Firenze, il giorno dopo l'omicidio di ponte Vespucci: la comunità senegalese annuncia un presidio
L'omicidio, la protesta, i disordini e le reazioni di ieri
martedì 06 marzo 2018 13:06
Firenze si sveglia il giorno dopo l'omicidio di Idy Diene, il 54enne senegalese ucciso dai proiettili sparati da un 65enne, un pensionato italiano. E' una Firenze attonita, ma anche divisa, tra chi esprime solidarietà e vicinanza alla comunità senegalese, e chi non ha digerito i disordini che si sono verificati nel tardo pomeriggio di ieri, durante la protesta di un centinaio di persone nel centro fiorentino.
Protesta che continuerà anche oggi, martedì 6 marzo, con un presidio alle ore 15 sul ponte Vespucci, indetto dalla comunità senegalese fiorentina, come rende noto su Facebook l'Associazione dei senegalesi di Firenze e Circondario.
I fatti hanno avuto inizio ieri mattina, con l'omicidio su ponte Vespucci. Alcune decine di senegalesi si sono recati sul posto, improvvisando un presidio. Dolore e rabbia nella comunità, che piange il terzo morto a Firenze, dopo gli omicidi di piazza Dalmazia del 13 dicembre 2011, quando persero la vita Samb Modou e Diop Mor.
Dal presidio è poi partito un corteo, formato da senegalesi e non solo, che nel pomeriggio ha attraversato le vie del centro storico, fino a Palazzo Vecchio, dove una delegazione della comunità ha incontrato l'amministrazione comunale.
Durante il corteo una parte della protesta si è fatta più accesa, con momenti di tensione, fioriere divelte, motorini e cestini rovesciati tra via Calzaiuoli e via Cerretani. La protesta è continuata anche in serata nella zona di piazza Stazione.
Il sindaco Dario Nardella ieri aveva condannato i toni della protesta: “Comprendiamo il dolore ma qualunque forma di violenza contro la città è inaccettabile. I violenti vanno isolati e azioni del genere sono incivili oltre che irrispettose della memoria della stessa vittima”. E i rappresentanti della comunità senegalese intanto invitano alla calma per il presidio di oggi.
"Cari tutti, La nostra comunità sta vivendo nuovamente una situazione drammatica che ci scuote profondamente. In queste ore siamo vicinissimi alla famiglia e seguiamo con tutta l’attenzione possibile il lavoro degli inquirenti. Faremo poi di tutto perché sia garantito la verità e la giustizia su questo caso drammatico. È essenziale calmare gli animi, è il modo giusto per ricordare il nostro amico e fratello ucciso, senza arrecare danni a persone o cose pubbliche o private. So che questo ennesimo assassinio mette a dura prova tutti e tutte e in particolare parenti e amici più stretti che hanno già sepolto Samb dopo la strage del 2011. Vi prego di mandare a tutti e in tutti i modi che potete messaggi e appelli alla calma durante il presidio d'oggi affinché sia una raccolta di tutte le persone di buona volontà che vogliono piangere e rendere omaggio a Idy Diene e chiedere giustizia. Un abbraccio caloroso", è quanto scrive Diye Ndiaye, Presidente dell'Associazione dei senegalesi di Firenze e Circondario.
Invito alla calma anche da Pape Diaw, 'storico' componente della comunità senegalese di Firenze: "Per il presidio di oggi pomeriggio, faccio appello a tutti di stare calmi, manifestare lo sdegno, niente violenza, o dannegiamenti. Per favore calma", e aggiunge di aver letto post su Facebook che festeggiano l'omicidio di ieri: "Il primo post che ho visto oggi, un fascista che ride festeggia per la morte del Senegalese. Lo schifo è tanto".
Protesta e solidarietà non si fermeranno al presidio di oggi: la comunità senegalese, appoggiata da alcune realtà fiorentine, si sta muovendo per organizzare anche una manifestazione per sabato 10 a Firenze.