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Toscana Arancione, Cna Firenze: 'A maggiori restrizioni corrispondano aiuti concreti'

Confartigianato: 'Come sempre chi lavora viene influenzato in maniera devastante dall'incapacità di chi governa'

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martedì 10 novembre 2020 12:51

Da domani, mercoledì 11 novembre 2020, la Toscana passerà in 'zona arancione', con nuovi divieti e restrizioni per attività e cittadini. Commenta così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana:Chiediamo un piano di aiuti non per i prossimi due mesi, ma con una programmazione che arrivi fino a giugno. Aiuti concreti e immediatamente operativi, per le nostre imprese e per i nostri dipendenti. Ricordo che l’artigianato sta ancora aspettando la cassa integrazione di luglio, agosto, settembre e ottobre. Il governo deve versare immediatamente quanto dovuto per il pagamento nelle casse di Ebret. Noi imprenditori abbiamo già difficoltà nel pagare la quota di stipendio di nostra competenza: non siamo ormai più in grado di anticipare anche la Cassa integrazione”.

 

Contributi a fondo perduto per tutti, in base alla diminuzione di fatturato (e non in base ai codici Ateco), tasse per cassa e con pagamento da sospendere fino alla fine del 2021, aiuti per gli affitti da giugno a dicembre e per i mutui: ecco le prime richieste di CNA. “Spostare da gennaio a marzo la moratoria sui mutui non è assolutamente una medicina. Quel che serve è che che Governo, ABI e Consorzi Fidi si coordino per definire un’azione indispensabile per le imprese: la rinegoziazione di tutti i mutui per diminuire (in base alla diminuzione di fatturato registrata ed attesa da ogni impresa) la rata mensile, allungando la vita del mutuo, senza spese ulteriori e a bassi interessi”, conclude Cioni.

 

 “La retrocessione in zona arancione della Toscana non ci stupisce. Anzi. Purtroppo ci aspettiamo che a breve possa esserci un ulteriore peggioramento delle misure di contenimento del virus anche per la nostra regione”, commenta il presidente di Confartigianato Firenze Alessandro Sorani.

 

“Quello che ci allarma più di tutto è questo muoversi a tentoni e un navigare a vista senza alcuna lungimiranza da parte del Governo. Siamo nel pieno di questa seconda ondata che dall'8 marzo tutti quanti temevano. Ci sono stati 7 mesi potenzialmente utili per lavorare sul trasporto pubblico, sulla sanità e sulla scuola e a pagarne le conseguenze sono come sempre i lavoratori della sanità costretti a turni massacranti e il mondo delle imprese che si trova a fronteggiare un nuovo lockdown mascherato. Come sempre chi lavora viene influenzato in maniera devastante dall'incapacità di chi governa e che non si assume le responsabilità prendendo decisioni più orientate al consenso che dalla reale efficacia”, conclude Sorani.

 

“A primavera la chiusura del settore comportò nella nostra regione una perdita stimata in 500 milioni di €, quella che inizierà domani rischia di consegnarci, al termine, un settore in via di estinzione”, commenta Nico Gronchi, Presidente Confesercenti Toscana. “Il settore Food e ristorazione, stiamo parlando di migliaia di aziende in Toscana che danno lavoro a decine di migliaia di persone, non solo ha pagato un prezzo pesantissimo per il lockdown totale in primavera, ma ha pesantemente subito anche il brusco rallentamento di un’economia turistica che, solo in parte, ha risollevato le sorti di questo settore”.

 

Adesso il tempo è l’elemento chiave. “Ci siamo ritrovati in quattro giorni dall’essere zona gialla a passare a quella arancione: l’auspicio è naturalmente quello di tornare quanto prima ad una situazione più sotto controllo. In questo frangente", ha continuato Gronchi, "per la vita delle aziende sono indispensabili decisioni immediate, a partire dai ristori. Contestualmente occorreranno scelte tese a dare un segnale chiaro di prospettiva. Penso alla questione affitti, alle tasse, ai contributi, solo per citare alcune voci, che devono essere congelate. Ci deve essere un’equazione lineare: zero incassi, zero costi. L’unica luce che annoto è l’annuncio che un vaccino è vicino. Vogliamo sperarci.”

 

"La cosa inaccettabile è l'assenza più totale di pianificazione in un momento storico così delicato in cui invece ce ne vorrebbe tanta. E l'assenza di questa pianificazione si sta traducendo nella mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora e dà lavoro. Siamo consapevoli che la pandemia non permette una pianificazione a medio termine però non è neppure giusto pianificare dalla sera alla mattina. Mi domando come possa fare questa gente, in poco più di 24 ore, ad organizzarsi con dipendenti, materie prime, prenotazioni". Anche Giovandomenico Guadagno, segretario regionale di Unilavoro, interviene sul cambio di rotta deciso dal Governo, con la Toscana che da domani passerà ufficialmente dal 'giallo' all' 'arancione'.


"A Roma discutono mentre in giro per l'Italia le aziende chiudono. A furia di decreti su decreti abbiamo perso di vista che le attività dei centri storici italiani attendono ancora quel famoso miliardo stabilito nel decreto agosto; abbiamo perso di vista che partite iva e tanti lavoratori sono ancora senza cassa integrazione di giugno e luglio; abbiamo perso di vista che oltre alle responsabilità dello Stato c'è anche quella dei sindacati e delle associazioni che hanno costituito un fondo privato per la gestione del sostegno a reddito".

 

Non manca l'appunto sulla pioggia di bonus a cui stiamo assistendo. "Iniziative lodevoli sì - precisa Guadagno - ma non in periodo di emergenza assoluta, non in periodo di pandemia, non in un momento in cui c'è già tanta gente a spasso nonostante il blocco dei licenziamenti, non in un momento in cui tante aziende stanno già cessando l'attività, non in un momento in cui stiamo mandando al tappeto un tessuto produttivo costruito in decine di anni di sacrifici e che sta alla base della nostra economia. Monopattini, bici, tablet, bonus vacanze sono soldi spesi malissimo in un momento in cui c'è chi non ha disponibilità per pagare affitti, bollette e contributi. E non dimentichiamo che certi ristori sono vincolati al possesso del Durc e se non lo hai in regola non riesci ad accedervi".
"Ieri eravamo in riunione con la giunta della presidenza regionale toscana e abbiamo analizzato la proposta di piano toscano per il recovery plan che dovrà entrare in vigore nel 2021. Per fare una cosa del genere ci vuole del tempo che è proprio ciò che manca,. Per attingere ai fondi europei non possiamo permetterci iter di mesi e mesi, e la riprova l'abbiamo in ciò che è accaduto in questi anni in cui molto spesso non siamo riusciti a prenderli e spenderli".

 

 
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