La meteora fiorentina di Girolamo Savonarola
“Scelgo la religione perchè ho visto l'infinita miseria degli uomini, gli stupri, gli adulterii, le ruberie, la superbia, il turpiloquio, tutta la violenza di una società che ha perduto ogni capacità di bene...”
mercoledì 11 dicembre 2019 23:00
Il 21 Settembre nacque a Ferrara Fra Girolamo Savonarola da una famiglia molto nota. La madre Elena è nobile, ma è sopratutto il nonno Michele ad essere famoso come medico nella città emiliana, tanto da divenire il medico personale del duca Niccolò III d'Este e insegnre aall'università.
Girolamo si innamora, giovanissimo, di Laudomia Strozzi, ma la famiglia di lei osteggia quest'unione.
Forse per questo, il 24 Aprile 1475,Girolamo decide di farsi prete. “Scelgo la religione perchè ho visto l'infinita miseria degli uomini, gli stupri, gli adulterii, le ruberie, la superbia, il turpiloquio, tutta la violenza di una società che ha perduto ogni capacità di bene...” scrive in una lettera alla famiglia..
Dopo una laurea in teologia, fra Girolamo entra in convento a Bologna. Nel 14782 Fra Girolamo si scontra per la prima volta con Firenze: le sue prediche nella corte umanistica di Lorenzo il Magnifico non incontrano il successo sperato e gli viene chiesto di operare altrove. Si reca a San Gimignano, Bologna, Ferrara, Brescia e Genova. Pico della Mirandola, grande estimatore del Savonarola, chiede al Magnifico il permesso di far tornare il frate a Firenze.
Nel 1490 Savonarola è accolto al convento di San Marco e da qui inizia le sue prediche contro i lussi e la corruzione della corte medicea, raccogliendo sempre più seguaci. Si forma un partito con il suo nome e le sue prediche al Duomo vedono un numero sempre maggiore di seguaci. Nulla può Lorenzo il Magnifico che gli invia più volte delle lettere chiedendo di moderare i suoi toni; la risposta del Savonarola è quella di spogliarsi di tutti i beni e vivere una vita umile.
La morte del Magnifico nel 1492 segna la vittoria del Savonarola. Il popolo vede nel frate il capo di una rinnovata repubblica fiorentina e esilia i Medici da Firenze.
Nel frattempo il Re di Francia Carlo VIII scende a conquistare l'Italia e il 17 novembre fa l'ingresso a Firenze attraverso Porta San Frediano. Il re decide di incontrare i capi della città (fra cui Savonarola) e chiede soldi per abbandonare la città. Il 28 novembre il re straniero lascia Firenze dopo che ha ottenuto 50mila ducati d'oro come anticipo dei 120 pattutiti.
Inizia l'era d'oro del Savonarola che ha un dominio pressochè assoluto sulla città. Il suo sogno è di trasformare Frenze in una repubblica retta da un Consiglio simile a quello che governa Venezia ma che goda di una vasa rappresentanza popolare, con prescelti a guidarlo dei probiviri che diano delle garanzie morali.
Il 7 Febbraio 1947 si svolge anche il "falò delle vanità": molti migliaia di fiorentini si radunarono in Piazza della Signoria e ammassarono gioielli, quadri, pellicce, specchi, libri considerati proibiti dal frate, tutto quello che era indice di una vita lussuosa. Si narra che anche Sandro Botticelli, fervente seguace del Savonarola, portò molti dei suoi quadri sulla pira e li osservò bruciare estasiato. La sua popolarità dura fino ai mesi del 1497, fin quando il contrasto con il papa Alessadro VI non sfocia nella scomunica. Nel 1497 Firenze subisce tutti i danni a causa della condanna papale; una grave carestia va inoltre ad aggiungersi al danno esistente.Calano i consensi del frate e l'8 Aprile del 1498 frate Savonarola viene arrestato, torturato e processato.
In Piazza della Signoria una speciale mattonella ricorda ancora il punto in cui il frate fu arso. Dal quel preciso punto iniziano le peregrinazioni di Hannibal Lecter a Firenze nel libro Hannibal di Thomas Harris.