FDC Italia compra Palazzo Vivarelli Colonna a Firenze
Il progetto per il palazzo prevede appartamenti di lusso e negozi
mercoledì 05 luglio 2023 15:50
FDC Italia, società connessa a LDC Hotels & Residences, di proprietà del magnate di Taiwan Nelson Chang, ha siglato ieri l’acquisizione dello storico Palazzo Vivarelli Colonna di via Ghibellina. L’atto è stato sottoscritto dal presidente di LDC Hotels & Residences Italia, Marco Casarola, con il delegato di CDP Real Asset (Gruppo CDP), proprietaria dell’immobile. Il palazzo, appartenuto al Comune di Firenze, nel 2014 è stato acquisito e successivamente messo in vendita da CDP, con il supporto dell’intermediario Cushman & Wakefield.
Per il gruppo l'acquisizione del settecentesco Palazzo Vivarelli Colonna è la terza che riguarda edifici di pregio a Firenze, dopo Palazzo Portinari Salviati, in via del Corso e Palazzo Serristori, sull'omonimo Lungarno.
È dell’aprile del 2022 la riapertura al pubblico di Palazzo Portinari Salviati, il complesso di origine quattrocentesca, impreziosito dagli affreschi del ‘500 e del ‘700, con funzioni di accoglienza alberghiera (ci sono 13 suites) e di residenza (25 appartamenti in gran parte già venduti). È ancora in corso il recupero del rinascimentale Palazzo Serristori, sull'omonimo Lungarno, con un progetto che comprende 14 appartamenti di pregio, anche in questo caso quasi tutti venduti con l’intermediazione di Lionard Luxury Real Estate.
“L’acquisizione di questi palazzi storici, di cui non ci sentiamo proprietari ma custodi per le generazioni future, è motivata dalla ferma volontà di prenderci cura di un patrimonio che esprime i valori di quella grande cultura per cui ancora oggi Firenze è amata in tutto il mondo - mette in evidenza Marco Casarola, presidente del gruppo - Per questo siamo impegnati in restauri attenti, pazienti e certamente onerosi, nel rispetto di coloro che questi edifici li hanno costruiti e vi hanno vissuto nei secoli scorsi. Quello che ci guida nei nostri interventi di recupero - prosegue - è la bellezza che nasce dall’opera dell’uomo, un valore che vogliamo condividere con i futuri proprietari. Come ama ricordare Nelson Chang, proprietario di LDC Hotels & Residences, a Firenze dobbiamo molto, è la culla di quel Rinascimento che ha cambiato, in positivo, le sorti del mondo”.
Per Palazzo Vivarelli Colonna, un edificio di circa 4.800 metri quadri a cui si aggiungono circa 1.700 metri quadri di giardino, il gruppo ha già pronto un progetto che prevede l’uso residenziale, con appartamenti di lusso, per i piani superiori. Il piano terra manterrà la destinazione d’uso a indirizzo direzionale e commerciale, consentendo l'apertura del giardino all’italiana che caratterizza l’edificio.
Il palazzo ha ospitato in passato anche gli uffici della cultura e dello sviluppo economico di Palazzo Vecchio. Il Comune di Firenze lo acquistò difatti nel 1979 dai Vivarelli Colonna, proprietari per oltre un secolo, e nel 1986 diede il via a un complesso intervento di restauro, conclusosi alle soglie del Duemila. Nel 2014 l’edificio è stato inserito dal Comune di Firenze nel piano delle alienazioni e acquisito da Cassa Depositi e Prestiti.
La storia di Palazzo Vivarelli Colonna
Le prime notizie risalgono al XV secolo. Fu Francesco Maria Niccolò Gaburri, a partire dal 1701, a trasformare le proprietà acquistate dai Granacci in un unico edificio, con importanti lavori che diedero definizione alla cantonata tra via delle Conce e via Ghibellina, dove si sviluppa su tre piani l'ampia facciata principale della residenza. Il palazzo fu acquistato dai Vivarelli Colonna nel 1857, dopo precedenti passaggi di proprietà (Lotteringhi della Stufa e Giuntini). Fu il banchiere Michele Giuntini a commissionare, nella prima metà dell'Ottocento, importanti cicli di affreschi agli artisti Angiolo Angiolini, Luigi Catani, Gasparo Martellini, Giuseppe Collignon, Francesco Nenci, Giuseppe Bezzuoli. L’ampio e suggestivo giardino all'italiana risale anch’esso ai primi decenni del Settecento ed è arricchito da una scenografica fontana a muro, realizzata tra il 1704 e il 1708 da Giovanni Baratta.