Ferrovie toscane, l'assessore scrive al ministro: 'Troppi treni AV a scapito dei regionali'
Al centro delle preoccupazioni della Regione l'evoluzione del servizio lungo la direttissima
giovedì 14 novembre 2019 18:25
"Troppi treni AV sulla direttissima a scapito dei regionali". Sono le parole dell'assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, che ha scritto al ministro dei trasporti Paola De Micheli chiedendole un incontro a breve, insieme ai rappresentanti dei comitati pendolari e alle associazioni dei consumatori.
Al centro delle preoccupazioni della Regione Toscana, l'evoluzione del servizio ferroviario lungo la direttissima, con particolare riferimento al "proliferare senza soluzione di continuità di servizi alta velocità (Av)".
"Nonostante i nostri ripetuti appelli all'Autorità di Regolazione (Art) e ai gestori dell'infrastruttura e anche al Ministero - scrive l'assessore - ad ogni cambio di orario vengono aggiunti nuovi servizi Av, che hanno un impatto molto pesante sul sistema dei trasporti regionali, in particolare incidendo negativamente sulla regolarità del servizio".
L'assessore nella sua lettera ricorda "l'impegno della Regione che, in questi anni, ha investito risorse in quella che ha definito "la cura del ferro", con l'obiettivo di incentivare la mobilità pubblica su rotaia a scapito del mezzo privato. Ma tutto questo può avvenire - osserva Ceccarelli - riuscendo, innanzitutto, a garantire un servizio di qualità a chi si sposta ogni giorno per lavoro e per studio. Purtroppo la situazione che si è venuta a creare non è per noi più accettabile e genera malumori e proteste, del tutto legittimi, da parte dei comitati di pendolari della linea direttissima e non solo. Noi stiamo continuando a fare la nostra parte con il massimo impegno. Grazie al nuovo contratto di servizio che stiamo chiudendo con Trenitalia, sarà possibile rinnovare l'intero parco treni regionale, favor endo un ulteriore passo in avanti nella qualificazione del servizio".
Di qui la richiesta di un incontro per individuare le risposte concrete da dare a questi problemi, in attesa che siano realizzati gli attesi interventi infrastrutturali, come il passante ferroviario di Firenze e il raddoppio della direttissima fra Firenze e il Valdarno.