Regionali, Tomasi chiude la campagna con Meloni. 'Possiamo scrivere la storia'. Corteo di protesta sui viali

Con il candidato del centrodestra la premier, Salvini e Tajani. Meloni: 'Nati per stravolgere i pronostici'. In piazza Strozzi Renzi, alle Murate Conte

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venerdì 10 ottobre 2025 18:59

Siamo all'ultimo atto delle campagne elettorali, poi la parola andrà alle urne: domenica e lunedì i toscani saranno chiamati a votare per eleggere presidente e consiglieri regionali. Si voterà domenica 12 ottobre dalle 7 alle 23 e lunedì 13 ottobre dalle 7 alle 15

 

A contendersi il ruolo di governatore saranno il presidente uscente Eugenio Giani, per la coalizione di centrosinistra formata da Pd, Avs, M5S, Lista civica Casa riformista, Alessandro Tomasi per il centrodestra, sostenuto dalle liste FdI, Fi, Lega, Noi moderati, lista civica ‘È Ora!’ e Antonella Bundu per la lista di sinistra Toscana Rossa. 

 

E stasera è il momento della chiusura della campagna del candidato del centrodestra, Alessandro Tomasi, che vede in piazza San Lorenzo i leader dei partiti della coalizione: ci saranno la premier Giorgia Meloni e i due vicepremier, Matteo Salvini (che oggi pomeriggio è stato alle Cascine) e Antonio Tajani. Una presenza che a Firenze che ha fatto scattare un corteo di protesta in piazza Indipendenza

 

Massiccia la presenza di forze dell'ordine schierate in città. "La Presidente Meloni porta a Firenze 500 agenti, peccato che stasera torneranno via insieme a lei. Uno smacco per i fiorentini che da mesi aspettano l’incremento delle forze dell’ordine promesso dal Ministro Piantedosi e ancora mai diventato realtà. È l’ennesima dimostrazione che questo Governo non dà le risposte che la città si merita: di sicurezza parlano solo in campagna elettorale e poi abbandonano i cittadini e le forze dell’ordine. I sindacati di polizia hanno infatti denunciato che da qui a fine anno ne mancheranno altri 100 agenti facendo appello a smetterla con le chiacchiere. Siamo al loro fianco, come a fianco dei cittadini, e continueremo a chiedere rispetto e attenzione per Firenze e i fiorentini. Meloni tre anni fa diceva che avrebbero portato più sicurezza nelle città, e che era l’ora che lo Stato facesse la sua parte. Sono tre anni che aspettiamo", commenta l’assessore alla Sicurezza e Polizia Municipale Andrea Giorgio.
 

 

In piazza San Lorenzo un grande striscione giallo campeggia davanti alla basilica, con scritto: "Liberiamo la Toscana dai nemici della nazione". In piazza, dove sono presenti migliaia di persone, tante bandiere dei partiti della coalizione, soprattutto di Fratelli d'Italia.

 

Ad aprire l'evento sul palco alcuni sindaci toscani: Alessandro Ferrari di Piombino, Alessandro Ghinelli di Arezzo, Antonfrancesco Vivarelli Colonna di Grosseto, Mario Pardini di Lucca, Francesco Persiani di Massa, Michele Conti di Pisa, Nicoletta Fabio di Siena.

 

Dopo l'intervento dei sindaci, proiettato un video sulla vicenda della Beko di Siena, seguito dall'intervento sul palco di una delegazione di lavoratori Beko. Tocca poi a Murizio Lupi, presidente di Noi Moderati. 

 

Alle 18.15 sale sul palco il candidato Presidente Alessandro Tomasi, che inizia ringraziando la sua famiglia "non mi hanno visto per tanti giorni", e a tutti i candidati. "hanno fatto una campagna col cuore, in tutta la Toscana. Grazie a chi ci ha creduto insieme a noi, lo porterò sempre nel cuore. E' stata un'avventura collettiva". Tomasi parla dei sondaggi: "Nel 2017 quando ero candidato a sindaco anche l'ultimo dei sondaggi ci dava perdenti, così come nel 2022, ci dicevano che eravamo un brutto raffreddore, ma noi abbiamo rivinto al primo turno. Anche oggi, in modo scorretto, vengono pubblicati sondaggi vecchi, ci danno perdenti, ma ci vogliono scoraggiare, non ci credo ai sondaggi. Il mio sondaggio l'ho fatto tra la gente, ai mercati, con chi alza il bandone, con gli infermieri aggrediti nei pronto soccorso, con gli autisti degli autobus, con gli studenti universitari, e questo sondaggio ci dice che noi siamo la maggioranza in Toscana. Se trasformiamo rabbia e sfiducia in speranza possiamo vincere la Toscana e scrivere la storia, mandando un messaggio al Governo, che abbiamo fatto il massimo anche dove sembrava impossibile".

 

"Io non ho voluto fare una campagna contro qualcuno, perché quello che non hanno fatto gli altri è sotto gli occhi di tutti, tocca la vostra pelle, i ragazzi, le vostre aziende, le file per la sanità pubblica. Ma mi sono detto che non avrei accettato tre cose. La prima è che non sopporto che ci venga detto che non siamo n grado di governare la Toscana o che siamo un pericolo per la Regione, perché ho troppo rispetto per la nostra storia e per i nostri sindaci. Noi siamo una parte di democrazia di questa Regione. Poi non accetto che per loro questo è un laboratorio politico per far stare insieme i partiti e preparare la sfida al 2027, a noi frega ora, oggi, quello che succede ai toscani. Poi c'era il rischio che si parlasse solo di temi vecchi e non concreti, ma io ho voluto parlare di denatalità, di sanità, di ambiente, di industria. Loro hanno finito le idee, la spinta storica. Noi abbiamo la spinta".

 

Tomasi tocca diversi temi, dalla sicurezza: "Voglio la sicurezza le piazze e i giardini contro lo spaccio, con la famiglia, quando manca la sicurezza ci rimettono i più deboli. Non è giusto che le persone vengano rapinate nei centri storici, che un commerciante si trovi una spaccata. Chi pensa alla sicurezza pensa ai più deboli", all'ambiente "dobbiamo smetterla con le discariche e l'inquinamento dei fiumi e delle acque, dobbiamo farlo per i nostri ragazzi. Se ne sono andati in quattromila, 2500 laureati, perché non trovano lavoro qua, perché non hanno diritto alla casa, alla mobilità". Poi sul reddito di cittadinanza: "Nessun toscano mi ha chiesto il reddito di cittadinanza, si sono sempre arricciati le maniche. Quel reddito vale 100 milioni in 5 anni, che io voglio spendere per i disabili, per i giovani, per gli anziani, per le aziende, ci sono mille modi, e non per l'assistenzialismo, è tradire il dna dei toscani. Vogliamo uscire con le nostre forze dalle difficoltà". "La Toscana ha tutto quello che serve per farcela, basta rimetterlo in moto. Io vi ho portato fin qui, ho dato tutto, ora tocca a voi fare la rivoluzione, il 12 e 13 ottobre, andiamo a votare", conclude Tomasi.

 

Dopo Tomasi parla Antonio Tajani. "Abbiamo vinto a Grosseto, a Siena, a Pisa, a Pistoia, perché non possiamo vincere anche le regionali in Toscana? Bisogna crederci. Il centrodestra con le sue differenze è sempre unito, siamo un'alleanza politica, non una coalizione elettorale, i nostri avversari non sono neanche in grado di fare un comizio insieme. E' finito il centrosinistra, è rimasta solo la sinistra. Possiamo vincere perché andiamo a rendere i voti del centro che la sinistra ha lasciato liberi. Noi vogliamo dare risposte e farvi capire che c'è una classe dirigente alla quale affidarsi. Noi cerchiamo la vostra fiducia, dall'altra parte c'è la minaccia, o voti per me o non lavori. Questa è una battaglia di libertà". 

 

Poco prima delle 19 sale sul palco Matteo Salvini, che mostra una maglia dedicata a Charlie Kirk, attivista della destra statunitense ucciso un mese fa. "Onore a Charlie Kirk, onore ai combattenti e ai patrioti per la libertà", poi si rivolge ad una signora con la bandiera della Palestina ad una finestra, e dice "anziché una bandiera della Palestina esponete quella degli Stati Uniti, se oggi si parla di fine della guerra non si deve alla Flotilla o all'Albanese ma alla forza di Trump, a Papa Leone, al Governo italiano che non si è accodato ai pecoroni a riconoscere lo stato di Palestina facendo un favore ad Hamas, e si deve a chi ha guidato Israele in un sentiero difficile, si deve anche Netanyahu, a quello che alcuni giudicano un criminale ma che ha tenuto duro un momento difficile. Speravamo che la caccia all'ebreo fosse finita con Hitler". 

 

"Questa è una terra di tradizione stupenda - continua Salvini - e chi sceglie il centrodestra sceglie non solo una sanità diversa ma anche la difesa dei valori, delle nostre campane, dei nostri simboli, delle nostre chiese, del concetto di famiglia, la mamma si chiama mamma e il papà papà. Stamani ero al mercato a Signa e ho stretto la mano a ragazzi rumeni, albanesi, nordafricani che si erano svegliati alle 4 per montare il loro banco, quelli sono i benvenuti, sono nostri fratelli, non mi interessa dove sei nato ma la persona che sei, ma quelli che stasera sono alle Cascine a rompere ai fiorentini, possono tornare a casa loro. A noi interessa la cultura quella bella e libera, non dei licei occupati e degli insegnanti politicizzati, fuori la politica dalle scuole". "Giani non ha mai voluto un centro per i rimpatri dei clandestini in Toscana, è una vergogna. Ma così Giani non fa un dispetto a Salvini ma a voi, l'impegno se vinciamo è di farne non uno, ma tanti di centri per espellere i clandestini". Poi parla di Oriana Fallaci e Francesca Albanese: "L'anno prossimo saranno vent'anno dalla morte di una grande toscana, Oriana Fallaci, una grande donna, libera, coraggiosa, altro che cittadinanza onoraria alla signora Albanese, la desse alla Fallaci. Spero che l'Onu la licenzi domattina, perché non mi rappresenta".

 

Dopo Salvini è la volta della premier e leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, accolta dal coro "c'è solo un presidente". "Siete meravigliosi, vi voglio un gran bene, e sappiate che solo per l'amore che ho per voi, riesco a fare la vita che sto facendo. Vi devo ringraziare perché questo affetto in mezzo alla nostra gente fa la differenza, vedere questa piazza meravigliosa dà soddisfazione, perché in questi giorni avevano scritto che saremmo andati a caccia di una piazza per la chiusura in Toscana, pensavano che non avremmo avuto il coraggio di fare un comizio in pieno centro a Firenze, ma noi siamo persone che si possono permettere di scendere in piazza ovunque e di guardare la gente negli occhi a testa alta. Smentire le bugie della sinistra è la nostra disciplina. Siamo in piazza nel cuore di Firenze e l'abbiamo riempita con la nostra gente e il nostro amore per una terra che merita un futuro all'altezza della sua gloriosa storia. Ci vedete uniti su un palco a combattere insieme un'altra battaglia, fieri di essere l'uno al fianco dell'altra e di metterci la faccia insieme, a differenza di quello che accade a sinistra, dove si fanno gli accordi di palazzo ma dove non si ha il coraggio di scendere in piazza insieme. Loro hanno solo il collante dell'odio verso di noi, liberarsi di noi per tornare a gestire il potere, ma non ci dicono per farci cosa".

 

"Sono fiera di essere su questo palco per Alessandro Tomasi, una persona che conosco da anni, cresciuta con me. Una persona per bene, un amministratore capace, che già otto anni fa ha vinto una sfida che sembrava impossibile, diventare sindaco di Pistoia dopo 72 anni di sinistra, poi riconfermato, e che oggi con generosità si carica sulle spalle una battaglia il cui risultato in molti considerano già scritto. Ma penso che la nostra storia dimostri che niente è scritto e che non ci sono sfide che non si possono vincere quando si combatte davvero. Siamo nati per stravolgere i pronostici, è quello che vogliamo fare in Toscana".

 

"Dicono che Tomasi sia una candidatura di bandiera, e lo è, di un centrodestra e di un popolo che alza in alto la bandiera del cambiamento, di una visione di sviluppo, per questo territorio, per la sua gente, di una politica che vuole investire sul tuo valore e la tua libertà e non richiede la tessera di partito per fare quello che la politica deve fare", continua Meloni.

 

"Non ci facciamo fare la morale da una sinistra sempre più radicalizzata, non è un campo largo, è un enorme centro sociale. Noi continueremo a lavorare col sorriso, a dare risposte, a far quello che dobbiamo con amore e non con odio. E' il nostro campo di gioco a livello nazionale e qui in Toscana, dove con Tomasi abbiamo un programma che parla di cose concrete, di sviluppo, sanità a misura di cittadino, di natalità, abbiamo le idee chiare, più dell'altra parte, dove c'è un presidente che cambia spesso idea. Manca qualche giorno. Questa terra orgogliosa merita di più, non fatevi convincere che il risultato è già scritto, perché sarete voi a scriverlo. Battetevi più di quanto i vostri avversari si aspettano, la storia la fate voi", conclude Meloni.

 

Dopo il comizio di Giorgia Meloni, un selfie sul palco dei leader della coalizione di centrodestra con Tomasi. A chiusura dell'evento l'inno di Mameli.

 

 

Poco lontano dalla piazza dell'evento del centrodestra, la contestazione organizzata da Assemblea per lo sciopero e rilanciata da diverse realtà, come Firenze Antifascista, Firenze per la Palestina, USB Firenze e Giovani palestinesi Firenze: "Meloni, Salvini, Tajani Firenze un vi vole!". Dalle 18.30 è iniziato il concentramento in piazza Indipendenza. Dopo le 19 il corteo, aperto dallo striscione "Fermiamo il sionismo con la resistenza" è partito, percorrendo viale Strozzi e proseguendo su viale Belfiore, piazzale di Porta a Prato, Il Prato, via Curtatone. Alla manifestazione, che va ingrossandosi, stanno partecipando alcune migliaia di persone.

 

Il Comune fa sapere che per motivi di sicurezza sono stati chiusi viale Strozzi, viale Belfiore, viale Fratelli Rosselli e Ponte della Vittoria in direzione Porta a Prato. Si registrano forti disagi alla circolazione. Percorso alternativo consigliato: viale dei Colli-piazzale Michelangelo. Alle 20.15 Ponte e viali riaperti, il corteo ha sfilato in via Il Prato e si è diretto verso su lungarno Vespucci, terminando davanti al consolato Usa. Non si sono registrate tensioni.

 

In serata la sindaca Sara Funaro ha fatto sapere: "Sono terminate le manifestazioni e i comizi previsti oggi in città. Ho sentito il Questore Lamparelli che mi ha confermato che al momento la situazione è regolare. Un ringraziamento alla Prefettura, alla Questura, alla Polizia Municipale e a tutte le Forze dell’Ordine per il lavoro svolto con attenzione e professionalitá". 

 

Al corteo di protesta ha partecipato anche Toscana Rossa, con la candidata Antonella Bundu. "Per chiudere la campagna elettorale Toscana Rossa aveva lanciato un momento di piazza che si ricongiungesse alla manifestazione cittadina per contestare le politiche di militarizzazione, e complicità con il genocidio sionista del Governo Meloni - fa sapere Toscana Rossa - partendo dalla Sede della Regione, governata dal PD e centrosinistra in Toscana, in piazza Duomo e raggiungendo poi piazza Indipendenza alle 18:30. La questura di Firenze ha impedito il nostro corteo elettorale perché larga parte del centro storico è in una vera e propria “zona rossa” adibita per la presenza del Presidente del Consiglio e dei suoi Ministri. Corpi estranei che arrivano e gettano nella tensione tutta la Città, con un dispiegamento straordinario di forze dell’ordine e un’area estesa del centro storico blindata. È questa la loro idea di democrazia, un popolo tenuto fuori da spazi pubblici usati in modo esclusivo ed escludente per la propria propaganda di odio. Sono politiche che il centrosinistra applica dove governa. Lo vediamo proprio a Firenze, tra videosorveglianza invasiva e applicazione del DASPO urbano, con una consolidata collaborazione tra Comune, Prefettura e Ministero dell’Interno. Davanti alla Regione avremmo sottolineato l’importanza di stralciare gli accordi con quelle società israeliane e non che sostengono lo stato terrorista di Israele. Lo faremo lo stesso, in una conferenza stampa in cui con Antonella Bundu (Candidata Presidente) ricorderemo l’importanza di votare e far votare l’alternativa al destra di governo e al campo largo che vogliamo scalzare dalla guida della regione".

 

Quello in piazza San Lorenzo non è l'unica chiusura di campagna elettorale di oggi. Dopo la chiusura di Eugenio Giani con i leader del Partito Democratico ieri sera al Teatro Cartiere Carrara, oggi alle 18 in piazza Strozzi c'è l’evento di chiusura di “Casa Riformista-Giani presidente”, lista civica a sostegno di Giani che include anche Italia Viva, con Matteo Renzi. 


Alle 19 Giuseppe Conte sarà alle Murate. Il leader del Movimento 5 stelle nel pomeriggio è stato alla Fiera di Scandicci, dove ha incontrato Giani. 

 

 

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