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Franchi, Palazzo Vecchio risponde alla Commissione UE: 'Ecco perché lo stadio è nel Pnrr. Il Comune ha già iniziato a spendere'

'Il progetto del Franchi promuove la rigenerazione urbana di un’area pubblica'

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giovedì 30 marzo 2023 20:30

Continua a far discutere la questione dell’utilizzo dei fondi Pnrr per il restyling dello stadio Artemio Franchi di Firenze.

 

L’Ue torna a ribadire che il progetto dello stadio fiorentino, come quello di Venezia, "non erano parte del piano di Recovery iniziale" dell'Italia. A sottolinearlo sarebbe stata una portavoce della Commissione europea, secondo quanto riporta Ansa, interpellata riguardo alle difficoltà della valutazione in corso a Bruxelles e sul via libera della terza tranche del Pnrr all'Italia.

 

Dopo aver ricordato che i progetti legati ai Piani Integrati Urbani devono riguardare grandi aree urbane degradate e rispettare l'obiettivo sociale, la portavoce della Commissione europea avrebbe ribadito anche il sostegno dell’Italia attraverso fondi nazionali alla ristrutturazione dello stadio Franchi: “E forse anche da qui viene la confusione . avrebbe segnalato quindi - Come parte del suo piano, l'Italia ha adottato una serie di piani di investimento, tra cui quello per Firenze, e include anche una proposta di intervento relativa allo stadio, fondamentalmente per integrare le risorse nazionali e attualmente stiamo esaminando tutti questi piani di investimento perché sono collegati alla terza richiesta di pagamento".

 

Non è tardata la risposta del Comune di Firenze. Da Palazzo Vecchio hanno fatto subito sapere che “il progetto dello Stadio Franchi è inserito nel Pnrr approvato con decisione di esecuzione del Consiglio Ecofin del 13 luglio 2021, che ha recepito la proposta della Commissione europea”.

 

La decisione di esecuzione contiene un allegato con obiettivi e traguardi, al cui conseguimento si lega l'assegnazione delle risorse su base semestrale, e in relazione ai piani di investimento concernenti i Piani Urbani Integrati si prevede che i progetti facciano “riferimento ai seguenti tipi di interventi”: a) manutenzione per il riutilizzo e la rifunzionalizzazione delle aree pubbliche; b) miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale; c) miglioramento della qualità ambientale e del profilo digitale delle aree urbane”.

 

L’art. 21 del d.l. 152/2021, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR”, ha poi disposto che i “Piani Integrati - M5C2 - Investimento 2.2” debbano avere le seguenti finalità: “1. Favorire una migliore inclusione sociale riducendo l'emarginazione e le situazioni di degrado sociale; 2. Promuovere la rigenerazione urbana attraverso il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e  delle aree pubbliche; 3. Sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico”.

 

Secondo Palazzo Vecchio dunque “Il progetto di riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di PL. Nervi prevede, esattamente, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di una struttura pubblica e di un’area pubblica, e dunque il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale, economico e ambientale con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei beni culturali e alla promozione delle attività economiche culturali e sportive – si legge in una nota - Gli obiettivi del progetto di riqualificazione dello stadio di Firenze rientrano appieno tra le varie finalità connesse al PNRR, così come testualmente esplicitate con la citata Decisione del Consiglio e, quindi, recepite nel DL 152/2 021”.

 

“Per i piani urbani integrati sono stati definiti i soggetti e le modalità di attuazione degli interventi con decreto legge 6 novembre 2021 n.152. Con tale decreto è stata definita altresì la modalità di ripartizione dei finanziamenti tra città metropolitane, in base al peso della radice quadrata media della popolazione residente moltiplicato per il quadrato della mediana dell’Indice di Vulnerabilità sociale e materiale IVSM. Con il medesimo decreto sono stati stabiliti i criteri da rispettare, segnatamente di intervenire su aree urbane il cui IVSM e superiore a 99 o superiore alla media a dell’area territoriale”.

 

“Come è evidente da quanto sopra, il progetto di riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di PL. Nervi: 1. Promuove la rigenerazione urbana, attraverso il recupero, la ristrutturazione, la rifunzionalizzazione ecosostenibile di una struttura pubblica e di un’area pubblica; 2. Ha come oggetto la manutenzione e il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di area pubblica e di struttura edilizia pubblica esistenti per finalità di interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale , economico e ambientale con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei culturali e alla promozione delle attività economiche culturali e sportive; 3. lo Stadio è inserito nell’area Campo di Marte ed ha un IVSM pari a 100.3 quindi superiore a 99 o superiore alla media a dell’area territoriale (come prescritto dal decreto 152/21)”.

 

“Quindi nella decisione della commissione ECOFIN non ci sono limitazioni agli stadi e il progetto rientra negli obiettivi della decisione ECOFIN e negli oggetti e vincoli del decreto dello Stato italiano – sostiene ancora il Comune di Firenze - Per questo motivo il progetto è stato finanziato con Decreto Interministeriale”.
 

Palazzo Vecchio ha fatto infine presente che “i finanziamenti sono stati formalizzati da tempo e il Comune di Firenze ha già iniziato le attività per il restyling dello stadio, spendendo fino ad ora oltre 8,5 milioni per le seguenti attività: 2,2 milioni per rilievi, modello Bim, indagini, concorso di progettazione e progetto di fattibilità; oltre 6,5 milioni per progettazione definitiva, servizio di verifica della progettazione, spese varie per istruttoria pratiche, saggi e sondaggi per verifica archeologica e bonifica bellica (queste ultime imputate ai fondi ottenuti in coerenza con i decreti di finanziamento e le convenzioni sottoscritte)”.

 

 

 
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