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Museo del Bargello, il Salone di Donatello chiude per lavori

Il Salone contiene 67 capolavori e starà chiuso per quasi 5 mesi

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giovedì 23 maggio 2024 19:51

Il Salone di Donatello, centro nevralgico del Museo Nazionale del Bargello, custode di capolavori assoluti della scultura rinascimentale, chiude al pubblico dal 5 giugno fino a fine ottobre per lavori di restauro e riallestimento.

 

Il Salone, già Sala dell’Udienza, l’ambiente più imponente del percorso museale, concentrato di storia dell’arte del Rinascimento, contenente i capisaldi della produzione di Donatello il David bronzeo, il David marmoreo, il San Giorgio, l’Amore-Attis, il Marzocco e la Madonna di via Pietrapiana, recentemente acquistata per il Museo dal Ministero della Cultura – insieme ai capolavori più celebri di altri maestri del tempo come il David del Verrocchio, una vasta collezione di robbiane, le formelle del Ghiberti e del Brunelleschi e molte altre ancora, per un totale di 67 opere, chiude al pubblico per permettere la realizzazione di importanti lavori di restauro e riallestimento previsti da tempo.

 

Durante il periodo di chiusura al pubblico, un nucleo di 13 capolavori (10 rilievi e 3 statue in bronzo) saranno trasferiti in una delle due sale mostra al piano terra per non precludere ai visitatori la possibilità di fruirne. La sala al piano terra sarà accessibile a partire dal 7 giugno e per tutta la durata dei lavori.

 

I lavori seguono quelli già realizzati alla Sala degli Avori, alla Cappella della Maddalena, alla Sagrestia, alla Sala della Scultura Medioevale, al Medagliere e alla Sala Barocca, alla Sala Islamica e alla Sala delle Maioliche (questi ultimi due, quasi conclusi) e vanno ad innestarsi nel serrato programma di grandi lavori sviluppato a partire dal 2016 nelle cinque sedi dei Musei del Bargello.

 

I lavori nel Salone di Donatello, finanziati con fondi propri dell’Amministrazione per un totale di 300.000 euro, saranno molto impegnativi poiché consistono nel risanamento di quasi 1000 metri quadrati di superfici suddivisi in 800 metri quadrati di pareti e 180 di soffitti a volta, fanno sapere dal museo.

 

Si tratta di lavori di manutenzione conservativa delle superfici intonacate e dipinte, che vanno dalla pulitura diffusa alla rimozione di tinteggiature esistenti non idonee alla conservazione, dal consolidamento di porzioni di intonaco alla stuccatura di fessurazioni fino alla coloritura a calce delle superfici, per uniformare l’effetto finale delle pareti o dei soffitti voltati.

 

Per quanto riguarda le superfici decorate (circa 200 metri quadrati), è prevista una pulitura a secco, con successiva reintegrazione cromatica mimetica delle lacune.

 

L’intervento dovrà inoltre mantenere l’evidenza delle tracce murarie – tuttora visibili sulla parete nord – corrispondenti all’antica suddivisione in celle, risalente all’epoca della destinazione dell’edificio a carcere, che comportò una suddivisione in altezza del Salone in quattro piani, ciascuno comprendente trentadue celle. Nel 1574, infatti, alla fine del principato di Cosimo I dei Medici l’edificio fu destinato a carcere e a sede del “Bargello”, che era il capo della polizia. Solo i restauri iniziati nel 1858 e terminati nel 1865, riportarono il palazzo – e con esso il Salone – all’antico splendore, pronto per accogliere tra le sue mura il primo Museo Nazionale del Regno d’Italia.

 

La progettazione dei restauri ha previsto un incarico per la Direzione dei lavori e per il Coordinamento della Sicurezza affidato allo Studio Sertec S.A.S. di Messina C. e Paolini L. e ha implicato una complessa organizzazione della movimentazione e della messa in sicurezza delle 67 opere presenti nel Salone, preliminare alla costruzione dell’ampio ponteggio. In occasione dei lavori verrà anche eseguito un risanamento parziale delle superfici dipinte che interessano la fascia inferiore dell’attiguo Verone.

 

Il Salone di Donatello riaprirà con un rinnovato allestimento che godrà del nuovo impianto di illuminazione realizzato grazie alla generosa donazione di 166.183,52 euro offerta al museo dai “Friends of the Bargello” nel 2022.

 

Per consentire al pubblico di continuare ad ammirare i principali capolavori in essa contenuti, all’interno di una delle sale mostre al piano terra, verrà allestita – a cura di Ilaria Ciseri, responsabile delle collezioni del Museo Nazionale del Bargello – una selezione delle opere più rappresentative, con un percorso concentrato sulla scultura di Donatello e di alcuni suoi contemporanei, aperta al pubblico a partire dal 7 giugno. Nei soli due giorni del 5 e 6 giugno, per consentire la movimentazione e l’allestimento, il pubblico non potrà né accedere al Salone né fruire della selezione esposta al piano terra.
 

Al centro della sala verranno collocati tre capolavori d’eccezione della scultura fiorentina: il celeberrimo David di Donatello, prima statua in bronzo raffigurante un nudo, a grandezza naturale e a tutto tondo, realizzata dopo l’antichità. Altro bronzo donatelliano di fama mondiale è l’Amore-Attis, divinità pagana dell’antica Frigia, che rimanda al tema classico dei putti e degli spiritelli, uno dei soggetti iconografici più amati dall’artista, esposto insieme al David bronzeo di Andrea del Verrocchio. Alle pareti prenderanno posto tre rilievi di Luca della Robbia, altro padre fondatore del Rinascimento e inventore della terracotta invetriata, le due formelle in bronzo dorato eseguite da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti nel 1401, come prove presentate al concorso per la seconda porta del Battistero, accanto ai due altorilievi in terracotta dipinta, realizzati da Dello Delli e da Michele da Firenze nel terzo decennio del Quattrocento. E infine ancora due opere di Donatello il bassorilievo con la Crocifissione e la Madonna di via Pietrapiana, cui segue a chiudere il gruppo, uno dei migliori allievi di Donatello, Desiderio da Settignano, con la sua Madonna Panciatichi.

 

 
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