Firenze, al Mandela il Meeting dei diritti umani. Rossi dà il via al nuovo parco della Piana
Undicimilacinquecento piante saranno messe a dimora nella piana fiorentina entro l'estate
martedì 10 dicembre 2019 18:48
Un nuovo "polmone verde" per la Piana fiorentina. Lo ha annunciato stamani il presidente Enrico Rossi durante il Meeting dei Diritti Umani di oggi, martedì 10 dicembre, al Mandela Forum di Firenze.
Undicimilacinquecento piante saranno messe a dimora nella piana fiorentina entro l'estate: un bosco vero e proprio che sarà in grado di assorbire circa 270 tonnellate all'anno di Co2. E' partito così il progetto Parco della Piana, che ad oggi vede già 1500 arbusti, come fa sapere la Regione Toscana.
"Il contributo della Toscana a frenare la crescita della temperatura del pianeta parte anche da qua", ha detto Rossi, che ha partecipato al Meeting da "uditore" come tutti i politici. "Poiché parliamo di bilancio emissivo formato da un lato dalla riduzione delle emissioni e dall'altro del maggior incremento di assorbimento della Co2, vogliamo impegnarci per prima cosa con un programma di piantumazioni da realizzare nelle città come 'filtri' in grado di assorbire la C02 emessa".
Rossi ha poi rivolto un invito agli oltre 7000 studenti che hanno partecipato al Meeting, che quest’anno il tema è l’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici..
"Nel giorno della Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo che porta la data 1948 - dice il presidente Rossi - il primo diritto dell'uomo è che siano conservate sul nostro pianeta Terra le condizioni di sopravvivenza della specie umana. E credo sia opportuno che i giovani siano ben informati su questo tema e possano vedere le possibilità di intervento, possano vedere ciò che si può costruire. Le questioni vanno affrontate con la scienza e con la tecnica e quella di oggi è una giornata importante per i giovani e per tutti noi".
Rossi ha annunciato che dopo la pausa natalizia la Regione presenterà il Piano d'azione per la Toscana Carbon Neutral entro il 2030, con lo scopo di ridurre le emissioni di Co2 lavorando sul risparmio energetico, sull'economia circolare, sulla mobilità dolce, sulla geotermia, importantissima risorsa che allo stato attuale contribuisce al 30 per cento alle energie rinnovabili.
"La geotermia - spiega Rossi - è un'energia alternativa soprattutto se si catturano le emissioni di Co2 come stiamo facendo, quindi la geotermia può passare dal 30 al 60%, compresa la bassa e la media entalpia. Poi c'è l'altra faccia della medaglia, le azioni di assorbimento della Co2 che abbiamo già rilasciato. L'obiettivo a cui stiamo già lavorando è quello della piantumazione di alberi nella Piana, tra Firenze e Prato. Vogliamo sviluppare un piano che consenta di piantumare attorno a Firenze tanti alberi così da consentire di dimunuire la Co2 e ripulire aria in modo decisivo. Grazie a tutte queste azioni la Toscana insieme a poche altre regioni a livello europeo può darsi ragionevolmente l'obiettivo di neutralità di emissioni entro il 2030, una cosa importante per combattere i cambiamenti climat ici e creare una prospettiva per il futuro".
Sul palco il climatologo Roberto Buizza ha lanciato un invito ai giovani in platea: "Se siete d'accordo che bisogna diminurie l'emissione di gas serra, accendete il telefonino. Convincete i vostri genitori, gli amici, i politici che bisogna risolvere il problema il prima possibile". E i telefonini hanno risposto.
"Le piante sono la vita stessa del pianeta, gli animali costituiscono solo lo 0,3 per cento della biomassa. Tra qualche anno vi troverete ad affrontare un ambiente molto diverso, la sfida del cambiamento climatico è la grande sfida dell'umanità e per ora abbiamo ascoltato solo buone intenzioni". Questo uno dei passaggi dell'intervento di Stefano Mancuso, professore ordinario dell'Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale.
"Bisogna agire in maniera pratica – ha detto ancora - e la pratica ci dice che se noi piantiamo mille miliardi di alberi nel nostro pianeta riusciremo a invertire il cambiamento climatico. Altrimenti, quando avrete 60 anni – si è rivolto ai 7mila studenti che affollano il palazzetto - vi troverete con quattro gradi di temperatura in più e questo vuol dire che Firenze avrà la temperatura di Tripoli e Catania il clima del Sahel. Mille miliardi di alberi richiedono una superficie grande come gli Stati Uniti, ma questa superficie va trovata. Altre nazioni come la Nuova Zelanda e l'Irlanda si stanno muovendo e noi cosa stiamo facendo? Le piante – ha concluso - possono cambiare il nostro mondo: voi potete essere il motore del cambiamento e ognuno di voi può piantare un albero".