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Giorno della Memoria, Funaro: 'Da Firenze segnale importante di unità da Aned, Anpi e Comunità ebraica'

Celebrazione in Palazzo Vecchio con gli studenti, poi la commemorazione al binario 16 in memoria di tutte le deportazioni

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lunedì 27 gennaio 2025 15:55

Firenze ha celebrato il 27 gennaio, Giorno della Memoria e ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz. Le celebrazioni sono iniziate questa mattina dal salone dei Cinquecento alla presenza dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado Gramsci, Carducci, Machiavelli, Guicciardini e del liceo Michelangiolo.

 

Dopo i saluti della sindaca Funaro, dell’assessora alla Cultura della Memoria e all’Educazione Benedetta Albanese e della dirigente scolastica del liceo Michelangiolo Federica Gambogi l’intervento del direttore dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'età contemporanea Matteo Mazzoni e le testimonianze di alcuni studenti che, tramite il progetto “La memoria ha un futuro di pace” inserito all’interno de Le Chiavi della Città, hanno partecipato al viaggio della memoria ai campi di concentramento di Dachau, Ebensee e Mathausen e alla Risiera di san Sabba. A seguire la performance di Letizia Fuochi "Neve di carta – il Canto della Memoria". 

 

Aned, Anpi e la Comunità ebraica nella nostra città hanno dato un segnale importante di unità e un esempio che ci rende orgogliosi: solo stando assieme, ognuno con le sue sfumature, con le sue differenze, si può parlare di pace e attuare la pace, ricordare gli anni più bui del nostro passato e onorare la memoria di chi non c’è più. A loro va un ringraziamento sentito. Trovo inoltre totalmente ingiusto e intollerabile che una donna come Liliana Segre, che ha passato ciò che ha passato, speso la sua vita a riaprire quotidianamente quella ferita per tramandare la memoria, sia costretta oggi a continuare a subire attacchi vili, da rappresentante di un’istituzione sento il dovere di prendere una posizione”. Così la sindaca Sara Funaro.


La presenza dei ragazzi a questa iniziativa è fondamentale, perché questo momento non sia un esercizio rituale e retorico dobbiamo far sentire le loro voci, hanno partecipato a un’esperienza determinante per quella ‘staffetta della memoria’ oggi più che mai necessaria per una società più equa e più giusta. – ha proseguito la sindaca – Oggi ricordiamo una delle pagine più buie e atroci della nostra storia, quella che ha vista persone deportate e uccise solo perché ‘diverse’, ma ‘diversi’ da chi, da cosa. Ho sempre detto che ogni diversità è ricchezza, dall’incontro con l’altro, ognuno nelle sue differenze, si può diventare migliore. Oggi non solo onoriamo la memoria di chi non c’è più ma gettiamo semi per riflettere sul presente e sul futuro e per dire no a tutte le forme di intolleranza, di odio, di antisemitismo e di razzismo”.

 

“Le ragazze e i ragazzi delle scuole sono il nostro futuro – ha detto l’assessora alla Cultura della Memoria e all’Educazione Benedetta Albanese – la memoria deve diventare una responsabilità collettiva, qualcosa che anima le nostre azioni quotidiane. Il futuro è nelle mani di queste ragazze e di questi ragazzi che raccolgono, da questa giornata, non soltanto l’importanza di una commemorazione, ma soprattutto una lezione che deve far riflettere sui percorsi di odio e di discriminazione che hanno reso possibile l’impossibile, e da cui oggi ancora dobbiamo difendere diritti e libertà”.

 

Alle 12,30 alla stazione Santa Maria Novella si è svolta poi la cerimonia commemorativa al binario 16 in memoria di tutte le deportazioni. Sono intervenuti la sindaca Funaro, il rabbino capo di Firenze Gadi Piperno, la prefetta Francesca Ferrandino, il presidente della sezione Aned Firenze Lorenzo Tombelli, la presidente dell’Anpi Firenze Vania Bagni. 

 

 

 
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