Funerali di Papa Francesco, l'Arcivescovo Gambelli: 'Prova generale per un Concilio'
Presenti a Roma anche Giani e Funaro
sabato 26 aprile 2025 18:27
Circa 400mila persone a Roma questo pomeriggio, sabato 26 aprile 2025, per i funerali di Papa Francesco. Presente anche l'Arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli, insieme al cardinale Giuseppe Betori e al cardinale Ernest Simoni.
"La celebrazione delle esequie di Papa Francesco è stato un momento molto emozionante, di preghiera con la partecipazione di tantissimi vescovi arrivati da tutte le parti del mondo", ha commentato mons. Gambelli. "Mi hanno colpito e voglio ricordare in particolare le parole dell'omelia del card. Giovanni Battista Re che ha sottolineato come la Misericordia sia stata al centro del Magistero di Papa Francesco, cuore pulsante del Vangelo. E ancora il suo essersi speso per il dialogo interreligioso con il viaggio negli Emirati Arabi Uniti e la firma del documento sulla 'Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune' o il suo viaggio in Iraq. Le parole del Papa per invocare la pace sono state sempre molto forti, diceva che la guerra lascia sempre il mondo peggiore rispetto a prima, che le guerre sono sempre una sconfitta. A tutti noi, nel custodire la Sua memoria, spetta un impegno concreto per la pace".
"Infine posso dire che ho avuto un po' l'impressione che quella di oggi fosse quasi una prova generale per un Concilio", ha continuato Gambelli. "Ci stiamo preparando all'Assemblea ecclesiale del 2028 e questo ci predispone anche ad un nuovo Concilio che potrebbe essere davvero un momento prezioso e importante per vivere veramente una più grande fedeltà al Vangelo, che è quello che Papa Francesco ci ha insegnato in tutti questi anni. Ieri - ha aggiunto l'Arcivescovo Gambelli - siamo arrivati nel pomeriggio nella Basilica di San Pietro insieme al card. Ernest Simoni per pregare e rendere omaggio a Papa Francesco. Qui abbiamo incontrato il Presidente della Repubblica Albanese, accompagnato da una delegazione interreligiosa, c'erano l'Arcivescovo di Tirana, i leader delle chiese orientali e l'imam di Tirana. È stato un momento intenso: anche da questa partecipazione si vedono i frutti del Magistero del Papa, la sua capacità di favorire il dialogo con tutti".
"Oggi ho portato l’ultimo saluto di Firenze al funerale di Papa Francesco, testimone di pace, di dialogo, di attenzione agli ultimi", ha detto la sindaca di Firenze, Sara Funaro. "È stato toccante essere parte di quella piazza piena di persone, unita dal silenzio, dall'affetto e dalla riconoscenza verso un uomo che ha saputo parlare al mondo intero con umanità e profondo senso di giustizia. Negli anni del suo pontificato Papa Francesco ha più volte manifestato una grande vicinanza per Firenze, un legame rafforzato grazie a due figure straordinarie: Giorgio La Pira e Don Lorenzo Milani. Nel sindaco santo vedeva la speranza che si fa impegno, la fede che costruisce ponti e non muri, il dialogo quale strumento per la pace. Nel sacerdote che fondò la scuola di Barbiana il pastore di una Chiesa che si occupa delle periferie e degli ultimi, il difensore dei diritti dei più deboli. Entrambi sono stati testimoni di una fede radicata nella giustizia sociale e nella promozione della dignità umana centrali nel pontificato di Papa Francesco".
"Oggi abbiamo reso il dovuto tributo a un Papa che ha segnato la storia dell’umanità e a un uomo che ha segnato l’umanità di un ruolo, quello del Pontefice, che ha avvicinato tutti, cattolici e non cattolici”, il commento del presidente della Regione Eugenio Giani, giunto oggi a Roma. Giani ha tenuto a sottolineare in particolare due aspetti che hanno caratterizzato l’opera di Bergoglio. “La sua aspirazione e il suo sentimento verso la pace sulla quale non si è risparmiato in nessuna iniziativa, da Gaza alla guerra in Ucraina” e la sua “vicinanza agli ultimi, alle persone fragili e bisognose, alle persone emarginate, che lui ha messo sempre al centro dell’azione della Chiesa e dell’azione civile degli stessi singoli Stati, laddove questo trovava orecchie in grado di ascoltare”.
“La sua azione, con i valori e i principi che l’hanno guidata, lascia al mondo intero una grande eredità, e ci deve indurre e guardare con speranza al futuro”, ha concluso Giani, che ha colto l’occasione per ringraziare, definendole “orgoglio della nostra comunità”, le donne e gli uomini della Colonna Mobile della Protezione Civile della Toscana “per l’assistenza alle centinaia di migliaia di persone giunte nella Capitale per rendere omaggio al Pontefice”.