La storia e la vita di Pico della Mirandola
Fiorentino d'adozione
mercoledì 24 febbraio 2016 20:50
Giovanni Pico della Mirandola nacque Mirandola il 24 Febbraio 1463 e morì a Firenze il 17 Novembre 1494, è stato un grande umanista e filosofo.
Figlio di una famiglia nobile, addirittura principesca, fin da piccolo dimostrò una sorprendente curiosità e una forte propensione all'apprendimento. Nel 1484 arrivò a Firenze, dopo aver studiato a Bologna, Ferrara, Padova e Pavia.
A Firenze Pico della Mirandola conobbe Lorenzo il Magnifico e gli esponenti più illustri del Rinascimento che gli fecero conoscere moltre altre scuole di pensiero antiche e pagane. Dopo un anno a Parigi ed un ritorno a Firenze, il filosofo inizia a capire che si può giungere ad una sintesi tra più dottrine filosofiche diverse, non solo fra quelle pagane e cristiane, ma anche in riferimento a quelle ebraiche e arabe.
Scrisse un documento articolato in 900 tesi che avrebbe dovuto essere discusso a Roma in una riunione, a sua spese, tra studiosi provenienti da ogni parte del mondo. Ma alcune di quelle tesi furono ritenute eretiche. Pico della Mirandola scappò in Francia, ma qui venne arrestato per ordine del Papa Innocenzo VIII e rinchiuso nel castello di Vincennes nel 1488.
Fu liberato per intercessione di Lorenzo il MAgnifico che lo ospitò a Firenze ove Pico della Mirandola visse fino alla fine dei suoi giorni, scrivendo le sue opere più conosciute e controversie, che acuirono il conflitto con la Chiesa e il papato che si rifiutò di concedergli il perdono.
L' assoluzione dall' eresia gli verrà da Alessandro VI il 18 Giugno 1493, un anno prima della morte del filosofo.
La morte di Pico della Mirandola, sepolto nella Chiesa di San Marco, è un giallo storico: molti, già dall'anno della sua morte, sostennero che fu ucciso. E fra questi c'era Girolamo Savonarola, di cui il filosofo era un ardente seguace. Nel 2008 i resti di Pico della Mirandola e di Poliziano furono esaminati e furono trovate tracce di arsenico. Il mandante? Probabilmente Piero de Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico.
Lo scopo finale della filosofia di Pico della Mirandola era la pace e la serenità fra gli uomini, che poteva avvenire solo con il miglioramento dell'uomo, attraverso la sintesi delle varie teorie e religioni sparse nel globo e con l'uso della magia naturale e dell'astrologia matematica. Il filosofo aveva dato anche un ruolo alla cabala che, secondo le sue dottrine, serviva per penetrare i misteri del divino.