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Firenze, tentata violenza sessuale su una 17enne mentre va a scuola

Il racconto della sorella della 17enne: l'aggressione, le grida, l'intervento di un coetaneo. Indagano i carabinieri

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venerdì 07 ottobre 2022 11:55

Una tentata violenza sessuale ai danni di una 17enne a Firenze, mentre sta andando a scuola.

 

Il fatto risale a martedì 4 ottobre 2022, quando i Carabinieri sono intervenuti intorno alle 7.15 di mattina nei pressi dell'abitazione di una 17enne italiana: da una prima ricostruzione dell'Arma, sarebbe emerso che un soggetto ignoto, dopo aver palpeggiato la minorenne, che in quel momento stava camminando, avrebbe poi tentato di sfilarle i pantaloni, senza tuttavia riuscirvi per la reazione della vittima, che dimenandosi e urlando lo avrebbe messo in fuga.

 

La giovanissima, visitata presso l’ospedale di Careggi, non presentava segni di lesioni. Indagini in corso per identificare l'autore.

 

La sorella maggiore della ragazza ha raccontato quanto accaduto in una lettera inviata alla stampa.

 

"Martedì 4 Ottobre. Ore 6.55. Una ragazza esce di casa come ogni mattina per andare a prendere la Tramvia. La scuola si trova dall’altro capo della città, dovrà prendere anche l’autobus che spesso ritarda “meglio uscire qualche minuto prima”, pensa tra sé", inizia così il racconto della sorella.

 

"Apre il portone di casa, mette le cuffie che le tengono compagnia nel lungo tragitto che l’aspetta nel traffico della città. Si accorge subito di un ragazzo ubriaco che si trova a qualche metro sulla destra del suo portone, ma si allontana velocemente proseguendo per la sua solita strada. Giusto il tempo di uscire, fare qualche metro fino ai cassonetti, tutto si svolge in pochissimi istanti, minuti che sembreranno un’eternità. Il ragazzo ubriaco, dal quale lei si è allontanata con fretta, la prende alle spalle, e vedendo che lei si dimena la trascina, buttandola per terra, sotto i cassonetti, punto con poca visibilità dall’alto. Ma lei è forte, è coraggiosa, si dimena e grida, di quelle grida così forti che squarciano il silenzio del quartiere ancora quieto a quell’ora".

 

Il racconto di quanto accaduto alla sorella si intreccia con un altro diciassettenne, un ragazzo che sarebbe intervenuto sentendo le urla della coetanea. "Ore 6.58. Anche M., diciassette anni, si alza presto la mattina, è nel suo salotto che finisce gli ultimi preparativi prima di uscire, il suo balcone si affaccia sull’angolo in cui sta avvenendo l’aggressione. Lui si accorge subito delle urla, è il primo a vedere la scena per la posizione ed ha subito la prontezza di chiamare i carabinieri e di correre giù per soccorrerla, tra le urla dai balconi del quartiere che nel frattempo si è svegliato, mentre l’aggressore scappa senza, per fortuna, riuscire nel suo intento".

 

"Ore 7.20. È l’orario di intervento dei carabinieri, dopo due segnalazioni certe al 112. Un ritardo ingiustificato, al quale non ci sono scuse. Su questo non si vogliono addossare le colpe alla pattuglia intervenuta, anzi a tutta l’arma dei carabinieri e al Comando Del Pronto Intervento di Via Farini va un grandissimo ringraziamento per la loro estrema efficienza sia sull’intervento che sul post intervento. Piuttosto si vuole mettere in luce l’inefficacia di un sistema centralizzato di segnalazioni che in questo caso ha rallentato la comunicazione e il repentino intervento. Infatti, il centralino del 112 risponde raccogliendo tutte le segnalazioni che solo in un secondo momento vengono passate direttamente alla pattuglia. Vogliamo segnalare l’accaduto per evidenziare quanto sia fondamentale in queste circostanze la tempestività dell’intervento affinché questo non accada più, perché in un’aggressione – ogni attimo è prezioso per evitare che avvenga il peggio e sono i millesimi di secondo a fare la differenza. Senza considerare il fatto che l’aggressore è potuto scappare indisturbato, senza essere riconosciuto e identificato, ancora a piede libero".

 

"Questa è la storia di una ragazza aggredita sotto casa, mentre andava a scuola alle 7 del mattino, una storia che deve essere raccontata e che non può passare inosservata, perché la violenza è sempre violenza, sotto qualsiasi forma e modalità, ed in quanto violenza non deve MAI ESSERE GIUSTIFICATA. È la storia di due diciassettenni, due giovani che in questa situazione di grave pericolo hanno dimostrato un grandissimo coraggio. È una violenza, che lascia il segno in primis dentro chi l’ha subita ma anche dentro tutti noi: dalla famiglia, a chi è più vicino affettivamente, a tutto il quartiere che nello sgomento di quanto accaduto ha dimostrato la sua grandissima solidarietà e la sua vicinanza", termina la lettera della sorella della 17enne.

 

 

(immagine di repertorio)

 

 
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