Ginevra degli Almieri, la Giulietta di Firenze
La realtà supera la fantasia
sabato 21 gennaio 2017 10:41
Ginevra degli Almieri è la “Giulietta” fiorentina che visse due volte; a differenze della collega veronese non ha un balcone, ma la sua storia è funestata dalla peste.
La storia si svolge a Firenze nel XIV secolo e la nostra protagonista è Ginevra degli Almieri, discendente da una famiglia di nobili ed antichi natali, proprietaria di terre e contraria al nuovo ceto emergente. Di lei si narra che fosse la donna più bella di Firenze e anche molto colta rispetto alla media dell’epoca.
Il nostro Romeo è Antonio Rondinelli, discendente di quel nuovo ceto che faceva delle Arti e delle Botteghe la loro ricchezza. Rimasto orfano a 13 anni, è uno dei maggiori esponenti dell’Arte della Seta. I due giovani si incontrano ad una festa e subito scocca l’amore che segretamente coltiveranno per molti anni, fin quando Antonio chiederà a Bernardo degli Almieri la mano della figlia. Come avrete intuito la risposta fu negativa e Ginevra fu mandata in sposa a Francesco degli Angolanti, anche lui di antichi e nobilissimi natali.
Il loro matrimonio fu un tremendo fiasco. Secondo le fonti dell’epoca Ginevra si rivelò una moglie onesta e fedele, mentre Francesco viene descritto come maniacalmente avaro e piuttosto sempliciotto, completamente schiacciato dalla personalità della moglie.
A spezzare questo matrimonio stagnante arriva la Morte Nera, ovvero la Peste, che inizia a decimare la popolazione di Firenze e colpisce anche Ginevra che riceve pochissime cure dal marito che ha paura del contagio. Poche ore dopo la comparsa dei primi sintomi, Ginevra viene data per morta e seppellita in fretta nella cripta di famiglia al Duomo, insieme agli altri cadaveri.
Colpo di scena: Ginevra non è morta! Si risveglia dopo ore in un sepolcro e, con le ultime forze che le rimangono, riesce a spostare il pesante coperchio di marmo adagiato all’ingresso della tomba. Ginevra torna a casa del marito che non le apre perché crede sia un fantasma, la donna secondo i dettami dell’epoca, cerca ospitalità dai parenti, ma per lo stesso motivo nessuno le apre le porte.
Solo Antonio lo farà. Il ragazzo, infatti, aveva seguito il feretro e stava piangendo l’unica donna che aveva amato, quando lei si presenta al suo portone. L’uomo le presta ogni cura e in breve la donna guarisce. Subito il marito la rivorrebbe indietro, ma la Chiesa stessa scioglie il loro matrimonio poiché lui l’aveva ripudiata non facendola entrare nuovamente nella loro dimora. Così Ginevra è libera di sposare il suo grande amore e….vissero per sempre felice e contenti.
Che ci crediate o meno, è una storia realmente accaduta, la prova che spesso la vita supera la fantasia e, se volete approfondire la storia di questo folle amore, potete farlo guardandovi il film del 1935 di Guido Brignone dal titolo “Ginevra degli Almieri”.
Foto di "Cinema e Medioevo"