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Nardella: 'Annullato lo Scoppio del Carro. Ecco come gestiremo il bonus spesa. Peggio dell'alluvione, ma ci sarà un Rinascimento'

Il sindaco di Firenze: 'Ad oggi previsto un deficit tra 110 e 135 milioni. Servono tamponi a chi lavora nelle Rsa'

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lunedì 30 marzo 2020 17:38

Primo Consiglio Comunale in diretta streaming oggi, lunedì 30 marzo 2020, a Firenze. Il sindaco Nardella ha parlato in apertura con una comunicazione in cui ha specificato l'utilizzo dei fondi per l'emergenza spesa che saranno resi presto disponibili dal governo, ma ha anche annunciato l'annullamento del tradizionale 'Scoppio del Carro' per Pasqua.

 

"Vorrei fare un appello ulteriore alla Regione Toscana, che sta già facendo un grande lavoro, per nuove strutture per la messa in quarantena", ha aperto Nardella. "Da noi da giovedì sarà aperto il centro tecnico di Coverciano, speriamo da giovedì, per accogliere persone, così come a Montedomini, ma chiedo di prestare la massima attenzione agli anziani. Siamo in grande allarme, specie dopo quello che è successo nelle Rsa di San Godenzo e Dicomano, con picchi di contagi tra persone anziane. Sarebbe necessario entro questa settimana fare i tamponi a tutto il personale delle Rsa, che lavora nella residenze con gli anziani e al personale che lavora con le assistenze domiciliari degli anziani. Occorre da subito avere un'azione a tappeto su tutto il personale che lavora nelle comunità di accoglienza. Non possiamo permetterci che si verifichino altri casi come quelli di San Godenzo, Dicomano o quello delle Piagge. Le Rsa sono possibili focolai di contagio".

 

"Al governo dico che credo ci sia bisogno di fare un passo avanti nell'utilizzo della tecnologia per il divieto di assembramenti, per ridurre comportamenti che possano aumentare il contagio. Noi lo stiamo già facendo. La polizia"

 

"Sui 400 milioni destinati dal Governo, per il Comune di Firenze si tratta di 2 milioni e 400 euro circa. Soldi che saranno materialmente disponibili nei prossimi giorni, si spera presto. Abbiamo già individuato i beneficiari. Vogliamo dividere in tre fasce: chi è in stato di bisogno e si trova già sotto i servizi sociali; la seconda sono i lavoratori che con questa situazione si trovano in forti decurtazioni del reddito, ovvero nuovi poveri (nello specifico persone che da febbraio hanno subito licenziamenti, non hanno visto rinnovati contratti, hanno subito cassa integrazione o hanno ricevuto forti contrazioni del reddito, ma pensiamo anche alle partite iva e alle piccole attività che hanno avuto riduzioni di reddito, ma anche lavoratori 'intermittenti' che hanno avuto forte riduzione di chiamate); infine gli invisibili, coloro che vivevano di lavoro nero o con espedienti. Metà dei fondi sarà impiegata con convenzioni già in essere con il mondo del volontariato, Caritas e Banco Alimentare in particolare, che hanno esperienza molto radicata in questo ambito e hanno tutte le autorizzazioni per acquisto e distribuzione di beni alimentari. Si chiede a queste associazioni di distribuire pacchi alimentari in 10 diverse postazioni sul territorio. L'altra metà del fondo a disposizione sarà devoluta attraverso un sistema di attribuzione diretta alle famiglie. Siamo al lavoro per la soluzione più semplice, attraverso dei buoni che possano portare all'acquisto di generi alimentari. Questa seconda parte è per i 'nuovi poveri', che potranno contattare il Comune. I soldi sono stati annunciati, ma ancora non sono disponibili. Ma faremo un'immediata variazione di bilancio per anticipare questi soldi, in attesa che il governo ce li dia il più presto possibile. Il fondo di 200 milioni sarà integrato anche da donazioni di privati, ad esempio è già stato aperto dalla Fondazione Cassa di Risparmio".

 

"Sui 4,3 miliardi destinati dal governo ai Comuni: si tratta di un anticipo parziale del fondo di solidarietà che ogni anno il governo destina ai Comuni. Non sono soldi che salvano i Comuni, ma un anticipo parziale".

 

"Chiediamo al governo 5 miliardi 'nuovi' per i Comuni italiani. Chiediamo un fondo speciale per i Comuni a 'vocazione turistica', che soffrono ora ma anche in prospettiva. Perché quando ripartiremo ci vorranno sostegni alle aziende lavorano con il turismo: un albergo o un bed and breakfast non aprirà subito e non sarà subito attrattivo, ci vorrà tempo. Poi chiediamo di liberare l'avanzo di bilancio, vincolato adesso. Quarto punto: riduzione dell'accantonamento dei fondi crediti di dubbia esigibilità, almeno del 30%: dobbiamo spendere questi soldi ora. Anche questa misura non comporta uscite dal bilancio dello stato. Vogliamo lavorare per il rinvio di mutui che il Comune ha acceso con banche e istituti di credito: non sarà facile ma possiamo arrivare ad un risultato positivo".

 

"Oggi è dura stimare il danno che ci sarà nel bilancio di Firenze, che comunque resta solido. Molte entrate hanno subito e subiranno interruzioni, dalle tasse di soggiorno, ai ticket dei bus turistici, il crollo di utilizzo del trasporto pubblico, o la riduzione delle sanzioni amministrative (ammontavano a 65 milioni di euro). Possiamo immaginare un deficit per il Comune tra i 110 e i 135 milion di euro. Ma sono ancora troppe le variabili ad oggi, è una fotografia della situazione attuale. Ci vorranno mesi per tornare come prima. Abbiamo rinviato tutte le imposte comunali previste a marzo e ad aprile. Il Comune rinuncia ad incassare al momento 45 milioni di euro, che restano nelle tasche delle famiglie fiorentine. A Firenze viviamo qualcosa che non è paragonabile neanche agli anni dell'alluvione, degli attentati dei Georgofili o a niente di quello che abbiamo visto dal secondo dopoguerra in poi. Ci muoviamo in un momento politico nuovo, non possiamo muoverci come facevamo fino a ieri. Dobbiamo essere uniti e chiari per la nostra città e il nostro territorio. Ci vuole un confronto politico equilibrato".

 

"L'accoglienza freddo è stata prorogata h24, anziché solo orario notturno. Anche le mense diffuse sono state riorganizzate, abbiamo aumentato i pasti serviti. Siamo impegnati al mille per mille per sostenere i senzatetto e gli anziani. Il Comune da inizio emergenza non è mai rimasto senza oggetti protettivi, mascherini e igienizzanti, grazie anche al contributo di alcune aziende. Fino ad oggi il Comune ha fornito tutti gli uffici comunali con 6 mila mascherine, e le abbiamo date anche alla protezione civile, alle RSA e alle RA, dando una mano anche a tutte le forze dell'ordine. In tutto abbiamo distribuito più di 13 mila mascherine, più igienizzanti e guanti. Alla Regione chiedo di aprire oggi le strutture alberghiere individuate per la quarantena, dobbiamo isolare oggi i contagiati e i possibili contagiati. Da oggi devono essere messe in azione. Noi stiamo correndo per il centro tecnico di Coverciano e per la struttura di viale Guidoni".

 

"Chiedo a tutta la distribuzione alimentare di non aumentare i prezzi da qui a tre mesi, e di far calare i prezzi dei beni di prima necessità dal 5 al 10%. Si sono registrati in tutta Italia diversi casi di aumento dei prezzi, è vergognoso. Chiedo il blocco dei prezzi e una scontistica sui beni di prima necessità. Siamo consapevoli che il tema della spesa è quello più grave che stanno affrontando le famiglie".

 

"Per ripartire qualcuno ha parlato di 'nuovo Rinascimento', mi piace questo termine. L'attesa sarà dura, ma dobbiamo prepararci fin da ora. Perché quando ripartiremo dovremo riacquisire la nostra forza. In queste ore ho dovuto prendere decisioni di annullare alcune manifestazioni storiche. Penso allo Scoppio del Carro: dopo esserci confrontati con Betori abbiamo deciso di annullare lo Scoppio del Carro, decidendo di destinare i 50 mila euro previsti di spesa alle associazioni socio-sanitarie del territorio. Non ce la siamo sentita di svolgere questa cerimonia senza pubblico e destinare soldi preziosi dove ora serve di più. Bisogna però mantenere viva la storia e la tradizione fiorentina, che lega la storia religiosa e la storia laica della nostra città. Non è una rinuncia facile e non sarà probabilmente l'unica".

 

"Nel 'rinascimento' che ci sarà servirà una trasformazione della città. Io ho insistito nel mio programma di governo: nel corso degli anni sono state trasferite attività fuori dal centro di Firenze. L'economia del centro storico ora è quasi tutta dipendente dal turismo. Ce ne accorgiamo ora, ma l'avevamo già detto. Ora come mai è indispensabile un piano di ripopolazione del centro di Firenze, con nuovi residenti nel centro storico. L'occasione è il piano operativo, che volevamo operare a giugno. Chiediamo quindi di prolungare il piano operativo che scade a giugno, per non bloccare le attività edilizie. Mi auguro che la Regione possa prorogare le misure attuali, per non entrare nella misura di salvaguardia dal 3 giugno. Perderemmo sennò tutti i cantieri e le possibilità di crescere e ripartire. Quando ripartiremo dovremo avere strumenti urbanistici validi, altrimenti sarebbero bloccati l'edilizia, i restauri e quant'altro. Il nostro centro storico non può essere solo turistico, ma anche residenziale. Sul tema del 'nuovo Rinascimento' di Firenze ho intenzione di creare un gruppo di esperti che ci possa aiutare a stabilire un piano di ripartenza".

 

"Il tema non è quando ripartire ma come ripartire. Voglio dire ai 400 mila fiorentini che c'è un governo presente. Il nostro compito è generare speranza concreta. Fronteggiamo l'emergenza di oggi mandando lo sguardo al domani".

 

 
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