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H/EARTHbeat, Battiti del cuore e della terra: a Firenze un festival di musiche del mondo

Il nuovo festival, dal 7 ottobre al 2 dicembre: sedici concerti, incontri, laboratori

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venerdì 07 ottobre 2022 18:52

Arriva un nuovo festival a Firenze: è H/EARTHbeat, Battiti del cuore e della terra, dedicato alle musiche del mondo, che porterà a Firenze dal 7 ottobre al 2 dicembre sedici concerti, incontri, laboratori. Un lungo viaggio nella world music attraverso la musica dei grandi protagonisti internazionali e di numerosi musicisti italiani che farà tappa in sei diversi luoghi della città. Hearthbeat è organizzato dalla Associazione Music Pool con la direzione artistica di Enrico Romero, con il contributo del Ministero della Cultura, il patrocinio del Comune di Firenze e tante collaborazioni.

 

“H/Earthbeat parla tantissimi linguaggi e accoglie artisti provenienti da vari continenti ma anche talenti nostrani alle prese con sonorità più etniche e popolari. - ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini - Un progetto di eventi diffusi, che riafferma la vocazione di Firenze a ‘città del mondo’ e prende vita in spazi dentro e fuori dal centro”.

 

“Ci teniamo molto a promuovere e valorizzare un bellissimo Festival che proprio a Firenze ha trovato casa. - ha evidenziato Mirco Rufilli, consigliere delegato alla Fiorentinità - Quando si parla di Fiorentinità parliamo di tutto ciò che è espressione della città e la musica non può che avere grande spazio. Un evento dedicato alla musica dal mondo incarna bene il dna della nostra città, da sempre contenitore di linguaggi artistici diversi e luogo di incontro tra forme culturali sempre nuove”.

 

“Con H/EARTHbeat Firenze torna ad avere un festival interamente dedicato alle musiche del mondo. Grazie al sostegno del Ministero per la Cultura e del Comune di Firenze, al forte impegno della Associazione Music Pool e del direttore artistico Enrico Romero riprende un percorso in sintonia con una città che nella sua storia ha sempre voluto guardare fuori dai propri confini e dialogare con le altre culture”, ha detto Gianni Pini presidente associazione Music Pool.

 

“Già da questa sua prima edizione H/EARTHbeat ci permetterà di scoprire tanti mondi sonori diversi, in un percorso che partendo dalle tradizioni dei popoli arriva fino alle loro nuove trasformazioni e contaminazioni contemporanee”, ha sottolineato Enrico Romero, direttore artistico, che ha illustrato il programma.
 

Venerdì 7 ottobre alle 19:00, sarà protagonista del primo appuntamento del festival il duo formato da due delle più note e apprezzate voci del folk toscano, Giuditta Scorcelletti e Maurizio Geri, con un omaggio di melodie indimenticate e testi bellissimi dedicato alla cantante e compositrice cilena Violeta Parra. La prima ospite internazionale del festival salirà sul palco del Teatro Puccini alle 21:30: arriva a Firenze la cantante, compositrice e straordinaria virtuosa di kora Sona Jobarteh, una delle musiciste più originali ed interessanti del momento.

 

Gli eventi di sabato 8 ottobre al Teatro Puccini iniziano alle 18:30 con uno workshop di percussioni dell’Africa Occidentale a cura di Dario Castiello e Borsi Pierrou. Alle 21:30 saranno invece in concerto i Giguy 4tet. La formazione nata dalla compagnia Giguywassa di Firenze, una delle prime realtà artistiche africane in Italia da più di 20 anni presenta un vero e proprio viaggio interculturale attraverso canti e danze, dal Mandeng alla Costa d’Avorio. Domenica 9 ottobre, l’incontro pomeridiano, in programma alle 16:30, sarà invece un laboratorio dedicato al canto popolare con attenzione alle vocalità mediterranee curato dalla cantante e ricercatrice Francesca Breschi, da quarant’anni collaboratrice di Giovanna Marini. Alle 19:00 saranno sul palco Mescarìa, il progetto nato a Firenze dall’incontro di tre membri della Baro Drom Orkestar (una tra le più conosciute band di world music europee) e Arianna Romanella, una giovane cantante lucana. Alle 21:30 H/Earthbeat ospita invece il Canzoniere Grecanico Salentino, il primo e più importante gruppo di musica popolare salentina.

 

Giovedì 13 ottobre alle 21:30 il primo concerto al Buh! Centro Culturale Urbano presenta Fulu Miziki, il collettivo di artisti ecofriendly-afro-futurista-punk che ha sede nella capitale congolese Kinshasa e che da anni si dedica a concettualizzare un’orchestra fatta di oggetti trovati nella spazzatura, strumenti in continua evoluzione, sempre alla ricerca di nuovi suoni. A seguire il dj set Ghiaccioli e Branzini, Coqo, Hugolini, Key.na.

 

Giovedì 20 ottobre alle 21:30, in programma il primo dei due appuntamenti al Viper TeathreArdecore, progetto con uno sguardo innovativo alla musica popolare romanesca, nato da un’idea del cantautore folk blues Giampaolo Felici. Martedì 25 ottobre salirà invece sul palco Seun Kuti. Figlio di uno degli artisti più influenti del XX secolo, Fela Kuti. Sarà con lui la storica formazione degli Egypt 80 – “la più infernale macchina ritmica dell’Africa tropicale”.

 

Venerdì 29 ottobre alle 21:30, in concerto al Buh! Circolo Culturale Urbano, Malibra trio, il progetto musicale capitanato dal Griot del Burkina Faso, Brahima Dembelè che presenta il suo ultimo album. Al suo fianco il percussionista Ettore Bonafè, il pianoforte, la voce e le tastiere di Manuela Iori ed i cori e le danze Africane di Alain Frank Nahi. A seguire: il dj set dal sound fresco e ritmiche afro tropicali di Didje Doo.

 

Venerdì 4 novembre, sempre al Buh!, alle ore 19:00, in un incontro curato da Alessandra Cafiero, Giorgio Raimondi presenta “L’invasione degli afronauti” un libro che rilegge la vicenda del popolo afroamericano dall’inizio del XX secolo fino agli anni recenti. Alle 21:30, Mètché Dershè, un gruppo che si propone di suonare la musica del compositore etiope Mulatu Astatke. A seguire il cangiante incantesimo tra black music e electric synt di Smalto (Michelle Davis, Mimmy, La Ponto) Dj set.

 

Giovedì 10 novembre H/Eartbeat si sposta in Piazza del Carmine dove la Sala Vanni ospiterà Lula Pena, una delle voci più conturbanti della scena contemporanea, ammirata, tra gli altri, anche da Caetano Veloso e Rodrigo Leao. 

 

Mercoledì 16 novembre al Circolo Il Progresso in programma una serata che celebra mezzo secolo di attività artistica della leggendaria band The Pyramids fondata da Idris Ackamoor. “Afro Futuristic Dreams” è il doppio album commemorativo del cinquantesimo anniversario che uscirà nel 2023 e che racconta i tempi storici che stiamo vivendo. 

 

Venerdì 18 novembre torniamo al Buh! Circolo Culturale Urbano con i Jedbalak. Un ponte tra passato, presente e futuro: i Jedbalak partono dalla grande tradizione musicale degli Gnawa del Marocco e fondendo canti la cui origine si perde nei secoli, con sonorità vicine al nostro tempo. A seguire, Ghiaccioli e Branzini, Hugolini, Ruspa, Stone (Consorzio Diggei Indipendenti).

 

Martedì 22 novembre alla Sala Vanni le musiche tradizionali del Mali e dell’Africa centro-occidentale si incrociano con l’improvvisazione e la sperimentazione timbrica nel duo inconsueto dalle sonorità oniriche e trascinanti di Pasquale Mirra e Kalifa Kone. 

 

Domenica 27 novembre un’intensa giornata al Teatro Nuovo Circolo Arci Lippi che inizierà alle ore 16:00 con un laboratorio con Jabel Kanuteh e Marco Zanotti. Alle 17:30, un talk sui progetti di solidarietà internazionale in collaborazione con Arci Firenze. Alle 18:30 sarà in concerto il duo formato da griot gambiano Jabel Kanuteh e dal polistrumentista Marco Zanotti che, dopo il debutto con “Freedom of Movement”, presenteranno insieme il loro nuovo lavoro "Are You Strong?”. La giornata si chiuderà alle ore 20:00 con una cena di solidarietà di Arci Firenze nel mondo.

 

Venerdì 2 dicembre, per l’ultima serata del festival, H/EARTHbeat propone un progetto originale che nasce dall’incontro di musicisti italiani e magrebini: una performance creata dal vivo da soli tre musicisti, loop station, suoni acustici ed elettronici. Fanfara Station fonde la forza di un’orchestra di fiati, l’elettronica e i ritmi e i canti del Maghreb celebrando l’epopea delle culture musicali della diaspora africana e dei flussi che da sempre uniscono il medio oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe. Si uniscono alla voce di Marzouk Mejri le percussioni skatska, tar, bendir, darbuka e tabla che si intrecciano con la tromba, il trombone, il clarinetto e i tre fiati tunisini: nay, mizued e ocra. In questa originale formula, a Marzouk Mejri, Charles Ferris e Marco Dalmasso aka Ghiaccioli e Branzini si uniscono Hela Kavak Guesmi e Asma Cherif. Seguirà Saeed Aman, dj, producer e musicista iraniano che ha raccolto una libreria musicale in cui si superano i limiti di genere, lingua e nazionalità. Con la collaborazione dell'Associazione gli Anelli Mancanti; 25 anni di intercultura, dialogo e incontri sul territorio fiorentino.

 

 

 
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