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Roberto Cavalli chiude la sede a Sesto Fiorentino. Trasferimento a Milano dei 170 dipendenti

Nardella: 'Inaccettabile'. La Regione convocherà incontro con proprietà istituzioni e sindacati

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martedì 21 aprile 2020 11:04

Roberto Cavalli chiude la sede a Sesto Fiorentino e vuole procedere con il trasferimento di tutto il personale, 170 dipendenti, a Milano. 

 

 E' quanto rendono noto con un comunicato congiunto Filctem-Cgil e Femca-Cisl e Rsu aziendale. La decisione, si aggiunge, è stata comunicata in un incontro convocato sul tema dell'applicazione della cassa integrazione.

 

"Preannunciare oggi un'ipotesi di trasferimento a Milano ci pare davvero una scelta inaccettabile per un marchio che qui, a Firenze, doveva invece rilanciarsi", affermano Luca Barbetti (Filctem-Cgil Firenze) e Mirko Zacchei (Femca-Cisl Firenze-Prato), annunciando di aver richiesto alla Regione Toscana la riattivazione del tavolo di crisi.

 

La maison fiorentina, fondata nel 1970, ha raggiunto il successo mondiale dalla metà degli anni '90: nascono nuove linee come Just Cavalli e Angels & Devils, e più avanti debuttano occhiali da sole, orologi e profumi realizzati attraverso partnership e accordi di licenza. Nel 2015 il fondatore Roberto Cavalli cede la maison al fondo Clessidra, che nel 2019 presenta domanda di concordato preventivo: nell'autunno dello stesso anno l'azienda viene rilevata dalla società Vision Investment di Dubai, controllata dal magnate Hussain Sajwani.

 

I sindacati lamentano "mesi di totale assenza di chiarezza sulle prospettive industriali della Roberto Cavalli", e adesso, "nel momento in cui tutte le aziende della moda sembrano prepararsi alla ripartenza e la discussione è centrata sulla massima tutela della condizione di sicurezza e tranquillità dei lavoratori, la nuova Roberto Cavalli sembra disinteressarsi dell'impatto che questa decisione può avere sui suoi lavoratori. Una decisione, questa, non accompagnata dalla necessaria presenza di un piano industriale". Dunque, concludono i sindacalisti, "chiediamo che i passi dell'azienda si realizzino a valle di una verificata, strutturata e seria organizzazione futura: ormai troppe sono state le scelte fallimentari nella gestione della Roberto Cavalli sulla base di azioni che mai hanno risposto alla tutela dell'occupazione e delle condizioni di lavoro delle persone"

 

È inaccettabile la decisione di voler procedere nei prossimi mesi al superamento della sede di Sesto Fiorentino, trasferendo i 170 dipendenti a Milano. Finora non c’è stato nessun confronto produttivo con le Istituzioni e i sindacati e non è stato presentato il piano industriale di rilancio”. Così il sindaco di Firenze e della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella, commenta la notizia della decisione del consiglio di amministrazione della società Roberto Cavalli di voler trasferire la sede fiorentina a Milano, dove saranno aggregate tutte le funzioni commerciali e amministrative.


Anche l’assessore al Lavoro Andrea Vannucci si è detto preoccupato per la decisione dei vertici del celebre marchio della moda di chiudere lo stabilimento fiorentino: “La decisione aziendale ci ha sorpresi. È stata un fulmine a ciel sereno. Non condividiamo neppure il modo in cui la decisone è stata comunicata - continua Vannucci - La comunicazione di chiusura della sede di Sesto Fiorentino, in un momento così delicato di emergenza sanitaria ed economica e senza un confronto tra le parti, non è tollerabile. Siamo al fianco dei sindacati, dei lavoratori e delle loro famiglie - concludono il sindaco Nardella e l’assessore Vannucci - Non li lasceremo soli e saremo presenti insieme al Comune di Sesto Fiorentino all'incontro convocato dalla Regione con la propietà".

 

La Regione Toscana ha fatto sapere che convocherà nei tempi più brevi, entro la prossima settimana se possibile, un incontro con i vertici del gruppo Cavalli e con le organizzazioni sindacali per fare luce sull’ipotesi di spostamento a Milano di tutte le attività attualmente svolte nello stabilimento di Sesto Fiorentino. Questo è quanto comunicato dal consigliere del presidente per il lavoro Gianfraco Simoncini alle organizzazioni sindacali che ieri avevano manifestato la loro preoccupazione per l’annucio di trasferimento,  fatto per il momento in modo informale, da parte della proprietà.  

 

Già ieri Simoncini aveva immediatamente contattato la proprietà facendo presente la contrarietà della Regione all’ipotesi di trasferimento per evitare la perdita di posti di lavoro e preservare il radicamento di questa attività nel territorio. All'incontro oltre ai sindacati saranno invitati anche il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi e l'Assessore al lavoro del Comune di Firenze Vannucci con i quali Simoncini si è sentito in giornata. 

 

Foto di repertorio

 

 

 
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