Ex convitto della Calza, ordinanza del Comune per la sospensione dei lavori
'Riscontrato cambio d'uso dell'immobile'
mercoledì 29 ottobre 2025 19:13
Ordinanza di sospensione dei lavori per l'ex convitto della Calza, a Firenze. L'ha emessa il Comune di Firenze. Il caso era arrivato in Consiglio Comunale, dove l’assessora all’Urbanistica Caterina Biti aveva risposto ad una domanda d'attualità presentata Alberto Locchi di Forza Italia.
Nel mirino la spa in costruzione nell'ex convitto, che avrebbe messo in prenotazione diverse camere (anche su Booking) contravvenendo alla destinazione d'uso dell'immobile. Con un cambio di destinazione dunque da direzionale a turistico-ricettiva. È quanto accertato dal Comune: "Il provvedimento si è reso necessario perché è stato riscontrato un cambio d’uso di immobile di dimensioni superiori a 2 metri quadrati in assenza di specifica previsione del piano operativo e di accordo formale tra l’operatore e il Comune e in contrasto con il divieto di cambio d’uso a turistico ricettivo", scrive Palazzo Vecchio in una nota.
Nell'ultimo Consiglio Comunale l'assessora Biti aveva annunciato controlli con la proprietà dell'immobile: "Qualora trovassimo qualcosa che non corrisponde a quella che era la destinazione ovviamente ci saranno le conseguenze del controllo". Oggi la comunicazione dell'ordinanza di sospensione dei lavori.
Sull'argomento, in tempi in cui il Comune ha portato avanti diverse battaglie contro gli affitti brevi incontrollati, era intervenuto anche Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di Apartments Florence: “A Firenze il Comune grida ‘stop agli affitti brevi per combattere l’overtourism’. Poi però si inaugura una struttura ricettiva a tutti gli effetti nell’ex Convitto della Calza. E il punto non è come la si chiami: sempre di ospitalità si tratta. La trasformazione dell’ex Convitto si aggiunge a studentati che funzionano come hotel, a strutture ricettive già attive che si ampliano e ad altre che aprono ex novo. Insomma, mentre si mette un freno agli affitti brevi, il resto dell’accoglienza può tranquillamente crescere. Allora la domanda è semplice: vogliamo davvero ridurre l’overtourism o solo scegliere chi può fare turismo e chi no? Il turismo ha bisogno di regole chiare e uguali per tutti, non di crociate contro una categoria”.
(foto di repertorio da Google Maps)
