Firenze, 85enne rapinata e rinchiusa in casa da finti tecnico e agente di polizia: arrestati due uomini
Fulminei e ben pianificati i colpi messi a segno dai due
giovedì 29 settembre 2022 10:34
Sono stati identificati, rintracciati e arrestati i due uomini responsabili di una rapina aggravata in abitazione ai danni di una 85enne in un condominio di via Nardi, in zona Campo di Marte a Firenze.
Le indagini, serratamente condotte dal 14 giugno al 13 luglio scorsi, nel corso delle quali sono state dettagliatamente ricostruite abitudini, movimenti, modus operandi, raccogliendo gravissimi indizi di colpevolezza, hanno consentito di identificare due torinesi, un 49enne e un 28enne, già noti alle forze dell’ordine. Alle prime ore del 28 settembre, i Carabinieri di Firenze hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Durante le indagini, è emerso che i due indagati, alle prime ore del 14 giugno scorso, sarebbero giunti a Scandicci a bordo di un furgone nel parcheggio dell’Ospedale San Giovanni di Dio dove, approfittando dell’affollamento, avrebbero scaricato dal retro del veicolo un motociclo di grossa cilindrata. In sella a questo gli indagati si sarebbero dedicati alla ricerca di potenziali vittime per le strade cittadine.
La ricerca degli indagati sarebbe risultata intorno alle ore 10, quando avrebbero intravisto una donna 85enne rincasare a piedi sola da via Mannelli, con delle buste della spesa. Seguita fin sotto casa, gli indagati si sarebbero poi introdotti nel condominio prima che il portone venisse chiuso, continuando a seguirla fino alla porta dell’appartamento al 4° piano.
Qui uno dei due si sarebbe qualificato come un incaricato del servizio idrico, lì giunto per eseguire una verifica in seguito ad un segnalato presunto malfunzionamento. Manifestata alla donna la necessità di entrare in casa per controllare i rubinetti, il primo dei complici avrebbe dunque avvisato dell’avvenuto ingresso il secondo complice che attendeva in strada. Mentre l’anziana donna veniva invitata a restare vicino al rubinetto in cucina, si sarebbe presentato in casa il secondo complice che, vestito da agente di polizia locale, le avrebbe esibito un distintivo con lo stemma della Repubblica Italiana. Uniforme e distintivo avrebbero indotto la signora a tranquillizzarsi, assecondando le pressanti richieste formulate dai due. Il finto agente avrebbe poi esortato l’85enne a verificare se i propri preziosi fossero effettivamente in casa, comunicandogli eventuali mancanze: dinanzi al susseguirsi di richieste nervose e pressanti, l’anziana signora, nel frattempo insospettita, avrebbe iniziato ad urlare e a chiedere aiuto ai condomini. I due indagati l’avrebbero così strattonata, spingendola in cucina e bloccando la porta, dileguandosi con preziosi del valore stimato in 60mila euro circa.
Con il motociclo infine, poi risultato dotato di targhe contraffatte, sarebbero tornati all’ospedale di Scandicci, ricaricato il mezzo sul furgone e dileguati con la refurtiva, depistando le ricerche delle Forze di Polizia.
Gli indagati, nel corso di una perquisizione personale e veicolare, sono stati sorpresi in possesso di vari arnesi atti allo scasso, di una pettorina, un lampeggiante ed un distintivo della polizia locale, nonché di numerose ricetrasmittenti utilizzate per tenersi in contatto radio durante i colpi.
Il 49enne e il 28enne, localizzati a Genova, sono stati arrestati e portati presso la casa circondariale di Marassi.
Il procedimento penale nei loro confronti è tuttora pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo.