Sergio Cattini, uno dei 50 fotografi migliori al mondo per il Sony Photography Awards nella categoria 'Still Life'
“Isola d’Elba e Firenze, la mente e il braccio”
sabato 25 marzo 2017 12:02
Sergio Cattini probabilmente sarà uno dei molti talenti fiorentini che portano in alto lo stemma con il giglio in tutto il mondo. Classe 1988, sta ottenendo molti riconoscimenti importanti negli ultimi anni. Finalista 2013 per il concorso Natinal Geographic Italia nella sezione "Ritratti) e nel 2016 (shortlisted) nella categoria "Luoghi e Paesaggi" e menzione speciale ai Sony Photography Awards nella categoria “Open, Still Life”. La sua foto è stata giudicata come una delle 50 migliori fotografie al mondo nel più grande concorso fotografico al mondo.
La fotografia sarà esposta alla prestigiosissima Somerset House di Londra dal 21 Aprile al 7 Maggio 2017, insieme alle altre fotografie vincenti.
Come è nata la tua passione per la fotografia?
La mia passione per la fotografia è nata da bambino, quando i miei genitori mi regalarono una polaroid per fotografare nel tempo libero. La mia idea di fotografia è cambiata nel corso degli anni, soprattutto una volta terminati gli studi. Posso sicuramente dire di non sentirmi ne’ un fotografo, né tantomeno un artista, sono semplicemente una persona curiosa. La mia conoscenza tecnica proviene tutta dall’ eccellente scuola fiorentina che ho frequentato, mentre nella vita di tutti i giorni (grazie anche all’ aiuto di un amico molto preparato) ho capito che la tecnica da sola non serve a niente ed ho imparato ad osservare usando la mente.
In che modo Firenze ti ha ispirato (se lo ha fatto)?
“Isola d’Elba e Firenze, la mente e il braccio” Firenze più che ispirarmi mi ha formato: ho studiato fotografia alla Fondazione Studio Marangoni, specializzandomi in ritratto, fotogiornalismo, fotografia di moda e post produzione. L’ incontro con docenti preparatissimi ha aumentato la mia voglia di mettermi in gioco e migliorato decisamente le mie conoscenze. Direi in generale di avere due luoghi di riferimento: l’ Isola d’ Elba che è la mia fonte di ispirazione (da qui partono le idee più interessanti) e Firenze che è la praticità, la concretezza, il luogo in cui spesso il lavoro viene messo in pratica. Una combinazione importantissima di due elementi inscindibili tra loro.
Nell'ambiente fiorentino e toscano hai trovato difficoltà ad emergere?
C’è molta competizione in tutti gli ambienti, e secondo me tutto il mondo è paese. La fotografia rappresenta appieno una delle più grandi esigenze dell’ uomo: il continuo tentativo di prevalere sugli altri. Tutto questo non fa assolutamente parte del mio carattere (odio competere) e questi ottimi risultati conseguiti nei concorsi non mi migliorano ne’ come persona, né probabilmente come fotografo. Purtroppo ogni tanto ci dobbiamo adeguare alle regole del gioco per sopravvivere, ma posso garantire che io resto sempre e comunque la solita persona. Fa comunque piacere ottenere risultati prestigiosi anche perché nel mio caso non lo vedo come una sfida con altre persone, ma come una valutazione del mio lavoro da parte di esperti del settore.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Vorrei costruirmi un’identità importante, uno stile personale che mi renda sempre riconoscibile. Ci vorranno sicuramente anni, ma è questo il mio grande obiettivo.