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'Scuola Maestra di Pace', a piedi fino a Barbiana per la 24esima Marcia

La pace al centro della marcia questa mattina a Vicchio

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domenica 25 maggio 2025 17:02

Le parole ‘I care' scritte sulle maglie indossate dagli studenti, magliette con il logo della Marcia della Pace Barbiana-Perugia-Assisi, la bandiera della Pace e la bandiera della Palestina lungo la "Marcia di Barbiana" che rappresentanti delle istituzioni, scuole, associazioni, famiglie hanno compiuto stamani a Vicchio, nel Mugello.

 

“Scuola Maestra di Pace” il tema della 24esima edizione della marcia, promossa da l'Istituzione culturale “Centro di Documentazione Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana’, la Fondazione Don Lorenzo Milani, l'Associazione Gruppo Don Lorenzo Milani di Calenzano, con il Comune di Vicchio e il patrocinio di Regione, Città Metropolitana e Unione dei Comuni del Mugello.


Numerosa la partecipazione, con circa una trentina Comuni dell’area metropolitana e toscani tra sindaci e assessori con fascia e gonfaloni, tra questi il presidente del Consiglio comunale Luca Milani e il consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze Nicola Armentano, il sindaco di Verona Damiano Tommasi, che partecipa per il terzo anno consecutivo alla manifestazione, il consigliere comunale del Comune pugliese di Corato Tambone, ed ancora, tra gli altri, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessore regionale Spinelli e le consigliere regionali Fiammetta Capirossi e Silvia Noferi, il professore Romano Prodi e la presidente del comitato del centenario don Milani Rosy Bindi, padre Bernardo Giani e l’imam di Firenze Izzedin Elzir, rappresentanti della Cgil, numerosi gruppi e associazioni.

 

Un’ora di cammino per arrivare fino alla piccola località di Barbiana, dove tra gli anni ’50 e ’60 con don Lorenzo Milani e i suoi allievi si realizzò una straordinaria esperienza educativa, e da dove questa mattina si è alzata a gran voce una richiesta forte di Pace.


Dopo i saluti istituzionali del presidente dell’Istituzione don Milani Antonio Foti Valente e del presidente della Fondazione don Milani Agostino Burberi, è intervenuto il sindaco di Vicchio Francesco Tagliaferri: “Il modello di scuola di cui c’è bisogno è una scuola di tutti, per tutti. Non condivido per niente l'impostazione data dal governo sulla ‘scuola del merito’, io credo piuttosto nel ‘merito della scuola’, il merito degli insegnanti e degli educatori, nel formare, educare, favorire conoscenza, fornire competenze ma anche far maturare consapevolezza, trasmettere cultura e cultura dell’etica e civile. Il merito di dare opportunità, facendo tutto il possibile per non perdere nessuno. La pace è un valore irrinunciabile, che dobbiamo preservare, proteggere”.

 

E riguardo al tema della Pace, oltre a esprimere "solidarietà e vicinanza al popolo palestinese per le morti e le atrocità che sta subendo", il primo cittadino vicchiese ha annunciato la partenza a settembre della Marcia per la Pace Barbiana-Perugia-Assisi, un cammino della Pace che da Barbiana in 15 tappe porterà simbolicamente l’“I care” fino a Perugia e Assisi.


Ha raggiunto a piedi Barbiana anche il presidente della Regione Eugenio Giani che, come il consigliere metropolitano Armentano e il sindaco di Verona Damiano Tommasi poco prima, ha ricordato la figura del priore e la sua opera: “don Milani qui - ha evidenziato il presidente - testimonia i valori autentici a cui ispirare la comunità umana. La scuola come insegnamento, formazione di vita, come strumento per leggere dentro se stessi, capire la verità e lottare e impegnarsi per quella verità”.


L'abate di San Miniato al Monte Padre Bernardo Gianni ha sottolineato: “Sono profondamente grato agli organizzatori per questo invito che mi dona la possibilità di condividere nel segno di Don Lorenzo Milani la fame e la sete di pace che lacera i nostri cuori, solitamente sazi e distratti, ma che la fatica del cammino e il profondo significato della memoria di Barbiana sapranno scuotere da ogni torpore e ogni assuefazione. Non senza vergogna confesso di salire per la prima volta a trovare Don Lorenzo, la sua tomba, la sua scuola, la sua chiesa, ma soprattutto il riverbero di una testimonianza profetica, inquieta e universale che ci invita ad una corresponsabilità insonne e disinteressata. per il bene comune. Contro la cultura della guerra, il lessico del riarmo, l'inganno dell'angoscia mediatica e la tentazione del sospetto e del risentimento si staglia il gigantesco profilo di questo fondamentale laboratorio pedagogico che continua a fare grandi i piccoli e a rendere piccoli i ‘grandi’”.


“Chi non vuole la pace distrugge la scuola, chi non vuol che le persone vedano la realtà distrugge la scuola” ha detto nel suo intervento l’imam di Firenze e consigliere dell'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia Izzedin Elzir ricordando che “le scuole in Palestina sono bombardate, distrutte”.


Il presidente del Comitato Presidente del Comitato per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani Rosy Bindi ha affermato: “La marcia di Barbiana è sempre stata un evento calato nel proprio tempo, non solamente un modo per ricordare l'eredità di don Milani ma un cammino nel quale testimoniare l'attualità della sua lezione. Don Lorenzo ci sfida ancora su tante questioni, il diritto allo studio, ad un lavoro dignitoso, alla salute per tutti. Ma oggi l'urgenza di questo tempo è la guerra tornata a inquietare il nostro mondo e che ancora ancora non si ferma né in Ucraina né a Gaza. E proprio don Milani ci ricorda che non ci sono guerre giuste e che ogni guerra è una sconfitta dell'umanità. E oggi siamo a Barbiana per chiedere soprattutto di mettere fine a ogni guerra e subito alle sofferenze e alle atrocità inflitte ai bambini e alla popolazione civile di Gaza. C’è bisogno di una pace disarmata e disarmante, come ha chiesto anche Papa Leone”.


Il tema della Pace è stato al centro dell’intervento del professor Prodi che ha osservato che di fronte alle guerre in atto nel mondo manca una reazione popolare forte, come accadde con la guerra in Iraq, che siamo di fronte a una società passiva, e per questo ha richiamato a una maggiore mobilitazione dal basso ma anche all’impegno delle istituzioni, a un’Europa più attiva: “Nel momento in cui la Pace è più a rischio nel mondo, non abbiamo più le bandiere della Pace alle nostre finestre. Costa sta succedendo?”.


A concludere gli interventi di rappresentanti di insegnanti, genitori e studenti e la consegna degli attestati del bando rivolto alle scuole di ogni ordine e grado “Scuola di Pace, Scuola di Barbiana, Scuola che vorrei”.

 

 

 
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