Dazi Usa al 15%, Cna Firenze: ‘Impatto duro sull’export fiorentino’

CNA Firenze chiede al Governo di riattivare il tavolo sull’export presso Palazzo Chigi. Il Consorzio Vino Chianti: 'Preoccupazione alta'

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martedì 29 luglio 2025 11:55

Un livello dei dazi al 15% avrà effetti molto pesanti sull’export fiorentino, già duramente provato dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro, cresciuto di quasi il 15% negli ultimi mesi”. Così Francesco Amerighi, presidente di CNA Firenze Metropolitana, commenta l’accordo raggiunto tra l’amministrazione statunitense e la Commissione Europea, giudicato “non soddisfacente” da CNA.

 

Nel 2024 gli Stati Uniti si sono confermati il principale mercato di riferimento per le esportazioni della Città Metropolitana di Firenze, con una quota pari al 25,2% del totale e un valore di circa 6,2 miliardi di euro, in crescita del 43,9% rispetto all’anno precedente. “Un rincaro dei dazi – sottolinea Amerighi – colpisce duramente soprattutto le piccole imprese, che negli ultimi anni hanno sostenuto importanti e onerosi investimenti per entrare e consolidarsi nel mercato statunitense. Penalizzarle ora significa vanificare anni di sforzi, innovazione e crescita competitiva. Basti pensare che, a giugno 2025, delle oltre 102mila imprese registrate nella Città Metropolitana, più di 13mila operano nel manifatturiero, comparto particolarmente vulnerabile all’introduzione di barriere commerciali, e il 26% del totale è costituito da realtà artigiane”.

 

“Si scrive 15 ma si legge 30% – prosegue Amerighi – perché si tratta, nei fatti, di una tassa ingiusta e sproporzionata che danneggia non solo il Made in Italy, ma finirà per avere riflessi negativi anche sull’economia americana. Serve una strategia immediata e concreta di sostegno alle imprese, fatta di incentivi diretti e indiretti, come un deciso taglio della burocrazia, e un forte impegno per aprire mercati alternativi a quello statunitense”.

 

CNA Firenze chiede quindi al Governo di riattivare con urgenza il tavolo sull’export presso Palazzo Chigi, così da individuare strumenti e criteri efficaci per rendere operativi i 25 miliardi di euro già annunciati a supporto del sistema produttivo nazionale.
 

Anche Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, si è espresso sull'accordo commerciale siglato ieri tra Unione Europea e Stati Uniti d’America che prevede nuovi dazi al 15%.“Se confermato, il dazio del 15% avrebbe un impatto molto pesante per il nostro comparto. Non possiamo nascondere la preoccupazione”.


“In questo momento - spiega Busi - dobbiamo stringere i denti e attendere di capire esattamente che cosa sia stato deciso: le notizie che arrivano sono frammentarie e servirà analizzare bene i dispositivi ufficiali e le modalità di applicazione. Dalla prima lettura sembra che l’Europa abbia rinunciato a gran parte delle sue richieste. L’unica nota positiva che viene evidenziata è che si era parlato di un possibile dazio al 30% e che quindi, in confronto, il 15% è una riduzione. Ma resta comunque un impatto pesante per le nostre aziende e per l’export del vino italiano”, conclude il presidente del Consorzio Vino Chianti.

 

Foto CNA Firenze Metropolitana

 

 
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