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Migranti, nasce la 'Carta degli intenti': sistema di accoglienza non governativo e accompagnamento diffuso

Presentazione in Regione

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venerdì 05 luglio 2019 19:58

Presentata a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze la nuova 'Carta degli intenti' del terzo settore toscano, sul tema dei migranti. Nel testo, che propone più misure, si parla di risposta all'emergenza abitativa, di costruzione di piani individuali per la formazione e la ricerca di lavoro, di formazione linguistica, di informazione giuridica, di sostegno e tutela alle donne vittime di tratta ma anche di azioni di comunicazione innovative.

 

"Tutti insieme, per offrire una risposta concreta, efficace e originale al tema dell'accoglienza. Forte dell'esperienza promossa con successo dalla Regione fin dal 2011 – quel modello di accoglienza diffuso su tutto il territorio che ha aiutato l'inserimento dei nuovi ospiti nelle comunità – l'associazionismo toscano ha deciso di unirsi e coordinarsi per fare fronte comune: ognuno in base alle proprie risorse e competenze, offrendo soluzioni che si inseriscano e rafforzino questo modello alternativo e che rispondano alle esigenze di coesione e di inclusione sociale e lavorativa di tutti i cittadini, italiani e non, in stato di marginalità", scrive in una nota la Regione Toscana.

 

"Il manifesto del terzo settore toscano - che ha deciso di non partecipare al prossimo bando CAS del Ministero degli Interni, a favore di un'accoglienza più ‘umana' e più giusta - si inserisce all'interno delle linee guida del "Libro bianco sulle politiche di accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale o umanitaria della Regione Toscana", presentato nel 2017, ed estende le proposte per una "società aperta e inclusiva" a tutti coloro che abbiano la necessità di tutela e di integrazione sociale ed economica, consapevoli che la questione migratoria faccia emergere criticità diffuse e che rappresenti la punta dell'iceberg nella richiesta di diritti (casa e lavoro, ad esempio) che riguarda tutta la società ed esige un miglioramento del welfare", continua la Regione.

 

La "Carta degli intenti", aperta ad altre eventuali adesioni, è stata promossa da Diaconia Valdese Fiorentina, Cooperativa Sociale C.A.T., Associazione "Progetto Accoglienza" Borgo San Lorenzo, COSPE onlus, Oxfam Italia Intercultura, Legacoop Toscana Area Welfare, Arci Firenze, Associazione Progetto Arcobaleno, Consorzio Sociale Martin Luther King, Misericordia Barberino-Tavarnelle, Associazione Le C.A.S.E. Onlus, C.N.C.A. Toscana, Cooperativa Sociale Pane e Rose, Consorzio Metropoli società cooperativa sociale a r.l. , Alice cooperativa sociale, Gli Altri cooperativa sociale.


Intanto stamani l'assessore all'immigrazione della Toscana, Vittorio Bugli, ha annunciato durante la conferenza stampa l'adesione della Regione alla campagna "#Ioaccolgo" lanciata nei giorni scorsi da Oxfam e  altre quarantasei organizzazione della società civile, tra cui le principali Ong da sempre impegnate con migranti e rifugiati, le tre maggiori sigle sindacali, varie reti di associazioni e di studenti, per contrastare le politiche di odio ed esclusione praticate nei confronti dei migranti e per dare spazio e voce a quanti, nonostante tutto, continuano ad impegnarsi invece per la loro accoglienza e integrazione.


"La Toscana non sarà terra di ‘invisibili' che vengono spinti a nascondersi e lasciati cadere in percorsi rischiosi o illegali" ribadisce l'assessore. "Durante il prossimo Consiglio regionale sarà discussa la legge sui ‘diritti samaritani', proposta dalla giunta nei mesi scorsi per garantire tutela sanitaria, cibo e un ricovero temporaneo per chi, italiano o straniero, si veda negati questi bisogni essenziali". 

 

Nel frattempo, mentre la proposta di legge procede secondo il suo iter, la giunta ha approvato nelle scorse settimane una delibera che fissa gli indirizzi di un prossimo avviso pubblico che integrino l'azione delle istituzioni con quella dell'associazionismo facendo sistema tra tutti i soggetti che hanno a cuore i diritti delle persone.

 

"La sfida, anche in questo caso, è sperimentare forma innovative di welfare di comunità per la crescita delle competenze e l'inserimento lavorativo, per l'inclusione sociale e la tutela dei diritti in favore delle persone e delle famiglie che si trovano in uno stato di particolare precarietà sociale. Saranno finanziati, sotto forma di progetti pilota, interventi di accoglienza temporanea, di accompagnamento all'autonomia e al pronto intervento sociale, attività di orientamento e di consulenza a carattere giuridico-legale, attività di orientamento ai servizi e di crescita della competenze. Si punterà molto, infine, sulle opportunità di vedere impegnate le persone in attività di pubblica utilità e di inserimento", conclude la Regione.

 

"La Cgil Toscana e la Camera del Lavoro di Firenze valutano positivamente la Carta d’intenti della Regione Toscana per un’accoglienza non governativa. Costruire reti di integrazione sociale economica e culturale è infatti una priorità per uscire dalla solitudine e dalla paura in cui sono costrette sempre più persone", commenta la Cgil Firenze in una nota.


"Le scelte del Governo in materia di immigrazione vanno nella direzione opposta, contrappongono le persone, criminalizzano le vittime, costruiscono finte sicurezze fondate sull’egoismo. La scelta di togliere risorse ai Cas è sbagliata e produrrà solo problemi: non ci sarà più la possibilità di integrare chi arriva nel nostro paese con il conseguente rischio di perdere posti di lavoro e competenze importanti. Il sistema Cas poteva essere superato investendo maggiormente sugli Sprar e invece anche gli Sprar vengono attaccati e depotenziati. Per quanto riguarda la nostra regione, chiediamo da tempo che si costruiscano forme di accoglienza diffusa alternative e non governative. Diamo una valutazione positiva dell’impegno della Regione Toscana per sostenere economicamente progetti di integrazione e coesione sociali e crediamo che anche i comuni debbano e possano fare la loro parte per tenere in vita quell’accoglienza diffusa che tutti noi consideriamo una risorsa importante".


"Come Cgil daremo quindi il nostro contributo e le nostre competenze, fermo restando che la tutela dell’occupazione di chi attualmente lavora nei Cas e negli Sprar deve essere una priorità non solo nostra ma di tutti gli Enti gestori e delle amministrazioni. Il governo cerca di contrapporre ultimi e penultimi, ma da questa crisi senza fine usciremo solo quando ci saranno più diritti per tutti. La priorità è quella di creare lavoro stabile, tutelato e giustamente retribuito, affrontando il tema dell’illegalità diffusa e del lavoro nero".


"Salvare persone in mare invece è un dovere morale e un obbligo di legge, sancito dalla nostra Costituzione. Per impedire la partenza di barconi basterebbe creare procedure di ingresso regolari, come un decreto flussi o corridoi umanitari in caso di gravi crisi. Non farlo e chiudere i porti significa solo far morire persone innocenti".

 

(immagine della Regione)

 

 
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