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Teatro della Pergola, presentata la nuova stagione: apertura e chiusura nel segno di Eduardo

Da Shakespeare a Pirandello, grandi testi portati in scena da nomi come Servillo, Preziosi, Timi, D’Abbraccio, Bergamasco

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martedì 04 giugno 2024 10:57

Tempo di saluti al Teatro della Toscana, che in occasione della presentazione della stagione stagione 2024/2025 del Teatro della Pergola, traccia un bilancio degli ultimi anni. I saluti sono quelli di Tommaso Sacchi, ormai ex Presidente del Teatro della Toscana.

 

"Oggi come sapete per me è il momento dei saluti, prima però c’è stato il lavoro, c’è stato il teatro, c’è stato l’impegno, c’è stato il viaggio. Il mio mandato come Presidente della Fondazione Teatro della Toscana, per cui ci tengo a ringraziare ancora una volta il Sindaco Nardella, si è sostanziato di un sogno condiviso: fare del Teatro della Toscana, oltre che confermarne il ruolo di grande Teatro Nazionale, un vero Teatro Europeo. Questa ambizione, portata avanti negli anni con il direttore generale Marco Giorgetti, con il direttore artistico Stefano Accorsi, con il direttore della Scuola L’Oltrarno Pierfrancesco Favino, è oggi realtà. Questo è quello che siamo oggi: un Teatro Europeo", afferma Sacchi.

 

Tempo anche di numeri, quelli positivi: ogni anno la Fondazione è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura con il massimo incremento del contributo, e dal pubblico, con ricavi in crescita. Il contributo ministeriale è aumentato da 1.525.149 euro nel 2020 a 1.889.163 euro nel 2023, con l’auspicio di raggiungere i 2.000.000 euro nel 2024. Le giornate recitative sono aumentate da 318 nel 2020-2021 a 390 nel 2022 a 450 nel 2023, e si attesteranno su 500 nel 2024. Gli spettatori sono aumentati da 35mila nel 2020-2021 a 152.080 nel 2022 a 177mila nel 2023 a 185mila nel 2024. La struttura impiega per oltre il 50% giovani al di sotto dei 35 anni in ogni ambito della sua attività.

 

Nella stagione appena trascorsa, in particolare, si registra un aumento del 20% di incassi e di spettatori, per un totale di oltre 185mila presenze, di oltre 5mila abbonamenti, di cui quasi 1000 TT Young Card (la membership card riservata agli under30), e di oltre 75mila biglietti venduti. Numeri che hanno decretato il tutto esaurito per oltre la metà degli spettacoli.

 

Afferma Marco Giorgetti, Direttore generale del Teatro della Toscana: "Questo è il tempo della consapevolezza di quello che siamo, della tenuta e della continuità di una struttura unica in Italia per conformazione, articolazione, attività, per garantire ogni possibile futuro in ogni possibile assetto. Quello che siamo lo ha ricordato il Presidente, quello che saremo lo decideranno i nuovi rappresentanti dei Soci all’esito delle prossime tornate elettorali, nel nuovo assetto societario che si definirà, anche a seguito della recente modifica statutaria. La tenuta della continuità si basa sui numeri: i dati degli anni, i risultati, l’andamento del pubblico… Si basa anche sulla prova affrontata lo scorso anno, quando abbiamo saputo reggere al venir meno di risorse, mantenendo la rotta e l’integrità dell’impianto del Teatro Nazionale. Questa esperienza contribuisce a consolidare la consapevolezza di oggi e ci fa guardare con fiducia alla prospettiva del futuro. Per tutto quanto fatto mi unisco con tutto il cuore al ringraziamento del Presidente rivolto a Soci, Consiglieri, Revisori, lavoratrici e lavoratori, artisti, tecnici, pubblico".

 

A questo proposito, il direttore ha precisato che le problematiche economiche registrate nel 2023 sono state determinate dal venir meno a metà anno di parte della base contributiva che era stata prospettata per il triennio 2022 – 2024. A fronte di tale riduzione, avvenuta in corsa, non potendo normativamente ridurre i programmi ministeriali se non in percentuale minima, si sono adottate le misure e le variazioni possibili attingendo poi per la chiusura di bilancio al fondo di riserva, mentre per quanto riguarda il 2024 e il triennio 2025 – 2027, essendo oggi compiuta la stagione appena conclusa ed essendo garantita la piena continuità della Fondazione, le scelte relative alle priorità e alle strategie future, dalla seconda parte del 2024 fino al futuro triennio, spettano ai nuovi rappresentanti della compagine societaria che, dopo l’uscita della Fondazione CR Firenze e all’esito delle consultazioni elettorali, si insedieranno nel mese di giugno. 

 

LA STAGIONE 

 

Sul palco della Pergola nella prossima stagione un mosaico di stili, visioni e poetiche del teatro italiano e internazionale.

 

Il primo spettacolo dal 4 al 6 ottobre che prelude all’apertura è rappresentato dal De profundis di Wilde, l'opera che permette di riconoscere l'uomo e lo scrittore, affrontata da un Maestro, Glauco Mauri, che ha legato il suo nome alla Pergola come Casa della Poesia, in un allestimento particolare con il pubblico accolto direttamente sul palcoscenico. È dedicato a una grande attrice come Eleonora Duse, nel centenario della morte, lo spettacolo in collaborazione con il Lyceum Club Internazionale di Firenze, accompagnato anche da una mostra, con Susanna Marcomeni per la regia di Antonio Frazzi.

 

La Pergola apre e chiude nel segno di Eduardo, celebrando il quarantesimo anniversario dalla sua scomparsa con, in apertura, Ditegli sempre di sì con i giovani Mario Autore, Anna Ferraioli Ravel, Domenico Pinelli, quest’ultimo anche regista e, in chiusura, con Emmanuel De-Marcy Mota, che mette in scena con la troupe del Théâtre de la Ville La grande magia, una visione francese del testo di De Filippo che debutta in Italia nell’ambito del partenariato tra Firenze e Parigi, nel quadro degli Chantiers d’Europe. Nell’ambito dei rapporti tra la Pergola e Onassis Stegi di Atene, Euripides Laskaridis torna dopo Elenit a presentare con Lapis Lazuli un suo nuovo mondo accattivante, fiabesco ed enigmatico.

 

Sonia Bergamasco nella Locandiera di Goldoni diretta da Antonio Latella, Toni Servillo in Tre modi per non morire di Montesano, Stefano Massini nel suo Mein Kampf da Hitler, Filippo Timi nel suo Amleto da Shakespeare, Manuel Agnelli in Lazarus di Bowie e Walsh diretto da Valter Malosti, Alessandro Benvenuti con Falstaff a Windsor di Chiti da Shakespeare, Alessandro Preziosi e Nando Paone in Aspettando Re Lear di Mattei da Shakespeare e Beckett, interpretano opere polifoniche di straordinaria efficacia, drammaturgie contemporanee che affrontano classici universali.

 

Gabriele Lavia e Federica Di Martino in Lungo viaggio verso la notte di O’Neill, Renato Carpentieri in Sarabanda di Bergman diretto da Roberto Andò, Franco Branciaroli in Sior Todero Brontolon di Goldoni diretto da Paolo Valerio, Mariangela D’Abbraccio nello Zoo di vetro di Williams diretta da Pier Luigi Pizzi, Luca Barbareschi in November di Mamet diretto da Chiara Noschese, sono grandi interpreti per grandi testi, attraverso cui la Pergola diventa uno spazio di dialogo, in equilibrio tra tradizione e innovazione.

 

Michele Placido nel suo Pirandello – Trilogia di un visionario, Geppy Gleijeses nel Fu Mattia Pascal di Pirandello diretto da Marco Tullio Giordana, Neri Marcorè nella Buona novella da De André diretto da Giorgio Gallione, Massimo Dapporto, Fabio Troiano in Pirandello pulp di Erba diretti da Gioele Dix, Enrico Guarneri, Nadia De Luca nella Storia di una Capinera di Verga diretti da Guglielmo Ferro e, nel Saloncino ‘Paolo Poli’, gli Amori rubati di Dacia Maraini e Federica Di Martino, Edoardo Sylos Labini negli Inimitabili di Crespi, al debutto il 19 giugno in Senato, nel Cortile di Sant’Ivo alla Sapienza, rappresentano la valorizzazione del repertorio italiano in chiave moderna.

 

Rocco Papaleo nell’Ispettore generale di Gogol diretto da Leo Muscato, Flavio Insinna, Giulia Fiume in Gente di facili costumi di Marino e Manfredi diretti da Luca Manfredi, Magnifica Presenza di Ferzan Ozpetek, Francesco Pannofino in Chi è io? di Angelo Longoni, anche attraverso il riso e la comicità, parlano in modo diretto con il pubblico.

 

Saranno poi annunciate le programmazioni del Teatro di Rifredi, che si conferma nel ruolo di centro culturale che, prioritariamente attraverso le creazioni di Angelo Savelli, fa della ricerca sulla drammaturgia e sul sostegno alle nuove generazioni il suo impegno, come dimostra la nuova edizione, già da tutto esaurito, di Walking thérapie, in partenza il 3 giugno, e dell’Ex Cinema Goldoni che continua l’attività di sperimentazione e confronto con il pubblico degli allievi della Scuola L’Oltrarno diretta da Pierfrancesco Favino, che mantiene un respiro internazionale, allievi che debuttano il 4 giugno nella prima assoluta di Tagli di Fausto Paravidino.

 

 

 
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