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Filippo de Pisis, Giulio Paolini, Luca Vitone: tre mostre al Museo Novecento di Firenze

Il progetto espositivo a partire dal 18 marzo e fino al 7 settembre 2022

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mercoledì 16 marzo 2022 19:57

Filippo de PisisGiulio Paolini e Luca Vitone sono i tre artisti protagonisti di tre mostre al Museo Novecento: un dialogo a tre voci, all’interno di un progetto espositivo a partire dal 18 marzo fino al 7 settembre 2022


Qualcosa accomuna il percorso artistico di Filippo Tibertelli de Pisis (Ferrara, 1896 – Milano 1956), eclettico pittore e letterato ferrarese, e quello di Giulio Paolini (Genova, 1940), uno dei grandi protagonisti dell’arte italiana e internazionale dagli anni Sessanta ad oggi. Le loro opere funzionano come rebus e allegorie, gli oggetti e gli elementi che compongono il loro repertorio visivo vanno decifrati per entrare nel gioco misterioso e spiazzante dell’arte, il cui significato ultimo rimane comunque inafferrabile. Molti dei lavori sia di De Pisis sia di Paolini sono un continuo andare e venire nella storia dell’arte. Ecco allora invocate opere di autori appartenenti ad epoche passate o contemporanee: quadri all’interno di quadri, catene di riferimenti iconografici e di amori figurativi, che vanno da Poussin a Chardin, da El Greco a Goya, da De Chirico all’arte classica. 


La mostra Filippo De Pisis. L’illusione della superficialità, nata da un’idea di Sergio Risaliti, co-curata con Lucia Mannini e organizzata in collaborazione con l’Associazione per Filippo De Pisis, ospiterà oltre quaranta opere del pittore e letterato ferrarese al primo piano del Museo Novecento.

 
Tra i grandi maestri dell’arte italiana del Novecento, Giulio Paolini è il protagonista di un progetto espositivo inedito, che riunisce opere della sua produzione più recente in dialogo con l’architettura rinascimentale delle sale al piano terra del Museo Novecento. Il titolo della mostra, Quando è il presente?, a cura di Bettina Della Casa e Sergio Risaliti, è ripreso da una lettera scritta nel 1922 da Rainer Maria Rilke a Lou Andreas Salomè, da cui Giulio Paolini trae spunto per condurre una propria meditazione sul tempo e sulla nostra impossibilità di afferrarlo, combinando gli interrogativi sul ruolo dell’arte e la figura dell’artista con quelli sull’esistenza e il suo fluire. 


De Pisis e Paolini costituiscono due importanti riferimenti per Luca Vitone, che entra nella costruzione del progetto espositivo continuando questa mise en abyme con una serie di opere site-specific all’interno della mostra D’après (De Pisis – Paolini)

 

L’operazione di Vitone si completa con una doppia installazione all’interno dello spazio espositivo che ospita la mostra dedicata a De Pisis. In una delle prime sale il visitatore scoprirà un erbario che allude agli interessi botanici del ferrarese, che amava anche definirsi naturalista, entomologo e miniaturista. Nello stesso spazio vi si potrà imbattere in un pupazzo, le cui fattezze ritraggono Vitone. Il medesimo meccanismo di traslazione o transfert è testimoniato da un fantoccio di pezza che appare in una foto di De Pisis nel suo studio, documento d’archivio utilizzato da Vitone per realizzare una carta da parati che fascerà nella sua totalità le sale espositive al primo piano del museo. Su questa carta da parati saranno esposte le opere di De Pisis presenti in mostra, in un allestimento straniante che alimenta il gioco evocativo e concettuale dell’intero progetto espositivo.
 

“La nuova stagione di mostre del Museo Novecento propone un progetto espositivo sorprendente e del tutto originale, che consente di approfondire la conoscenza di tre artisti apparentemente molto diversi tra loro, rileggendone la produzione a partire da una prospettiva inedita” dichiara Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento. “Tre mostre personali, separate ma interconnesse, che danno vita a un gioco di specchi e di confronti tematici e che percorrono il XX secolo affacciandosi nel nostro tempo. Ancora una volta il Museo Novecento gioca la carta del confronto più aperto e spregiudicato tra stagioni diverse della storia dell’arte: dalle Avanguardie del primo Novecento, di cui fu protagonista Filippo de Pisis, alle nuove ricerche concettuali di Giulio Paolini, protagonista assoluto dell’arte internazionale dagli anni Sessanta a oggi. Da sempre la critica riconosce a Paolini il merito di tenere assieme il passato dell’arte e il linguaggio contemporaneo, rinnovando sempre il confronto con le iconografie e i modelli classici per andare incontro al mistero della perfezione e della bellezza. Infine, Luca Vitone, esponente delle nuove generazioni di artisti italiani emerse dagli anni Novanta in poi, che nell’arte concettuale degli anni Sessanta e Settanta ha riconosciuto i suoi punti di riferimento e che in questa occasione rinnova la sua ammirazione per Giulio Paolini, oltre a un inedito interesse per Filippo de Pisis. Lasciamo ai visitatori il compito di riscoprire l’opera di de Pisis in un allestimento assolutamente originale, così come di ritrovarsi in una dimensione temporale che resta sospesa tra il visibile delle forme e l’invisibile dell’arte che pervade le sale occupate da Paolini”.

 

photo Ela Bialkowska OKNOstudio

 

 
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