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Firenze, al Museo degli Innocenti il Simposio Nazionale 'I Musei italiani per la Demenza'

Il presidente Giani: 'Un'opportunità per riflettere su come l'arte e la cultura possano diventare strumenti potenti '

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lunedì 03 febbraio 2025 16:26

Martedì 4 e mercoledì 5 febbraio al Museo degli Innocenti di Firenze si svolge il Simposio Nazionale “I Musei Italiani per la Demenza”. Il Sistema Musei Toscani per l'Alzheimer ha lanciato una mappatura dei programmi che musei, spazi espositivi e organizzazioni culturali italiane dedicano alle persone con demenza e a chi se ne prende cura MID-MAP OPEN CALL - Musei Toscani per l’Alzheimer. Alla call hanno risposto ben 80 progetti, 47 toscani e 33 in altre regioni, tra cui Lombardia, Piemonte, Trentino, Emilia Romagna, Veneto, Campania, Lazio, Molise e Sicilia.


“Un appuntamento importante che mette al centro dell'attenzione un tema delicato e complesso - ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -; ma anche un'opportunità per riflettere su come l'arte e la cultura possano diventare strumenti potenti per migliorare la qualità di vita delle persone affette da demenza e dei loro familiari. Il Sistema Musei Toscani per l'Alzheimer è stato pioniere in questo percorso, dimostrando come i musei possano trasformarsi in luoghi di inclusione e benessere per tutti. Il riconoscimento da parte della Regione Toscana delle proposte museali tra le prestazioni previste per la cura delle persone con demenza rappresenta un passo avanti fondamentale e un segnale chiaro di come le politiche culturali possano e debbano integrarsi con le politiche sociali e sanitarie, in modo da costruire una rete di servizi sempre più completa e rispondente ai bisogni dei cittadini. Questo Simposio nazionale rappresenta dunque un momento di confronto e di crescita per tutti”.



L’esperienza toscana

I musei toscani si sono costituiti in un sistema formalizzato, il Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer, per coordinare e intensificare la loro azione. Tutti i programmi, infatti, pur nella loro varietà e differenze, si considerano parte di un progetto complessivo, fondato su un’idea condivisa di museo come istituzione culturale inclusiva; e su un’idea di demenza, piuttosto che come una malattia, come una condizione, che coinvolge non solo la persona con demenza, ma anche chi la accompagna e sostiene in questa sfida.
Anche grazie a questa forte sinergia, e a una collaborazione da sempre feconda con il Sistema Socio-Sanitario, il Sistema MTA ha raggiunto un importante obiettivo: la Regione Toscana riconosce le proposte museali fra "le prestazioni previste per la cura e il sostegno per le persone con demenza e dei loro caregiver" - un esempio di prescrizione sociale che speriamo sia presto seguito anche da altre Regioni.



(Non) diamo i numeri

Si stima che in Italia affrontino la sfida della demenza circa 1,2 milioni di persone. Poiché l’Italia è uno dei Paesi con la popolazione più anziana, secondo le proiezioni entro il 2050 il numero di persone con demenza  è destinato a raddoppiare. Circa 3 milioni di persone si stima siano coinvolte nell’assistenza. Ogni famiglia che assiste una persona con demenza spende in media tra 7.000 e 10.000 euro all’anno. La maggior parte dei caregiver sono familiari, più di due su tre sono donne (in genere figlie o coniugi), con un carico di lavoro che spesso supera le 20 ore settimanali (Rapporto ISTAT 2021– Statistiche sulla salute e invecchiamento in Italia Ministero della Salute – Piano nazionale demenze e report sulle malattie neurodegenerative).


“Non esistono rapporti più recenti, e in ogni caso si tratta di stime, basate su proiezioni: da anni nessuno più conta le persone con demenza, in Italia. Questi dati sono ormai acquisiti. Ma sono altre le domande che ci porremo al Simposio I Musei Italiani per la Demenza” - fanno sapere dal Coordinamento Musei Toscani per l'Alzheimer - “Quanto pesa la perdita di una persona cara? Costa di più se è un genitore o un coniuge? Se la persona ha 50, o 70, o 90 anni? E quanto vale, invece, scoprire che è ancora con noi? Che possiamo ancora fare esperienze insieme, nuove conoscenze e scoperte, e insieme discutere, ridere, piangere, inventare, creare, insomma, vivere insieme? Dateci queste unità di misura, e quantificheremo il valore dei programmi che i musei dedicano alle persone che vivono la demenza: perché questo è quel che accade, durante gli incontri al museo. Questo faremo anche durante il Simposio. E lo faremo insieme”.



I principali ospiti del Simposio in un programma ricchissimo.

Nella prima giornata, la presentazione in plenaria del contesto in cui si sviluppano i programmi dei musei per la demenza è affidata a ospiti di rilievo come Michele Lanzinger: fondatore e per molti anni direttore del MUSE Museo delle Scienze di Trento e attualmente presidente di ICOM - Italia (International Council of Museums), che avrà il compito di delineare la situazione dal punto di vista dei Musei. Nicola Vanacore, responsabile scientifico del Progetto Demenze dell’ISS è invece la persona più competente per fornire un quadro aggiornato sulle strategie e iniziative per affrontare l’impatto delle demenze nel nostro paese. Per gli aspetti socioeconomici interverrà il Prof. Pierluigi Sacco, professore ordinario di Economia della Cultura a Chieti-Pescara ed esperto di welfare culturale.
In seguito, dopo una breve presentazione degli interessanti risultati della mappatura proposta dal Sistema MTA, gran parte del programma sarà dedicata a una discussione partecipata, organizzata per Tavoli Tematici. La seconda giornata di lavoro, limitata alla sola mattina, è dedicata a workshop con un taglio pratico e laboratoriale.


Il programma dettagliato è disponibile online.

 

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