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Reati economico-finanziari per favorire il clan dei Casalesi: indagati 18 soggetti in Toscana

Fatture false, bancarotta fraudolenta e uso di denaro di provenienza illecita

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giovedì 23 maggio 2024 19:09

La Procura della Repubblica di Firenze, nell’ambito di un'indagine condotta da militari dei Comandi Provinciali di Firenze e Vicenza, a contrasto di un sodalizio che sarebbe stato protagonista di vari reati economico-finanziari con l'aggravante dell'aver favorito e rafforzato il clan camorristico dei Casalesi, ha notificato un avviso di conclusione di indagini nei confronti di 18 soggetti, originari o residenti tra le province di Grosseto, Caserta, Roma, Pordenone, Messina, Massa Carrara, Brescia, Vicenza e Trento.

 

In particolare, i finanzieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, nel periodo 2019-2024 hanno svolto indagini finalizzate ad approfondire le dinamiche di un gruppo imprenditoriale contiguo al “Clan dei Casalesi", operante prevalentemente in Toscana, attivo su tutto il territorio nazionale, dedito alla commissione di diversi reati, "quali l'impiego di denaro di provenienza illecita, l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, il trasferimento fraudolento di valori e la bancarotta fraudolenta".

 

Le investigazioni si sono incentrate su un imprenditore operante nel settore edile, originario di Casaluce (CE) e trapiantato a Grosseto, già condannato dalla Corte d'Appello di Napoli con sentenza definitiva per estorsione aggravata dal‘ metodo mafioso per aver agevolato il gruppo climinale di Vincenzo Zagaria. Le indagini hanno consentito di documentare che il citato imprenditore, attraverso società intestate a suoi prestanome, "avrebbe reimpiegato capitali di provenienza delittuosa, pari ad almeno 300 mila euro, riferibili a un soggetto contiguo al clan dei casalesi, imputato per auto-riciclaggio e frode fiscale e già coinvolto in indagini in materia di criminalità organizzata di matrice camorristica", continua la Procura.

 

Nel corso delle attività, sono stati raccolti anche elementi riguardanti un'ipotesi di bancarotta contestata allo stesso ed altri imprenditori, sempre vicini al clan dei Casalesi, che avrebbero depauperato una S.r.l. con sede a Verona, provocandone il fallimento. In particolare, avrebbero "distratto fraudolentemente in favore di altre imprese agli stessi riconducibili denaro, materiali, attrezzature e contratti d'appalto, quantificabili in quasi 5 milioni di euro".

 

Destinatari dell'avviso di conclusione di indagini sono risultate anche due società a responsabilità limitata con sede in Grosseto, in relazione all'illecito consistente nell'agevolazione dell'attività della citata associazione di tipo camorristico. Le risultanze delle attività eseguite e degli elementi probatori acquisiti saranno vagliate dal Giudice preposto e, dunque, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini dovrà essere vagliata nelle successive fasi del procedimento penale.

 

 
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