Firenze, stop diesel euro 3 e 4. Le parole di Confartigianato e CNA Fita Firenze
'Insostenibile per le imprese locali del trasporto merci'
mercoledì 31 marzo 2021 12:53
Da oggi, mercoledì 31 Marzo, i mezzi diesel euro 3 e euro 4 non potranno più entrare nella ztl fiorentina.
Proteste al provvedimento sono arrivate da Confartigianto e CNA Fita Firenze.
“I mezzi diesel euro 3 e euro 4 non potranno più entrare nella ztl fiorentina e dalla Regione, come dal Ministero, nessuna risposta alla nostra richiesta di proroga: è un silenzio che le imprese non si meritano. Una norma assurda in piena pandemia, considerato che un euro 4 potrebbe essere un mezzo commerciale immatricolato nel 2009 e quindi ancora perfettamente funzionante: come si fa a chiedere oggi alle tante imprese fiorentine in ginocchio di cambiare mezzo per lavorare perché non potranno più circolare in centro. Abbiamo chiesto alla Regione di intervenire con una proroga considerata la situazione di crisi, come è stato fatto in Lombardia e in Piemonte, e lo stesso abbiamo fatto con il Ministero, ma ad oggi nessuna risposta”, così il segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze, Jacopo Ferretti, commenta le nuove disposizioni che entreranno in vigore.
“Un danno enorme per tutte quelle attività che hanno clienti nel cerchia dei viali e che non possono permettersi di comprare un mezzo di lavoro nuovo - continua Ferretti - Il bando del Comune di Firenze è uno sforzo che apprezziamo per coprire le spese degli imprenditori per questo disagio, ma non può essere sufficiente. Abbiamo ottenuto, grazie ad un’ordinanza comunale delle deroghe per alcune tipologie di attività e potrà entrare chi fa pronto intervento sui impianti termici, idraulici, elettrici e tecnologici. Un risultato ottenuto grazie al Comune di Firenze, ma rimaniamo in attesa di risposte dalla Regione e dal Ministero".
Critiche anche le parole di Stefano Mazzuoli, presidente di CNA Fita Firenze, il gruppo del trasporto merci fiorentino, di fronte alla gestione dello stop dei mezzi. "Un provvedimento simile in un momento storico come l’attuale è davvero insostenibile per le imprese locali del trasporto merci, soprattutto per quelle che hanno dovuto delocalizzare nelle aree periferiche e che adesso si vedono precluso l’accesso al centro. Ammesso anche che riescono a comprare nuovi mezzi, mancano i tempi: come minimo passano tre mesi tra la concessione di un finanziamento e la consegna e nel frattempo come lavoriamo?”
“Che siano spese adesso insostenibili lo testimonia anche la deroga concesso a tutto il comparto pubblico che non dovrà assolutamente rinnovare il proprio parco macchine, eppure i mezzi del trasporto pubblico locale inquinano tanto quanto quelli del trasporto merci privato. Attribuire due pesi e due misure non giova certo all’ambiente e francamente ci indigna” prosegue Mazzuoli.
“Per non parlare poi delle ragioni di ordine epidemiologico: le restrizioni al trasporto pubblico e alla mobilità privata e le misure di sicurezza adottate per limitare il contagio risultano incompatibili con un ulteriore intervento restrittivo sulla mobilità individuale. Altre Regioni l’hanno capito subito ed ottenuto, solo in qualche giorno, la proroga del provvedimento addirittura alla fine dell’emergenza pandemica. Possibile che la Toscana, sostenuta anche dal Comune di Firenze, non riesca a fare altrettanto ottenendo una risposta in tempi ragionevoli dal Ministero dell’Ambiente? Concordo con il presidente di CNA, Giacomo Cioni, sono preoccupanti i segni di una gestione deficitaria della cosa pubblica che deriva da una scarsa comprensione del quadro d’insieme” continua Mazzuoli.
“Quanto ai contributi regionali previsti per la sostituzione dei diesel euro 4, non sono assolutamente sufficienti, sia perché rivolti al solo Comune di Firenze e non all’intera Città Metropolitana, sia perché scarsi tanto in valore assoluto, che come quota percentuale (50%) di copertura dei costi.” conclude Mazzuoli.