La discarica riemersa e i rifiuti nel fiume Rovigo, l'emergenza ambientale in Alto Mugello
La discarica degli anni '70 riemersa per una frana. Ora una cabina di regia per gli interventi, Monni: 'Impegno straordinario per rimuoverli'. Gli accertamenti Arpat
venerdì 28 marzo 2025 12:36
E' una vera e propria emergenza quella derivante dai rifiuti dispersi sulle sponde del fiume Rovigo, in località Le Spiagge a Palazzuolo sul Senio (Firenze), dopo che gli eventi meterologici del 14 e 15 marzo scorso hanno provocato la riapertura di una discarica degli anni ‘70.
Un'emergenza che è stata al centro del tavolo di coordinamento convocato ieri dall’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, al quale hanno partecipato la Prefettura di Firenze, i sindaci di Palazzuolo sul Senio e Firenzuola, l’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (ATERSIR), gli uffici tecnici di Regione Toscana e Regione Emilia-Romagna, l’Agenzia per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) e il gestore Hera Ambiente.
E’ stata espressa la necessità di un intervento coordinato per proteggere il territorio. “Era necessario riportare sotto un’unica cabina di regia tutti gli interventi in corso – ha detto Monni - per garantire efficienza e rapidità in un’area di straordinaria bellezza, che merita tutta la nostra attenzione. Le reti di contenimento dei rifiuti sono quasi completamente installate, compatibilmente con i livelli del torrente, per fermare la dispersione a valle. Anche gli interventi sul versante colpito dalla frana saranno portati avanti con la massima prudenza, perché la sicurezza degli operatori viene prima di tutto”.
Secondo le prime stime fornite da Hera, il ritmo di rimozione dei rifiuti e dei fanghi sarà di 30-40 tonnellate al giorno, con l’obiettivo di concludere il lavoro nel minor tempo possibile, compatibilmente con le condizioni meteo e la sicurezza delle operazioni. Tuttavia, molte delle zone interessate sono pericolose e difficilmente raggiungibili, il che rende necessari sopralluoghi tecnici approfonditi prima di procedere con qualsiasi intervento.
La raccolta dei rifiuti trasportati dall’acqua lungo il torrente e nelle aree a valle sarà gestita in modo centralizzato, spiega la Regione, sotto il coordinamento di Hera, con personale specializzato che valuterà anche le condizioni di sicurezza.
Molti i volontari disponibili ad intervenire, ma l’assessora ha ricordato che prima di qualsiasi azione serve la valutazione di tecnici specializzati. “Voglio essere chiara – ha spiegato Monni - vedere tante cittadine e cittadini pronti a rimboccarsi le maniche per aiutare è un segnale bellissimo. È la dimostrazione di un senso civico forte, di amore per il proprio territorio. Ma in questo momento le condizioni di sicurezza non ci permettono di coinvolgere volontari non specializzati. Alcune aree sono pericolose, e in queste condizioni è essenziale verificare i rischi prima di attivare qualsiasi operazione”.
“Dopo un’attenta valutazione tecnica e un sopralluogo con esperti e tecnici di Arpat – ha aggiunto - individueremo le zone più sicure in cui sarà possibile coinvolgere il volontariato. Questo processo è fondamentale per garantire che l’aiuto prezioso dei cittadini possa essere organizzato in modo sicuro ed efficace”.
La Prefetta di Firenze, Francesca Ferrandino, ha convocato il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica nel pomeriggio di oggi. “È un segnale importante della massima attenzione che vogliamo garantire su questa vicenda. Le informazioni emerse dal tavolo di ieri saranno valutate con cura, e i Sindaci di Palazzuolo sul Senio e Firenzuola potranno adottare specifiche ordinanze per interdire l’accesso alle aree a rischio, proteggendo la popolazione. Questa alluvione - ha concluso l’assessora - ha lasciato cicatrici profonde sul nostro territorio, ma la Toscana sa reagire. Con responsabilità, impegno e coordinamento, rimetteremo in sicurezza questo luogo e lo restituiremo alla bellezza che merita”.
Il sindaco di Palazzuolo Marco Bottino ha spiegato che "Attraverso persone molto esperte dei luoghi stiamo avviando una mappatura del Rovigo in base alle difficoltà di accesso e di conferimento dei rifiuti. In alcune zone sarà possibile raccogliere il rifiuto ma impossibile conferirlo, se non addirittura con l’elicottero. Vorrei che passasse l’idea che questa storia e’ molto complicata e va gestita con la dovuta intelligenza. Mi spiace far notare che per alcuni invece la giusta prudenza sia considerata sottovalutazione".
Il Comune di Palazzuolo sul Senio fa sapere che da stamani sono in vigore due ordinanze in merito alla vicenda del Torrente Rovigo: la nr 22 che limita la circolazione sulla strada comunale di Casetta di Tiara a causa del cedimento parziale della carreggiata. La circolazione dalle 6 alle 21 è riservata ai soli residenti e a chi si rechi presso l'attività commerciale presente a Casetta di Tiara. Questa ordinanza fa seguito all'ordinanza 14 2025 nella quale si vietava la circolazione nelle sole ore notturne. in entrambe le ordinanze è fatto divieto al transito ai mezzi di peso superiore ai 35 quintali; la nr 23 che vieta l'accesso ai non addetti ai lavori in tutta l'asta fluviale del torrente Rovigo ricadente all'interno dei confini amministrativi del Comune di Palazzuolo.
Gli accertamenti di Arpat. Il 19 marzo il personale di Arpat ha effettuato un sopralluogo nel Comune di Palazzuolo sul Senio con l'obiettivo di valutare i possibili impatti ambientali e i provvedimenti necessari per la gestione della dispersione dei rifiuti. Il sopralluogo, come spiega Arpat in una nota, ha confermato che "i rifiuti visibili in superficie sono prevalentemente resti di sacchetti di plastica, frammisti a terra e rifiuti organici biodegradati e mineralizzati, con la presenza sporadica di lattine, oggetti domestici metallici, articoli di abbigliamento e frammenti di vetro".
Da quanto emerso nel sopralluogo, l’Agenzia ritiene che, "considerata la tipologia dei rifiuti e il lungo periodo di esposizione alla degradazione ed alla mineralizzazione, non risulti, al momento, verosimile un pericolo di rilascio nell’ambiente di sostanze in grado di produrre contaminazioni significative delle matrici ambientali. Di conseguenza, per ora, non si ravvisa la necessità di interventi di decontaminazione o di messa in sicurezza urgente delle aree raggiunte dai rifiuti dispersi.
"L’Agenzia ha individuato le seguenti priorità: prevenire l'ulteriore scivolamento nel fiume di rifiuti, sia quelli già dispersi sul versante sia quelli ancora ammassati nella porzione non franata, intercettare e trattenere eventuali rifiuti trasportati dalla corrente per facilitarne la raccolta. I molti frammenti di sacchi di plastica, dispersi lungo le sponde del fiume ed impigliati nella vegetazione riparia, costituiscono, principalmente, un problema di rilevanza paesaggistica e di preservazione degli habitat. Si rende, quindi, necessario raccogliere quanto disperso in stretta collaborazione con il gestore dei rifiuti urbani che opera nel territorio di Palazzuolo sul Senio e di Firenzuola, con attenzione ad utilizzare modalità di raccolta che siano rispettose degli ecosistemi da tutelare", conclude Arpat.