Firenze, 'Atlas of the new world': negli scatti di Delille e Piermartiri il mondo stravolto dal cambiamento climatico
Il progetto fotografico protagonista al MAD Murate Art District
giovedì 04 dicembre 2025 14:06
“In che modo una fotografia può mostrare il futuro?”. È la domanda che ha guidato Edoardo Delille e Giulia Piermartiri nella creazione di Atlas of the New World, il progetto fotografico che dal 4 dicembre 2025 all’8 febbraio 2026 sarà protagonista di MAD Murate Art District, a cura di Valentina Gensini e prodotto da MAD Murate Art District – Fondazione MUS.E con il sostegno della Regione Toscana e il contributo di Fondazione CR Firenze.
L’esposizione è concepita come un atlante visionario del mondo che ci attende: immagini di territori già segnati dagli effetti del cambiamento climatico si intrecciano con proiezioni che prefigurano scenari estremi. Una sovrapposizione letterale di presente e futuro che crea un’esperienza immersiva potente, presentata per la prima volta nella sua forma completa negli spazi di MAD.
Nella sala Wanda Pasquini il pubblico trova una grande videoinstallazione multicanale: sei monitor, dodici scatti ciascuno – per un totale di 72 immagini – accompagnati da un soundscape dedicato. Ogni monitor racconta un Paese diverso, alternando fotografie e grafici tratti dagli studi dei climatologi utilizzati dagli artisti per la mostra e per il volume Atlas of the New World, co-prodotto da MAD. Delille e Piermartiri, vincitori del Premio Ponchielli 2024, portano avanti da anni una ricerca che fonde reportage, sperimentazione visiva e indagine sociale.
“Atlas of the New World è un progetto che parla direttamente al presente, mostrando con forza ciò che spesso non riusciamo a immaginare del nostro futuro. Firenze ha il dovere di sostenere ricerche artistiche capaci di unire linguaggio visivo e rigore scientifico” ha detto l’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini. “Portare questa mostra alle Murate significa valorizzare un luogo che negli anni è diventato un laboratorio di visioni contemporanee”.
“Atlas of the New World – spiegano Delille e Piermartiri – è un progetto fotografico che pone una domanda fondamentale: come sarà l’atlante che le future generazioni consulteranno? Abbiamo viaggiato in Paesi destinati a subire trasformazioni morfologiche significative entro la fine del secolo, rendendo visibili oggi questi imminenti cambiamenti. La fotografia, in questo caso, rappresenta il futuro”.
Il percorso espositivo approfondisce le trasformazioni che attraversano le aree più vulnerabili del pianeta: l’innalzamento dei mari nelle Maldive, gli incendi in California, il ritiro dei ghiacciai del Monte Bianco, le siccità in Mozambico, le alluvioni in Cina, lo scioglimento del permafrost e i roghi sempre più frequenti in Siberia e nella Russia artica. Un mosaico che racconta un pianeta in transizione accelerata.
Il cuore del progetto è la tecnica analogica utilizzata dagli autori: durante lo scatto, una diapositiva che rappresenta il futuro del paesaggio viene proiettata con un flash sulla scena reale. Una “doppia esposizione” concettuale in cui presente e futuro collidono in un’unica immagine, trasformando la fotografia in una sorta di visione-rivelazione.
MAD Murate Art District amplifica il progetto con attività educative rivolte alle scuole, accessibili tramite il portale “Le chiavi della città”, per avvicinare studenti e giovani ai temi del cambiamento climatico.
Atlas of the New World è anche un libro, edito da L’Artiere, che raccoglie contributi di studiosi come Stefano Mancuso, Giulio Betti ed Elena Giacomelli, traducendo dati e analisi in un immaginario concreto. Il volume sarà presentato il 15 gennaio 2026 alle 17.30 presso MAD, in collaborazione con Studio Marangoni, alla presenza degli autori.
