Firenze, Giancarlo Parissi è il nuovo Garante delle persone private della libertà
Funaro: 'Lavoreremo insieme, tema del carcere è prioritario'. Le opposizioni: 'Occasione persa'
martedì 20 maggio 2025 09:47
Il Consiglio comunale di Firenze ha eletto Giancarlo Parissi come nuovo Garante delle persone private della libertà del Comune di Firenze.
Parissi, che va a sostituire Eros Cruccolini, è tra i fondatori del C.I.A.O., Centro Informazione Ascolto Orientamento, associazione costituita a Firenze nel 1992 con l’obiettivo di promuovere una possibilità di accesso a un ruolo di cittadinanza anche per le persone ai margini della comunità. Parissi è stato eletto, a scrutinio segreto, con 19 voti alla seconda votazione.
“Faccio gli auguri di buon lavoro a Giancarlo Parissi, eletto oggi dal Consiglio comunale Garante comunale dei detenuti. Quello del carcere è un tema prioritario e urgente - commenta la sindaca di Firenze Sara Funaro -. Ci siamo espressi più volte sulle condizioni inadeguate di Sollicciano, una situazione di emergenza e criticità che segnaliamo con forza da anni e che ha bisogno di risposte concrete. Siamo da sempre impegnati come amministrazione a favorire tutti i percorsi necessari al reinserimento dei detenuti ma sappiamo bene che è necessario un impegno importante a ogni livello istituzionale. Tenere accesi i riflettori sulla condizione dei detenuti, di tutti coloro che operano all’interno dei penitenziari, questo è un obiettivo da perseguire e sono convinta che il neogarante Parissi non mancherà di lavorare in questa direzione. È la prima volta che il garante dei detenuti viene eletto dal Consiglio comunale, un passaggio che valorizza l’assemblea elettiva di Palazzo Vecchio, la funzione di rappresentanza che ha questo organo, ma anche la funzione delicata e importante di chi va a ricoprire questo ruolo. Colgo l’occasione anche per ringraziare il garante uscente Eros Cruccolini che in questi anni si è messo a disposizione della realtà carceraria fiorentina con grande impegno e spirito di servizio”, conclude Funaro.
“Il confronto di oggi sul ruolo del garante dimostra la forte sensibilità del consiglio comunale riguardo la realtà del carcere, di chi vive detenuto e di chi all’interno del carcere lavora quotidianamente. Il coordinamento tra amministrazione e realtà che si occupano del tema carcerario è un impegno concreto sul quale approfondire il confronto, per condividere azioni e obiettivi. Siamo pronti a lavorare assieme al neogarante Parissi, portando avanti questo impegno e questo confronto per condividere tutti assieme le azioni da mettere in campo e gli obiettivi da raggiungere, siamo sicuri che questa sinergia quanto mai necessaria andrà avanti. Ringrazio il garante uscente Cruccolini che in questi anni non ha mai fatto mancare il suo impegno e la sua dedizione verso la tutela dei diritti delle persone detenute”, aggiunge l’assessore al Welfare Nicola Paulesu.
Critiche le opposizione, a cominciare dal centro destra. “Avevamo avanzato la candidatura a Garante dei detenuti di Gemma Brandi, persona con lunghissima esperienza del carcere come psichiatra. Una figura di altissimo livello, con una competenza difficilmente eguagliabile e scevra da ideologie, ma il PD, forte dei numeri dei consiglieri, ha fatto passare il proprio candidato, scelto per il colore politico. Peccato, un’occasione persa per un tema così delicato”. Lo dichiarano i consiglieri dei gruppi Lista Schmidt, Fratelli d’Italia, Lega e Gruppo Misto-Noi Moderati
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi, di Sinistra Progetto Comune: "Buon lavoro al nuovo garante Giancarlo Parissi e grazie al garante uscente Eros Cruccolini. Esprimiamo dispiacere per la scelta della maggioranza di non sostenere un accordo tra culture politiche diverse, venendo incontro alle opposizioni. La seconda votazione ha dimostrato che c'era uno sforzo di incontro. Il profilo di Massimo Lensi secondo noi corrispondeva a quanto abbiamo detto in aula, ma avevamo capito che da parte della coalizione di governo c'era una lettura diversa. Legittima, ma rimane il dato politico".
"Adesso comunque rimane il comune impegno a ridurre la distanza tra carcere e città, superando la logica che condanna le marginalità a un sistema di appalti e finanziamenti che spesso durano il tempo di un progetto specifico, senza mettere in discussione un sistema che non funziona, tanto per la popolazione detenuta, quando per chi ne esce, passando per chi ci lavora e ci opera. Grazie a tutte le persone che avevano mandato la loro candidatura. Abbiamo la certezza che la prossima volta sapremo consegnare alla Città un rapporto migliore tra chi ha inviato il curriculum e chi è chiamato a votare. Esprimiamo soddisfazione per il dibattito che si è svolto in aula: se il voto è segreto, la discussione sui criteri non deve esserlo. Le scelte devono essere prese in modo chiaro, soprattutto in questi casi", conclude Palagi.