Firenze, Stefano Massini presenta 'Mein Kampf' alla Pergola
Dopo la contestazione al Salone di Torino, Massini porta il suo lavoro a Firenze
sabato 18 maggio 2024 18:06
Stefano Massini torna sul palco a parlare del suo ultimo lavoro, “Mein Kampf. Da Adolf Hitler”. Un incontro che arriva giorni dopo la contestazione avvenuta alla presentazione al Salone Internazionale del Libro di Torino lo scorso lunedì 13 maggio, nel corso del quale Massini era stato insultato e strattonato da uno spettatore.
"Ciao a tutti. Questa è la sala piena all’incontro di ieri al Salone di Torino. Una sala di persone che erano lì nel segno della cultura, parola inflazionata ma bellissima che significa in primo luogo crescita. Purtroppo ieri c’era anche qualcuno che mi ha attaccato, in modo diciamo irruento- aveva raccontato Massini sui social dopo il fatto - Molte sarebbero le cose da dire. Vorrei innanzitutto ringraziare i ragazzi delle scuole che erano presenti, alcuni dei quali hanno applaudito quando ho ricordato al suddetto che eravamo nella Torino di Piero Gobetti. Quell’applauso, mi piace pensare, è stato un po’ la mia difesa, ed è stato molto bello. Poi vorrei ringraziare i tantissimi che hanno affollato il firmacopie testimoniandomi la loro alleanza. In terzo luogo ringrazio chi mi sta scrivendo da ieri, migliaia di messaggi. Insisterò sempre a dire che gli anticorpi ci sono, e sono questi di cui davvero vi ringrazio".
Massini, primo autore italiano a essersi aggiudicato un Tony Award, l’Oscar del teatro americano, sarà al Teatro della Pergola domenica 19 maggio alle 21.15 (ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili).
"Sono stati giorni molto complicati. Ad ogni modo, per chi vorrà esserci, sarò eccezionalmente a Firenze al Teatro della Pergola domenica sera alle 21:15 per presentare “Mein Kampf” insieme a Danco Singer, ci introdurrà il sindaco Dario Nardella che ringrazio per aver organizzato a tempo di record questo appuntamento, ingresso gratuito", ha detto Massini.
"Scriveva Primo Levi che niente è più necessario della conoscenza per evitare il ripetersi della tragedia, soprattutto se essa prende forma lentamente nella progressiva seduzione delle masse - si legge nella presentazione del libro - A un secolo di distanza da quando Adolf Hitler dettava il suo manifesto politico in una cella di Landsberg am Lech, quelle pagine sono diventate uno dei simboli del male assoluto, e come tali sottoposte all’anatema laico che ne ha fatto un libro proibito. Ma questo cono d’ombra, figlio di una freudiana rimozione, ha contribuito ad accrescerne la mitologia fino a quando, nel 2016, la Germania ha deciso di consentirne nuovamente la distribuzione in libreria proprio per smontarne la leggenda e percepirne gli echi nel presente, con la consapevolezza che niente può distruggere l’orrore più del senso critico, e dunque la riconversione del mostro nei perimetri della realtà. Sì, perché Mein Kampf è in fondo solo l’autobiografia di un trentacinquenne delirante alla ricerca di capri espiatori e di sfoghi esistenziali, con l’aggravante però di una spiccata propensione all’empatia, agli albori di un Novecento che nel carisma avrebbe eletto la propria apoteosi. Da questa formula, ripetibile e tuttora emulata a ogni latitudine, discende l’urgenza di confrontarci ora più che mai con un testo mai morto, capace di riproporsi sotto marchi e colori diversi soprattutto in un’epoca in cui la propaganda si è ramificata online, e ci raggiunge ormai capillarmente. Dopo molti anni di ricerca e di scrittura, notomizzando parola per parola del testo originario, con l’innesto di centinaia di discorsi e dichiarazioni dello stesso Hitler, Stefano Massini ci consegna la sua biopsia del testo maledetto, un feroce distillato in cui la religione nazista di rabbia e paura, il culto dell’io e l’esaltazione della massa ci appaiono in tutta la loro forza di potentissimo déjà-vu".