che nel 1982 partirono con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi. Viaggiarono non uscendo quasi mai dal loro podere. "Il film è dedicato a loro. E a tutti i sognatori".


Pieraccioni, che firma il soggetto con Filippo Bologna e la sceneggiatura con Alessandro Riccio, è regista e interprete di questa commedia familiare, prodotta da Levante con Rai Cinema, in uscita al cinema il 18 gennaio 2024 con 01 Distribution, liberamente ispirata ad una storia vera, che vede nel cast anche Chiara Francini, Giulia Bevilacqua e Nino Frassica. 

 
Per esaudire il desiderio, ormai rimpianto, che ha un vecchio e malatissimo padre (Nino Frassica) di non aver fatto un viaggio a Parigi con i figli (Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua) ecco che i tre fratelli che non si parlano da cinque anni, fingeranno di partire con lui da Firenze a bordo di un camper, che non uscirà mai dai confini di un maneggio di cavalli. Quel viaggio, messo in scena perché ai figli è stato proibito di allontanare il padre dalla struttura ospedaliera che glielo ha affidato, diventerà una paradossale e avventurosa occasione per tentare di far riavvicinare i fratelli e cercare di riconciliarsi con il loro papà. 

 

"C'è nel mio computer un file con scritto "soggetti arditi" - racconta Pieraccioni - questo c'era da 14 anni, si intitolava Parigi in giardino, e nasce da un mio amico di Livorno che mi disse che avrei dovuto fare un film su dei suoi amici che presero il padre non vedente e in fin di vita, con cui si erano un po' allontanati, e gli dissero si va a Parigi. Fecero delle soste e arrivati su una collina da dove si vedevano in lontananza le lucine di Pisa, quelle lucine parevano parecchio Parigi. Il loro babbo sorrise, li guardò e disse Parigi è bellissima. Non capirono se aveva capito la verità, ma non era più importante, come non è importante nel mio film. Fare tutto un viaggio da Sesto Fiorentino a Parigi senza uscire da un maneggio potrebbe essere ardito, ma con la benzina della fantasia, con attori straordinari, un'armata Brancaleone dell'affetto, si può".

 

"E' dedicato a tutti i sognatori, come chi in lockdown ha fatto finta di essere alle Maldive con i piedi nella bacinella. Come Gaia Nanni che portava i figli durante il lockdown dal salotto alla cucina, li vestiva da sciatori dicendo si va a sciare. Un po' come il maestro Benigni che ne La vita è bella faceva credere al bambino di essere altrove e non nell'inferno del campo di concentramento. Ora non faccio altro che ricevere telefonate dagli amici che mi raccontano aneddoti simili, una mia amica mi ha detto che una volta ha portato la nonna ad Amsterdam dicendole che era Parigi, perché costava meno. Un'altra mi ha detto che il film le ha fatto venire voglia di risolvere qualcosa di inespresso con sua sorella. Quindi se un film, una commedia che deve far passare un'ora e mezzo in allegria, serve anche a questo, è una cosa che mi rende molto felice".

 

C'è tanta fiorentinità nel film, si parla di Sesto Fiorentino, delle colline di Scandicci, del traffico sui viali... E accanto ai protagonisti, sfila una carrellata di attori toscani che rende il film un affresco dedicato al talento toscano, da Massimo Ceccherini ad Andrea Muzzi, da Massimiliano Galligani a Gaia Nanni, da Sergio Forconi a Gianna Giachetti

 

Chiara Francini ieri all'anteprima del film ha raccontato l'emozione di prendere parte a questa avventura. "Posso dire che sono tanto felice, che quando Leonardo mi ha mandato la sceneggiatura mi son messa a piangere, e la prima volta che l'ho visto mi sono messa a piangere. Si potrà dire che è un film di Pieraccioni se si piange? Credo di si, perché avete presente quando siamo piccoli e si fa finta che le cose brutte diventino belle? In questo film c'è esattamente questo, la bellezza dell'imperfezione, di questa famiglia scalcagnata, c'è la possibilità di dire proviamoci, costruiamo ricordi che ci sfameranno quando saremo vecchi. Questo film penso che sazi parecchio parecchio".
 

 

 

 

 

Irene Grossi

 

 

 
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