Sandro Botticelli, storia di un autentico fiorentino
La vita e le opere del pittore
martedì 01 marzo 2016 17:31
Sandro Filipepi, meglio conosciuto come Botticelli, nacque a Firenze il 1° Marzo 1445 in Via della Porcellana da una famiglia numerosa e di origini modeste.
Non si conosce l'origine del soprannome Botticelli. Secondo quanto riportato dal Vasari nelle "Vite", il soprannome sarebbe stato dato a Sandro stesso a causa di un tirocinio che effettuò nella bottega di un amico del padre: mastro Botticello. Questa ipotesi, priva di documentazione storia, è stata scartata dagli storici.
Nel 1467 Sandro Botticelli entrò nella bottega di Filippo Lippi e qui inizia gli studi sull'arte e sulla figura umana, realizzando poi una serie di dipinti sulla Madonna con il bambino che rivelano l'influenza di altri grandi maestri dell'epoca, come Andrea del Verrocchio e Antonio del Pollaiuolo.
Nel 1470 dopo la morte di Filippo Lippi a Spoleto, Botticelli apre una propria bottega a Firenze e inizia a produrre opere in cui emerge sempre più lo studio delle linee. Sono di questo periodo "La fortezza" e il "San Sebastiano".
In questo periodo inizia ad interessarsi all'accademia neoplatonica e all'idolatrazione della bellezza, ai richiami allegorici e alla mitologia; stringe anche un rapporto di amicizia e clientelismo con la famiglia de Medici che gli forniscono protezione e sostentamento. Il pittore inserirà gran parte di ritratti della famiglia fiorentina ne l'Adorazione dei Magi nel 1475 e dipingerà in questo periodo " Ritratto d'uomo con medaglia di Cosimo il Vecchio" e il "Ritratto di Giuliano de' Medici".
Nel 1480 Botticelli fu inviato a Roma per affrescare la Cappella Sistina, come mossa politica di Lorenzo il Magnifico per riconciliarsi con gli alleati della Congiura de Pazzi. Insieme ad altri artisti doveva occuparsi diaffreschi paralleli che dovevano confrontare la vita di Gesù con quella di Mosè, ma gli storici riferiscono che il pittore ebbe grande difficoltà a relazionarsi con quegli spazi ampi e dispersivi; nel 1482 dopo la morte del padre tornerà nella sua amata Firenze, rifiutandosi poi di tornare a Roma.
L'anno dopo, probabilmente dallo stesso Lorenzo il Magnifico sono affidati al pittore quattro pannelli da cassone con le storie di Nastagio degli Onesti, tratte da una novella del Decameron di Boccaccio. Non solo, negli anni '80 dipinge anche le sue opere più famose: la nascita di Venere e la Primavera, oltre a Pallade che doma il Centauro, la MAdonna del MAgnificat e Venere e marte.
La morte di Lorenzo il Magnifico segna un punto di non ritorno nella vita del Botticelli. Dal 1492 abbandona le figure a sfondo mitologico e abbraccia nuovamente le figure della religione. Fu un fervente seguace del Savonarola, tanto da arrivare a bruciare alcune sue opere nel Falò delle Vanità.
Dopo la caduta del frate, Botticelli fu del tutto dimenticato dai suoi contemporanei, surclassato da artisti come Leonardo e Michelangelo. Finì dunque la sua vita in povertà il 17 MAggio 1510. Le sue spoglie furono sepolte nella chiesa di Ognissanti a Firenze, dove una lapide ancora ricorda il punto preciso.
Solo nel 1800 le sue opere furono rivalutate.