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Domande e risposte del confronto tra i dieci candidati sindaco a Firenze

Molti temi caldi, dalla sicurezza, con un focus sulle Cascine, alla tramvia, dallo stadio ai giovani

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martedì 21 maggio 2024 09:08

Domande e risposte del confronto tra i dieci candidati sindaco a Firenze alle elezioni di giugno 2024. 

 

l confronto sono intevenuti: Sara Funaro (coalizione di centrosinistra con Pd, Lista Sara Funaro Sindaca, Sinistra Italiana, Verdi, +Europa, Azione, Volt, Partito Repubblicano, Laburisti, movimento Centro e lista Anima Firenze 2030), Eike Schmidt (coalizione di centrodestra con Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Eike Schmidt Sindaco), Stefania Saccardi (Italia Viva, Partito Socialista Italiano, Libdem), Cecilia Del Re (Firenze Democratica), Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune con Rifondazione Comunista, Potere al Popolo Possibile), Lorenzo Masi (Movimento Cinque Stelle), Francesca Marrazza (Firenze Ribella), Andrea Asciuti (Firenze Vera), Alessandro De Giuli (Firenze Rinasce), Francesco Zini (Firenze Cambia).

 

Sette domande con 1 minuto e 30 secondi massimo a risposta scandito da un countdown, molti temi caldi, dalla sicurezza, con un focus sulle Cascine, alla tramvia, dallo stadio ai giovani.

 

 

Prima domanda - Sviluppo urbano, alloggi per lavoratori e parcheggi 

Considerando l’alto numero di visitatori che può portare al sovraffollamento in alcune zone di Firenze, qual è la vostra strategia complessiva per il controllo dello sviluppo urbano, inclusi alloggi accessibili per residenti, studenti e lavoratori, nonché la gestione del turismo e la problematica dei parcheggi. Quali sono i passi concreti per attuare questa strategia e le prime iniziative per migliorare alloggio, gestione del turismo e parcheggi.
 

Asciuti - Per quanto riguarda gli affitti brevi, la delibera che ha tenuto banco in questi mesi, pur stando nei banchi dell’opposizione non ho avuto problemi a votare a favore perché penso che in questa città mancano posti letto per studenti e lavoratori. Va aggiunta un’altra cosa. Qualche anno fa ho votato contrario per quanto riguarda Costa San Giorgio perché ritengo che gli immobili storici devono essere recuperati anche dall’amministrazione comunale, è possibile farlo facendo espropri a prezzi di mercato allo stato recuperando quei posti letto per gli studenti e i residenti. I parcheggi sono bisogna farli, anche sotterranei. Il turismo è una risorsa, è il petrolio di Firenze ma va gestito.

 

Schmidt - Il turismo è una risorsa di Firenze ma non il turismo di bassa qualità, mordi e fiuggi, bisogna implementare le misure riducendo i minimarket, cambiando il sistema di tassazione che adesso favorisce chi somministra e produce spazzatura e penalizza chi investe e crea posti di lavoro, lo stesso vale anche per le case popolari, in teoria ne abbiamo ottomila di cui però trecento sono fuori Firenze. Quello che va detto è che il dieci percento sono inabitabili perché non è stato investito il denaro necessario per renderle abitabili, le prime misure da fare è mettere a disposizione zone fondi per restaurarli e fermare espropriazione di edifici pubblici a favore di speculatori esterni e esteri come avvenuto in molti casi in questi anni qui a Firenze, per colpa del sindaco. 

 

Palagi - Abbiamo bisogno di elaborare una politica industriale e proporre un piano sviluppo economico del territorio, polarizzare la discussione sullo sviluppo della città sulla questione della tassa di soggiorno e del turismo è sbagliato, il turismo è una parte, importante, ma solo una parte dello sviluppo economico del territorio e sappiamo che dobbiamo parlare del resto e invece abbiamo un’amministrazione pubblica che da troppo tempo rinuncia a sviluppare politiche attive, anche stando accanto al privato ma non rinunciando a fare il pubblico. Per quanto riguarda il tema dei costi del turismo abbiamo bisogno di maggiore trasparenza, riuscire a capire quanto costa in termini di servizi ambientali. Abbiamo bisogno di accessibilità trasparente sui dati, oggi troppe attività legate al turismo non sono trasparenti e non sono riconosciute come attività economica e questo va a danno di chi fa attività economica. Per la questione abitativa abbiamo bisogno di una cosa che abbiamo chiesto per anni e che faremo immediatamente è che il censimento di immobili sfitti e abbandonati, sappiamo che le piccole proprietà non possono permettersi di tenerli vuoti e inutilizzati e che solo i grandi fondi speculativi finanziari che minacciano anche le imprese e l’economia del territorio possono permettersi di tenerli vuoti, capire come sviluppare nuove politiche attive perché la casa non è carità ma un diritto e sugli sfratti andiamo a difendere anche le piccole proprietà che spesso si trovano a rispondere a un bisogno abitativo a cui il pubblico non sa più rispondere. 

 

Masi - La questione alloggi per studenti e lavoratori è di primaria importanza, lo dice anche il presidente Mattarella.  Basta coi finti studentati che non sono accessibili a tutti, mille euro a camera non è possibile. Riqualificazione degli immobili abbandonati primo step, sconti su Tari e Imu a chi affitta a studenti e a tariffe agevolate. Di contorno va potenziato il trasporto pubblico extraurbano per consentire ai lavoratori di raggiungere il comune anche da fuori provincia. Tpl gratuito per studenti di Firenze e dell’area metropolitana, tariffe agevolate per lo sharing di bike e monopattini. Il turismo è risorsa ma va gestito, fino ad oggi non è stato gestito, spesso abbiamo problemi, 68 milioni portati dalla tassa di soggiorno, dobbiamo capire dove va destinata, noi avremmo tante idee su come meglio investirla. È una tariffa importante che viene usata dal cittadino in termini di servizi ma non deve essere pagata dal cittadino. 

 

Funaro - Firenze deve essere prima di tutto dei fiorentini e dei cittadini, deve essere a misura dei cittadini, e ci sono tre punti fondamentali. Il primo punto servizi in città, sociosanitari, di vicinato e parcheggi.   Abbiamo presentato un piano di oltre diecimila parcheggi da realizzare in città, secondo punto il tema delle politiche abitative, abbiamo presentato un piano per dare una risposta a oltre 12mila persone in città lavoratori e famiglie. Il governo dovrebbe stanziare queste risorse e non lo fa e il comune ottempera investendo risorse aggiuntive. Terzo punto la questione Affitti turistici brevi, noi abbiamo presentato una proposta fondamentale per regolamentare il mercato degli affitti, dal momento che il governo non sta facendo le norme. Voglio rispondere a Schmidt che ha detto che lo cancellerà e che chiederà al governo di fare una norma, gli ricordo che il governo che lo ha nominato candidato a Firenze sono quelli che non vogliono fare una norma per regolamentare gli affitti brevi. 

 

Zini - Firenze è una città turistica tra le più importanti al mondo e il tema dell’accoglienza è fondamentale. I turisti sono una risorsa, ma aumentano anche i valori immobiliari sia per l’acquisto che per l’affitto per cui  pensiamo che il comune possa aumentare il contributo affitto e agevolare il patrimonio immobiliare privato fatto dalle fondazioni, come la Fondazione indigenti, storica e importantissima, che offre la possibilità a tanti fiorentini di avere alloggio, per chi non riesce ad averlo nelle case popolari. Ci sono anche altre realtà come la Misericordia e la Madonnina del Grappa che hanno enormi patrimoni immobiliari e svolgono un ruolo di compensazione laddove non arriva il pubblico, è con orgoglio che a Firenze possiamo dire di avere queste fondazioni che sopperiscono ai bisogni dei cittadini dove non riesce il comune. Sul piano parcheggi c’era un vecchio piano dell’Aci degli anni 90 per parcheggi privati diffusi, lo possiamo realizzare in tutte le aree accanto a quelli pubblici. 

 

Saccardi - Fare un collegamento tra turismo e carenza di alloggi a mio parere non è corretto, non abbiamo condiviso la decisione dell’amministrazione sugli affitti brevi, ci sono altre modalità per regolamentare il fenomeno che viene da lontano e che non ha nel turismo la sua causa principale. Da anni si svuota il centro di servizi, c’è una regolamentazione a livello nazionale sulle procedure di sfratto e liberazione di immobili che non aiuta ad affittare gli immobili, c’è un sistema di tassazione che deve penalizzare chi fa affitti brevi, in termini di Imu da applicare al massimo per chi fa affitti brevi e di tassa sui rifiuti che non può essere applicata come nelle altre situazioni. Il turismo va regolamento. Un piano del commercio che possa favorire anche con la modulazione della tassa di soggiorno le presenza più lunghe, un piano casa che faccia da recupero degli alloggi sfitti, voucher per aiutare l’affitto di alloggi per categoria di persone che può pagare un affitto contenuto. 

 

De Giuli - Noi abbiamo problemi enormi in una città ricca in una società opulenta che potrebbe avere i soldi per le case di edilizia residenziale pubblica e per un piano parcheggi, che non si propone in campagna elettorale ma si realizza quando si è amministrato per decine di anni. Non possiamo pensare che i problemi li possa risolvere qualunque candidato che si presenta come portavoce di chi sta governando a Roma e di chi ha governato a Firenze, per una semplice ragione, si chiama avanzo primario, il nostro paese deve spendere meno di quanto paghiamo di tasse, perché il secondario cioè gli interessi sul debito pubblico devono andare alla speculazione internazionale. Non risolveremo il problema di Firenze se non affrontiamo nodi politici fondamentali. Faccio appello ai candidati, diciamo che le politiche neoliberiste imposte dall'europa devono cessare, perché è l'unico modo per affrontare con serietà i progetti.

 

Marrazza - Ho ascoltato con interesse perché sembra che chi è qui non sia stato in città negli ultimi dieci anni. Parcheggi e case non mancano da ieri, ora scopriamo che ci vogliono diecimila parcheggi vorrei sapere dove. Noi siamo una lista civica da soli, vorremmo che Firenze e i cittadini si riappropriassero di questa città che è bellissima ma che è stata ridotta triste e innervosita, non viviamo più bene, siamo ospiti paganti in casa, io voglio andare in centro e godermi il mio centro, insieme ai turisti. Questo ci è precluso. Il piano casa è facile, faremo una programmazione, recuperando appartamenti sfitti e cambieremo le  assegnazioni, riservandone il trenta percento a residenti che abitano in città da più di vent'anni perché che ancora ragazzi di trenta o quarant’anni dormano con papà e mamma è abbastanza singolare e non va bene.

 

Del Re -  Innovare gli strumenti attraverso i quali si vuole finanziare un piano casa, non occorre solo dire quanti alloggi pubblici in più vogliamo ma anche con quali risorse e strumenti, abbiamo presentato una nuova strategia per passare dal concetto di casa popolare a quello di casa pubblica, per coprire anche una fascia più grigia e abbiamo utilizzato il ricorso a una finanza etica anche insieme all’Università di Firenze abbiamo studiato questo nuovo modello guardando anche ad altre città. Ogni criticità deve diventare una fonte di innovazione perché a fronte dei tagli statali e regionali non si può dire che il comune non può far nulla. Occorre un protagonismo del pubblico, l'ho dimostrato partecipando al bando Pnrr per uno studentato pubblico a caserma Lupi di Toscana, per realizzare nuovi alloggi pubblici per studenti ed anziani a San Salvi, per anni si è sempre detto che non si poteva fare e poi parlandone con Asl abbiamo vinto un bando pubblico. Un protagonismo del pubblico anche sui parcheggi, qua a Porta Romana verrà realizzato un parcheggio pubblico.


 

Seconda domanda - Infrastrutture e mobilità 

Qual è il vostro piano complessivo per migliorare le infrastrutture urbane e la mobilità a Firenze, inclusi i trasporti pubblici come la tramvia, la riduzione dell’inquinamento e le alternative di trasporto sostenibile. Siete favorevoli o contrari al completamento della tramvia e quali sono le prime azioni che attuerete per implementare il vostro piano di mobilità e sulla tramvia le altre soluzioni alternative al trasporto.

 

Schmidt - Diversamente da quanto certe persone dicono, io non sono contro la tramvia, io la uso ogni tanto, sono molto contro la tramvia come è stata fatta adesso, con tecnologie antiquate e hanno avuto effetti collaterali terribili come la deforestazione di tanti alberi. Va guardato il trasporto pubblico collettivo insieme a quello individuale, quindi anche anche i parcheggi vanno costruiti, e vanno riattivati i binari.

 

Palagi - Fondamentale partire dal diritto alla mobilità, ogni persona ha bisogno di potersi muovere alle sue condizioni, chi si muove a piedi spesso in alcune aree ha difficoltà. Bisogna garantire la possibilità a chi ha modo di potersi muovere in bicicletta con continuità ciclopedonale, non basta costruire piste ciclabili, bisogna che abbiano continuità e che ci sia una pianificazione vera. Dal punto di vista del trasporto, polarizzare tutto su tramvia si o no è stato un ottimo modo di dimenticare che hanno privatizzato Ataf, hanno peggiorato il trasporto su gomma, e nessuna presa di responsabilità sulle condizioni di chi passa molto tempo alle fermate dell’autobus ad aspettare. Per quanto ci riguarda avviare percorsi di ripubblicizzazione, renderlo gratuito nel più breve tempo possibile, smettendo di investire sulla brandizzazione del turismo e che tramvia e tpl sia a disposizione effettiva della cittadinanza e della residenza dell’area metropolitana. 

 

Masi - Rivediamo la ztl, semplificandola, facilitazione per famiglia con bambini, più di un permesso per chi ha più figli, un modo per riportare i residenti in centro, quindici accessi mensili per i clienti degli artigiani, via il tagliando cartaceo, sostituito da qr code sul vetro, control room, aggiornamenti continui sul traffico tramite messaggistica istantanea, abbiamo 1600 telecamere, a cosa servono? Più ausiliari per il controllo ei bus turistici. 

 

Funaro - Lo dico con chiarezza, sono sempre stata per la tramvia senza se e senza ma, il percorso della tramvia deve andare avanti spedito, Schmidt dice di essere favorevole alla tramvia ma nel programma dice che va revisionata e che deve andare sottoterra. Rivedere i progetti della tramvia vuol dire non volerla realizzare in tempi certi. La tramvia deve andare avanti, fare la tramvia vuol dire rispondere ai problemi del traffico, 30mila auto in meno in meno, con la realizzazione delle altre, altre 35mila in meno. Questo deve integrarsi con un trasporto su gomma efficiente e con un trasporto alternativo. 

 

Zini - La tramvia è stata decisa quindici anni fa ci avevano detto che non si poteva scavare sotto terra ma io ricordo un progetto sul micro metrò che era un’ottima idea, oggi faremo stazione Foster e Tav scavando con la trivella tranquillamente, dal mio punto di vista era meglio. Ma ormai è stata scelta la tramvia e ormai è fatta, ci sono gli appalti in corso, dal mio punto di vista l’orrore di pali e fili in piazza Santa Maria Novella e in altre zone è terribile perché si poteva usare una tecnologia senza pali e senza fili, questa tecnologia rimanda al filobus di anni fa. C’è un tema sui bus su gomma che sono in ritardo e inefficienti.

 

Saccardi - Si alla nuova pista dell’aeroporto senza se e senza ma, sia per la salute dei cittadini del quartiere 5 che per garantire che perché Firenze sia una città dove si fa sviluppo e non solo turismo, si alla tramvia, più rapidamente va portata in fondo, possibilmente togliendo i pali, si alla stazione dell’alta velocità che va completata. Il tpl va ridisegnato in relazione all’alta velocità che libererà i binari di superficie e consentirà una nuova mobilità anche in relazione all’area metropolitana. No allo scudo verde almeno fino a che non è completata la rete del trasporto pubblico, si alle piste ciclabili ma se hanno un senso, non fatte dove non sono sicuri e percorribili.

 

De Giuli - La tramvia non mi sembra visti i risultati una soluzione, il traffico aumenta, funziona per alcune aree ma è un progetto nato vecchio e troppo rigido. No all'aeroporto che non serve a niente, se non a portare turisti a firenze. Se si potesse fermare il tunnel tav sarebbe una manna dal cielo perché è stata stupidaggine. No alle privatizzazioni, bisogna smettere di privatizzare anche nel trasporto pubblico. Propongo il taxi collettivo, potrebbero esserci linee di taxi che non avrebbero prezzi troppo diversi dal biglietto della tramvia.

 

Marrazza - La parola d’ordine è intermodalità, vogliamo un trasporto pubblico efficiente, e non vogliamo questa tramvia, preferiamo che le tratte vengano completate con mezzi più moderni che non distruggano il patrimonio arboreo, l’ultima che vorrebbero fare porterebbe via 930 alberi sani e grandi, e questo è inammissibile per chi si dice green. Vorremmo che il trasporto fosse anche a livello rionale, abbiamo ipotizzato i bus circolari a rione, vogliamo reintrodurre lo scuolabus, rinnovare il parco vetture per farlo green e servire scuole e Asl, non è possibile che passi solo dalla Coop al tramvia.

 

Del Re - Si alla tramvia, come è noto sono un’estimatrice della tramvia, le linee già appaltate devono essere realizzate, per le linee successive certo un aggiornamento rispetto alle nuove tecnologie e ai nuovi esempi che vediamo in altre città europee con minore impatto sulla viabilità e un migliore inserimento in città, occorrerà progettare nuove tramvie, che sono uno straordinario strumento per collegare Firenze e il centro storici con altri comuni. Manca una progettazione circolare, una tramvia circolare o una metropolitana per collegare i comuni e un potenziamento del trasporto pubblico su gomma

 

Asciuti - Per l’aeroporto faccio una confessione, sono come Carlo Verdone, ho paura dell’aereo e quelle poche volte l’ho preso a Firenze sono diventato viola dalla paura, va fatta una pista parallela, ma non voglio un aeroporto con traffico intenso. Sul discorso metropolitana ho avuto una brutta esperienza nella mia città d’origine e ho dovuto trasferire i miei cari perché c’è stata un’infiltrazione della falda acquifera, sono quindi anche contro la Tav. Si alla tramvia ma avrei preferito una tramvia più vintage, non concordo con la variante di San Marco, sullo scudo verde sono contrario, lo applicherei solo per i turisti.


 

Terza domanda - Economia e lavoro

 

Palagi - (...) Un pensiero di solidarietà ai lavoratori e lavoratrici Gkn che hanno depositato una proposta di legge regionale perché ci siano consorzi pubblici che possano intervenire con i privati e recuperare le aree abbandonate e creare lavoro, è un pubblico che non si limita a guardare cosa fanno i privati ma che aiuta i privati a fare impresa e a sua volta agisce direttamente. 

 

Masi - Ascoltare, misure locali, bandi che agevolino l’inserimento di start up, innovative e micro impresa, potremmo fare bandi cofinanziati in cui il costo della postazione desk sia accessibile e finanziato, abbiamo spazi nostri, usiamoli e diamo una mano ai ragazzi che iniziano le start up. Bandi a sostegno dell’imprenditorialità innovativa, con voucher per i mentor che possano seguire il team dall’idea alla realizzazione del prodotto e del servizio. Bisogna fare attenzione ai nostri ragazzi, aiutarli concretamente, abbiamo gli spazi e il comune se ne deve fare carico

 

Funaro - Firenze è la città dell’arte e della cultura ma anche dell’amore e dello sviluppo, dell’arte e dei mestieri, dell'innovazione, dove abbiamo le botteghe di artigianato più importanti, dove abbiamo Nana Bianca che è un luogo straordinario per startup dell'innovazione, per questo nel nostro programma, nella mia idea di città del futuro, ci deve essere attenzione per sviluppare le imprese dei giovani sul territorio, per favorire attraverso fondi da dedicare a canoni calmierati per gli spazi per poter fare artigianato e innovazione, avere la casa delle eccellenze, luogo dove poter valorizzare artigianato e commercio storico in città e ampliare hub di innovazione dove dare opportunità ai ragazzi.

 

Zini - Abbiamo un bilancio di più di tre miliardi di euro, possiamo diminuire le tariffe, abbiamo una delle tariffe dell’acqua più care d'Italia, abbiamo appena aumentato la Tari e abbiamo anche l’Imu. Possiamo con la ricchezza portata dal turismo diminuire le tariffe per i cittadini, soprattutto quelli meno abbienti, è nostro dovere. L’altra questione è la differenziazione, non possiamo vivere solo di turismo e di indotto del turismo, abbiamo visto durante la pandemia la crisi del turismo, dobbiamo differenziare, Firenze deve diventare locomotiva d'Italia e non andare a traino delle altre città. Dobbiamo diventare un laboratorio sulla green economy, sulla smart city e sull’intelligenza artificiale. Abbiamo la capacità di attrarre investimenti da tutto il mondo, dobbiamo portarli a Firenze.

 

Saccardi - Il pubblico non crea le attività produttive ma crea le condizioni perché queste si possano collocare sul territorio, il tema delle infrastrutture è fondamentale per portare imprese a investire sul nostro territorio. Per quanto riguarda artigianato e commercio, la leva della tassazione è indispensabile,  da una parte trovare luoghi dove si possano insediare le nuove imprese, anche dove si possano mettere le imprese artigiane, per esempio la chiesa di San Carlo Barnabiti in via Sant’Agostino ve potrebbe essere destinata a questo. Quindi diminuzione delle tasse per chi fa imprese, luoghi di coworking per le startup sull'esempio di Nana Bianca che ha dato il via a 120 imprese.

 

De Giuli - Stefania morirete di neo liberismo. Che il pubblico non debba creare posti di lavoro non è vero, se ne potrebbero creare centinaia nell’agricoltura, Firenze è circondata da territorio, è stato abbandonato, ogni tanto va sott’acqua. Un progetto serio per ripopolare con giovani contadini, con un salario adeguato, potrebbe dare posti di lavoro e creare condizioni per tutta la città, anche dentro la città c’è molto spazio verde. 

 

Marrazza - Ritorno ad essere basita dal fatto che in dieci anni avete buttato fuori gli artigiani dal centro, e ora bisogna riportarceli, chiudiamo la stalla dopo che sono scappati i buoi. Abbiamo pensato di aiutare gli artigiani che stanno chiudendo, perché un artigiano anziano che ha dei lavoranti che non ce la fanno da soli a recuperare, possiamo sostenerli per portare avanti l’azienda. Recuperare le scuole professionali, di ispirazione e sacrificio, perché il lavoro non è tutto facile ma se c’è la passione si lavora bene. Serve il coworking  di artigianato.

 

Del Re - Questa domanda ha a che fare con il modello di sviluppo della città del futuro, non solo di Firenze ma anche dell’area metropolitana, se è vero che Firenze ha una vocazione turistica, è anche vero che l’80% del suo pil dipende dal sistema delle imprese, grandi, piccole e medie. Se non possiamo frenare il turismo ma dobbiamo governarlo meglio, allo stesso tempo dobbiamo potenziare tutto il resto, anche per dare una prospettiva di occupazione stabile ai nostri giovani, dar loro la possibilità di esprimersi e creare innovazione, per questo presenteremo la proposta di un polo tecnologico, che rappresenti una cerniera tra l’università, i centri di ricerca del territorio, incubatori pubblici e privati come Nana Bianca e le nostre imprese perché è quello il settore che dobbiamo potenziare per dare una prospettiva di sviluppo al nostro territorio. 

 

Asciuti - Parliamo di lavoro e poi vediamo la Gkn che chiude, io avevo proposto la nazionalizzazione per salvare i posti di lavoro, si potrebbe riprendere questo discorso. Per quanto riguarda gli operai è giusto il salario minimo, vogliamo salvare i negozi di vicinato? Abbassiamo la Tari. Sono contrario alla Multiutility, ho fatto la proposta di riportare il fiorino come moneta parallela per rivitalizzare l’economia locale.

 

Schmidt - Per l’artigianato va affrontato il problema del cambio generazionale, abbiamo ancora eccellenze che non ci sono più da altre parti ma le perdiamo se non finanziamo i giovani e le botteghe per formare i giovani, altrimenti questo sapere si perde. Firenze deve diventare un centro di produzione culturale e penso anche al restauro, Firenze ha un enorme potenziale.

 

 

Quarta domanda - Sicurezza urbana e parco delle Cascine

Quali misure specifiche propone il suo programma per migliorare la sicurezza a Firenze soprattutto nelle aree verdi come il parco delle Cascine, come intendete attuare le misure per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti nel parco ma anche in altre zone della città

 

Masi - La sicurezza è un tema nazionale e ci aspettavamo che il governo introducesse misure a tutela dei cittadini, abbiamo tante persone che non hanno il permesso di soggiorno che non possono lavorare e cosa fanno quindi? È ovvio che c’è la personalità di un sindaco, ma questo non basta, ci deve essere attenzione collettiva. Bisogna smetterla di trovarsi nelle situazioni in cui ci sono spaccate, scippi, che non sono più gestibili, noi proponiamo un vigile urbano per quartiere con punto informativo h 24 7 su 7, le pattuglie a piedi che lavorano per le strade, conoscono la realtà quotidiana, si informano, parlano coi commercianti, servono per deterrente nei confronti di chi non è onesto. Il progetto sarà ascoltare, controllare, intervenire, più telecamere si, che vanno gestite e controllate, ma è importante avere sul territorio persone che conoscono la realtà e avere un punto con cui interfacciarsi da parte del cittadino che all’emergenza sa dove andare e ha una risposta in breve tempo.

 

Funaro - Ormai sono diventata un disco rotto sulla sicurezza, è un diritto dei cittadini e soprattutto dei più fragili. L'amministrazione comunale ha fatto e farà quello che può fare, a partire dalle telecamere, 1700, e dall’assunzione di agenti di polizia municipale con in programmazione già 70 assunti e oltre 350 che devono essere assunti, a partire dai contributi per le spaccate, dalle guardie giurate, ma una cosa va detta, la sicurezza è competenza del governo, è competenza dal governo mandare agenti in città. Ho invitato Schmidt a firmare la petizione per chiedere al governo gli agenti di polizia, io non ho problema a chiedere al governo, anche quando è del mio colore, più sicurezza e risposte per i cittadini, e mi aspetto che la stessa cosa venga fatta. Non ho paura di quello che c’è di turno, capisco che al governo ci sono Meloni e Donzelli che hanno accompagnato la candidatura ma la sicurezza è un diritto primario e su questo non ci devono essere dubbi.

 

Zini - La sicurezza è la priorità per tutti noi, non possiamo essere una città di più di 300mila abitanti sotto il ricatto di trecento persone che ci creano problemi. Bisogna avere un buon rapporto con il ministero degli interni di Roma, con le forze dell'ordine che non devono essere demonizzati quando intervengono, ci vuole un’alleanza tra cittadini e forze dell’ordine. I vigili urbani non devono essere negli uffici o a fare multe ma in strada, io non li vedo. La notte è pericolosa, in Santo Spirito ci sono continue risse, ci sono persone preoccupate di questo. C’è una traiettoria che parte da Santa Maria Novella e tutta la zona di via del Palazzuolo fino ad arrivare a Porta a Prato e alle Cascine, non è possibile che la città sia fuori controllo, è un tema che riguarda il sindaco che è protagonista insieme al prefetto e al questore, ci vogliono comitati di sicurezza dove il sindaco propone le sue emergenze.

 

Saccardi - È senza dubbio il tema che i cittadini sentono di più quello della sicurezza e implica tre aspetti, quello dell’ordine pubblico, l’aspetto della pressione speciale e quello culturale della vivibilità di certe zone. Sull’ordine pubblico non si risolvono i problemi dandosi colpe uno con l’altro, ma mettendosi tutti a lavorare, cercando soluzioni, dialogando con chi è detentore del potere in quel momento, sicuramente più polizia e carabinieri e vigili urbani ma anche migliore coordinamento di questi e creare le condizioni perché le forze dell’ordine in questa città ci possano stare e rimanere. Sicuramente la tecnologia, quindi telecamere che qualcuno guarda e sicuramente vigili di rione. L’aspetto della pressione sociale: il tema abitativo non è irrilevante, e della gestione dell’'immigrazione, il governo la sta gestendo male, non ci sono i rimpatri. L’aspetto culturale, le Cascine come grande opportunità tipo la Cité de la musique a Parigi, quindi un luogo di musica e grandi eventi.

 

De Giuli - Per dire qualcosa sulla sicurezza che non riguarda solo le Cascine ma tutti i fiorentini, noi ci stiamo scavando un bel pericolo: a Rovezzano è prevista l’apertura di un comando Nato, Firenze diventa obiettivo sensibile per bombaramenti, siamo a rischio di diventare come Mariupol e Gaza. La gestione dei flussi migratori è scandalosa, al governo tutti hanno accolto persone che qui non potevano fare niente, perché non c’era spazio, possibilità di accoglierli, case, lavoro, strutture culturali che possano integrarli. Vanno gestiti i flussi in maniera civile. Per quanto riguarda le trecento persone che rendono la città invivibile per le donne la sera, poco tranquilla, bisogna spendere dei soldi, devono avere una casa, lavorare e avere una vita dignitosa, perché stiamo costruendo all’interno di Firenze una situazione da terzo mondo.

 

Marrazza - Sono arrabbiata, perché quando qualche anno fa abbiamo iniziato a dire che c’erano delle sacche di degrado, ci avete detto che avevamo delle percezioni e che tutto andava bene, ora si scopre che le percezioni erano reali e che il degrado c’è. Ora sento voi, che avete accusato noi di essere fascisti perché chiedevamo più sicurezza, ora voi volete polizia e carabinieri nelle strade, a me sembra un brutto film, dove sta pagando Firenze. E’ una situazione che avete ridotto voi. 

 

Del Re - La sicurezza è un tema fondamentale perché riguarda la libertà di muoversi di ognuno di noi, non compete solo il governo, basta scaricabarile, anche il comune può fare qualcosa dato che partecipa al Comitato di ordine e sicurezza pubblica, attaccare il questore è solo avere un bersaglio per scaricare la responsabilità, occorre esserci, un coordinamento con i comitati di quartiere, il ritorno al vigile di quartiere, investire in prevenzione sociale, altrimenti diventa un problema di ordine pubblico anche per chi arriva sul nostro territorio se non integrato correttamente, occorrono più eventi. Sulle Cascine già da quando ero assessore all’ambiente dopo un percorso di partecipazione con Manifattura Tabacchi, Fabbrica Europa e Pavoniere, i soggetti dentro al parco, eravamo arrivati ad individuare come modello di gestione un ente parco, la proposta che non fu accolta, ora vedo che l'amministrazione uscente la ripropone e anche l’opposizione, bene così, perché le idee migliori per Firenze devono andare avanti.

 

Asciuti -  Sulla sicurezza mi sembra che politica e cittadini vivono su Marte, sono 30 anni di governi nazionaliche hanno fatto entrare di tutto, non si può pretendere che poi le amministrazioni locali risolvano i problemi, la sicurezza spetta agli agenti, non voglio scaricare la colpa su di loro ma sul governo che oltre ad aver fatto entrare tanti immigrati, non ha fatto nulla per fare un concorso, i sindacati dicono che mancano diecimila agenti in tutta Italia e non vedo parlare di penalizzare il consumo della droga. Se mettiamo i cancelli alle Cascine il problema si sposta in piazza Puccini, ok al vigile di quartiere ma sono palliativi.

 

Schmidt - La sicurezza è il problema numero uno che Firenze soffre, soprattutto in questi dieci anni, e questo fa capire che la non gestione dell’attuale giunta non aveva successo. E non sorprende se vediamo un assessora raccogliere firme per nuovi agenti mentre allo stesso tempo il sindaco chiede la rimozione del questore. Bisogna collaborare col governo, il problema non si risolve facendo la guerra al questore, ma si risolve collaborando in operazioni multiforze e con presenza sul territorio. Questo è importante, non solo il recupero del vigile di quartiere ma una riorganizzazione delle forze dell’ordine. Do il credito a Cecilia Del Re di aver proposto per prima il modello della fondazione parco, ma nella mia lista civica c’è Paolo Bambagioni che lo ha realizzato per i Renai e questo è il modello da seguire anche qui.

 

Palagi - La sicurezza è competenza della politica, chi fa politica si deve far carico dei problemi, sosteniamo che bisogna garantire la presenza con quelli che sono gli strumenti, operatrici e operatori di strada, le attività economiche sul territorio, che vedono i problemi di sicurezza, si può effettivamente intervenire prima che nasca un problema. Parlare di divise vuol dire parlare di lavoratrici e lavoratori, in queste settimane stanno tornando episodi di suicidi in divisa, la politica preferisce non parlarne ma invece farci carico di chi è comunque un dipendente pubblico. Dobbiamo ragionare sul ruolo della municipale e che quando andiamo al tavolo di ordine pubblico e sicurezza la municipale è ausiliaria alle forze dell’ordine, abbiamo bisogno di istituire un comitato di sicurezza e solidarietà in ogni quartiere dove il comune possa discutere di cosa si deve fare e intervenire. Sulle Cascine abbiamo espresso dal primo momento contrarietà alla fondazione, il comune deve fare il comune, che il parco debba essere vissuto e che si debba assumere, perché non è vero che costa meno il sistema degli appalti, personale che fa manutenzione del verde e che accompagna operatrici, operatori e municipale.


 

Quinta domanda - Stadio Franchi e riqualificazione di Campo di Marte

Qual è la vostra posizione riguardo al progetto di riqualificazione dello stadio Artemio Franchi, ritenete che le modifiche proposte soddisfino le esigenze della città e dei tifosi, quali miglioramenti o alternative suggerireste per ottimizzare questo progetto o per valorizzare anche l’area circostante

 

Funaro - Permettetemi una battuta, dato che è la seconda volta che viene citato Nardella, invito il candidato della destra che soleva fare un dibattito con Nardella dove candidarsi cinque anni fa o ora alle europee. Io non sono la sua portaborse ma la candidata sindaco del centrosinistra a Firenze. Sullo stadio, è da quando sono ragazzina che sento parlare della riqualificazione dello stadio, oggi l’amministrazione comunale è riuscita a recuperare importanti risorse che sarebbero andate ad altre città per avere uno stadio riqualificato, moderno, innovativo e che dia la possibilità ai tifosi di avere la copertura.

 

Zini - Sono nato a Campo di Marte, giocavo nel Firenze est, conosco bene quella zona, Campo di Marte magari cento anni fa era periferia, ora è centro. Allo stadio le persone escono prima per non restare imbottigliate perché non ci sono vie di uscita. È uno stadio vecchio, ormai i lavori sono in corso ma non risolveranno il problema della Fiorentina. Avevamo un presidente che voleva fare un nuovo stadio, non capita tutti i giorni un presidente che vuole fare di tasca sua lo stadio, non è stata colta l’occasione, secondo me il problema è solo rimandato, dovevamo fare una luna di miele con Commisso e invece siamo andati allo scontro. La Fiorentina è una risorsa fondamentale per Firenze.

 

Saccardi - Vicenda gestita malissimo, lo stadio si fa con soldi privati e qui invece si è deciso di usare risorse pubbliche che potevano essere usate altrove e peraltro insufficienti, dopo aver ascoltato roboanti annunci siamo davanti ad un progetto dove mancano cento milioni di euro, abbiamo rotto con la proprietà, abbiamo deciso di farlo con le procedure dell’appalto pubblico, quindi se anche intervenisse un privato interverrebbe a finanziare il bilancio e si andrebbe avanti con le procedure dell’appalto pubblico e sappiamo quanto è rischioso, non si è scelto il project financing, abbiamo messo dieci milioni di euro sul Padovani senza sapere se la Fiorentina ci andrà a giocare.

 

De Giuli - Sullo stadio ristrutturare il Franchi è un’opera che doveva essere fatta, sono d’accordo, andrà riqualificata l'area. Penso anche che Commisso debba essere lasciato libero di scegliere un luogo nell’area metropolitana dove costruire il suo stadio, in una zona dove non crea problemi di cementificazione e rischi alluvionali.

 

Marrazza - Lo stadio lo doveva fare un privato, i soldi pubblici sullo stadio che è in concessione ad un’impresa privata sono assurdi, se li ripagheranno figli e nipoti, è ridicolo. Se mai sarà possibile fare un passo indietro lo faremo col privato che si vorrà fare carico, ma soprattutto giù le mani dal Campo di Marte, tutte le volte usate La parola riqualificazione, perché tutte le volte che la usate bussa a morto, Campo di Marte è bello e noi ci si vive bene, ce lo chiedete a noi se vogliamo essere riqualificati.

 

Del Re - Cento milioni di euro sono le risorse che il prossimo sindaco dovrà reperire per finire il restyling, chiunque dovrà comunque portare a compimento l’opera per non perdere i cento milioni già aggiudicati. Occorreva maggior dialogo con la Fiorentina ma anche un’attenzione con l’uso delle risorse dell’area metropolitana che dai fondi Pnrr per un progetto di trasporto pubblico per il Chianti sono stati trasferiti sul Franchi, ma poi la commissione europea ha detto no. Questo denota anche la visione Firenze centrifica che l’amministrazione ha avuto. 

 

Asciuti - Quando si parlava nel 2020, 2021 di trovare soluzioni di nuovo stadio a Campi o alla Mercafir, sono sempre stato della linea che la Fiorentina doveva giocare al Franchi, lo stadio della Fiorentina e dei fiorentini è il Franchi, credo che lo stadio debba essere pubblico, come difendo aziende e immobili storici che devono restare agli italiani, difendo anche lo stadio che deve rimanere in mano ai fiorentini.

 

Schmidt - Anche i calabresi sono italiani e va benissimo se lo stadio viene costruito da un calabrese. Il problema è la malagestione, se c’è un privato che offre di finanziare lo stadio e non viene accettato è uno scandalo. Secondo me sono anche più di centomila i soldi che mancano. Va costruito un parcheggio, perché la situazione parcheggi è scandalosa e vengono sempre chiusi gli occhi su questo problema, ma è un problema che riguarda sia tifosi che residenti.

 

Palagi - In questi cinque anni mi hanno detto che non amavo la Fiorentina e non amavo il rugby, perché nel 2019 dicevamo che non era la Mercafir la soluzione, poi si è fatto un concorso internazionale usando i fondi del Pnnr senza discuterne in maniera sufficiente e senza confrontarsi con la città metropolitana. Com’è andata a finire? Male, ancora oggi abbiamo incertezza sul futuro degli stadi pubblici, ma a noi non sconvolga che gli stadi di proprietà pubblica siano a carico del pubblico e i soldi dove si recuperano, con i canoni, trattandola col privato alla pari, non in maniera subalterna per usare lo sport per consenso politico e poi si prova a fregare la proprietà della Fiorentina. Siamo contenti di aver condiviso con la cittadinanza i comitati e altre forze politiche di evitare la costruzione di un centro commerciale, evitando cementificazione del territorio.

 

Masi -  Con il comitato Vitabilità abbiamo raccolto circa quattromila firme per evitare la costruzione a Campo di Marte la costruzione di un centro commerciale e un resort, perché ritenevamo non necessario. I soldi pubblici dovevano essere spesi su altro. Non sono d'accordo su spendere sette milioni per rifare settemila posti alle tribune del Padovani, vuol dire che poi vanno puliti, e il rugby nella massima partita ha 200 persone. 

 

 

Sesta domanda - Smart city e intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione

Considerando l’avanzamento della tecnologia e l’importanza dell’innovazione, come prevedete di integrare l’intelligenza artificiale nella gestione quotidiana della città di Firenze, quali sono i settori prioritari dove pensate che l’ai possa avere un impatto maggiore e quali iniziative concrete adotterete per rendere Firenze una città più connessa e intelligente e adatta a migliorare i servizi urbani e la qualità di vita dei cittadini. 

 

Zini - Io sono un filosofo e quando è nata la mia candidatura mi dicevano tutti che Firenze ha bisogno d'un filosofo che vola alto e che guardi al futuro per ritrovare l’anima della città che si è persa. Noi siamo la culla del rinacianwnro, siamo una delle città che è stata trainante nel corso della storia della civiltà e ora abbiamo vissuto una fase di decadenza decennale. Vogliamo che l’intelligenza artificiale sia una rivoluzione, come è la transizione ecologica, Firenze e può diventare un laboratorio della pace come lo è stato con La Pira. Abbiamo una visione alta, vogliamo far sognare Firenze e non abbiamo bisogno di amministrare la città e basta ma dobbiamo dare un futuro e un sogno a questa città.

 

Saccardi - L’ai nei prossimi anni sarà uno strumento straordinario al servizio degli obiettivi che l’amministrazione si pone, sarà uno strumento straordinario per efficientare i servizi, per renderli più accessibili ai cittadini, fondamentale per gestire il turismo e i flussi turistici, per la mobilità, per segnalare le problematiche, per la programmazione e progettazione sulle città, per gestire le fragilità delle persone, per dare una mano alle persone con disabilità, per rendere accessibili i servizi ai cittadini.


De Giuli - Penso che l’ai può essere un grave problema per tutti, un pericolo, non crediamo che ci risolverà i problemi. La tecnologia è arma a doppio taglio soprattutto se si pensa che chi possiede il cervello dell’ai sono poche multinazionali e enormi potentati che non hanno nulla di democratico, perché sono governati da pochissime persone che hanno i dati e le possibilità di interferire nella vita quotidiana di tutti noi. I bambini a scuola non sanno più decifrare un testo, l’ai è anche un serissimo problema di democrazia.

 

Marrazza - L’ai è un mezzo che ci può rendere grandi e fare cose meravigliose, a patto che sia usata da un’intelligenza organica, se invece è gestita da una stupidità biologica è un problema, io sono pronta ad accettarlo perché le novità si accolgono e si cerca di farne buon uso, ma con i piedi di piombo. Se deve servire a sicurezza e semplificazione della vita ben venga, se dovesse servire a un controllo differente, allora dobbiamo stare attenti a come si gestisce.

 

Del Re - Open data, nuovi servizi digitali e ai sono le nuove infrastrutture della città, gli open data sono ciò su cui stiamo costruendo quelle città gemelle sul digitale ma che servano in maniera predittiva per prendere le migliori decisioni, su questo Firenze ha fatto molto, siamo stati anche la città più digitale d’italia, la smart city control room servirà anche a efficientare anche sui temi ambientali l’uso delle risorse naturali, ma occorre gestirla con una visione ampia e non come cervellone del traffico come l’amministrazione sta facendo, altrimenti abbiamo una Ferrari e la siamo come una Cinquecento.

 

Asciuti - Sono contrario alla Smart City per l’intelligenza artificiale che deve essere funzionale all’uomo e non viceversa, dipende da che uso se ne fa. La tecnologia è sempre una novità, ora si usa il navigatore e 30 anni fa no, quello è un buon uso, come negli interventi chirurgici, ma non dobbiamo farla entrare a scuola e sostituirsi ai libri creando seri danni ai bambini.

 

Schmidt - Ho usato l’ai agli Uffizi anni fa per analizzare flussi dei visitatori che abbiamo potuto accorciare, lo stesso possiamo fare con la viabilità, non ha senso aprire e chiudere le strade in continuazione per costruire al tavolino percorsi che poi non vengono usati creando colli di bottiglia ovunque. C’è troppa burocrazia, modi complicati che possono essere semplificati.

 

Palagi -  C’è scarsa consapevolezza nella gestione dei dati, per esempio abbiamo le bici in sharing che vengono lasciate, ci potrebbero essere gli strumenti per riconoscere dove sono e invece vengono sostanzialmente abbandonate. Ci sono un sacco di telecamere in città ma non c’è un momento in cui tutti i soggetti che devono intervenire si coordino tra loro. La tecnologia è una infrastruttura che si basa sull’azione umana, abbiamo bisogno di rendere la tecnologia effettivamente accessibili a tutti, senza lasciare nessuno indietro senza creare barriere digitali, tanti servizi sono diventati solo digitali e tante persone hanno difficoltà ad accedere ai servizi. I privati stanno investendo sulla tecnologia per sanitario e sociosanitario, occorre il pubblico, non si può fare profitto sulla salute delle persone. 

 

Masi - Servizi accessibili a tutti, dalla control room aggiornamenti costanti sul traffico tramite la messaggistica istantanea. Velocizzare le pratiche burocratiche soprattutto nella burocrazia amministrativa, snellirebbe le code e necessità di accesso alla pubblica amministrazione. 

 

Funaro - L’ai non va subita ma utilizzata per migliorare i servizi ai cittadini e ottimizzare il tempo dei cittadini perché usando l’ai si può far sì che la qualità del tempo dei cittadini sia migliore. In molti settori, con la telemedicina, nei servizi della sanità, nel controllo stradale. La smart city control room è una risposta importante che deve essere valorizzata, si può fare per monitoraggio del territorio, sulle strade e per riqualificazione degli spazi, è necessaria un’app unica per tutti i servizi.

 

Domande dai giovani 

Avete nel vostro programma elettorale opportunità per studenti e giovani di entrare nel mondo del lavoro

Come prevedete di supportare l’imprenditorialità giovanile a Firenze

 

Saccardi - Una delle tematiche che i giovani ci pongono è di dove stare, partiamo da più student e meno hotel, abbiamo anche proposto che siano aperti solo a luglio e agosto all’esterno, e poi siano dedicati agli studenti, penso anche alla moltiplicazione delle aule studio, anche nei musei. Continuare con agevolazioni e gratuità del trasporto pubblico e un luogo dove fare incontro domanda-offerta di lavoro e dove le imprese si presentino e offrano opportunità ai giovani.

 

De Giuli - Per vivere una vita bella e felice i giovani devono essere certi di avere lavoro, salario, casa e di poter fare, se vogliono, una famiglia, tutto questo è stato negato dalle politiche, quarant’anni fa per noi non era così, noi eravamo tutelati da uno stato dei cittadini, oggi c’è lo stato dell’Europa, che ci chiede di risparmiare su tutto, anche sull’educazione dei giovani. Va cambiato il modello dovete svegliarvi

 

Marrazza - Chiaramente non sono giovane però vivo e adoro i giovani e ho sempre lavorato con loro e ho imparato che non possiamo guidare noi vecchi voi giovani ma vi possiamo accompagnare, la mia idea è chiamare voi al governo con noi, chiedervi di disegnare il vostro futuro, noi vi appoggeremo. Immagino di avere i ragazzi del senato studentesco, del volontariato, dello sport, insieme a noi, aiutateci ad aiutarvi.

 

Del Re - Sul tema casa mi sono soffermata con un ruolo importante che il pubblico deve avere, così come sul potenziamento del collegamento tra università, imprese e Its, puntare sulle politiche attive facendo rete anche tra categorie e sindacate, per realizzare nei quartieri sportelli del lavoro per accompagnare il vostro ingresso nel mondo del lavoro. Voglio ricordare che Firenze ha la più alta concentrazione di scuole creative di tutta Italia, Accademia di Belle Arti, Ied, Polimoda… Tantissime realtà che permettono di potersi esprimere in questo settore. Tanti giovani hanno sete di spazi. 

 

Asciuti - Il 1992 non è stato solo l'anno delle stragi della mafia ma anche l'inizio delle stragi delle aziende in Italia, è iniziato uno sterminio delle aziende italiane acquistate da stranieri e chiuse. Ve lo dico anche come insegnante, va rafforzato il legame tra le imprese, gli artigiani, le grande aziende, con il mondo della scuola, la formazione deve iniziare anche nelle scuole medie. Bisogna recuperare negli immobili storici posti letto per i nostri studenti.

 

Schmidt - Anche noi abbiamo visto che abbiamo un senato anziano ma non abbiamo un iuvenato, non cambieremo la costituzione ma può essere un organo consultivo continuativo con giovani, una piattaforma di comunicazione. È molto importante dare spazi ai giovani per incontrarsi e discutere gratis, abbiamo molte università ma costose.

 

Palagi - Si deve partire dal riconoscimento che oggi il modo migliore per fare impresa e trovare lavoro è o avere elemento di conoscenza personale, o essere in un percorso di eccellenza o in un contesto di emergenza, penso che vada allargato un contesto di normalità dove sia effettivamente facile crescere, esprimersi, sviluppare cultura personale, scegliere come essere lavoratore e lavoratrice nella società anche eventualmente aprendo un’impresa. Questo lo si fa attraverso quel censimento che se non viene fatto non so dove si trovino gli spazi, dove liberamente possiate esprimervi conflittualmente, che non vuol dire violentemente, libertà di espressione, aggregazione, immaginazione, e sviluppare in un contesto normale le vostre idee e avere le infrastrutture pubbliche a vostra disposizione, perché rimaniate sul territorio.

 

Masi - Bisognerebbe trovare accordi tra università e azienda affinché gli attuali tirocini non sia solo lavoro gratuito ma siano retribuiti. Far funzionare i centri pubblici per l’impiego che oggi non funzionano e sono in stato di abbandono, creare accordi per offrire corsi di formazione a lavori manuali come meccanici, idraulici, istituire conferenza permanente dedicata ai giovani under 30, in cui mettere insieme impresa, professionisti e studenti, e poi il tema del matchare imprenditore con studenti con giornate di incontri.

 

Funaro - Penso che questa città debba essere sempre più attrattiva per i giovani, che non sono il futuro ma il presente e bisogna agire su vari fronti, sicuramente le politiche abitative, avere spazi di accessibilità e attrattive per i ragazzi, spazi calmierati dove avviare imprese, un orientamento migliore a scuola, una formazione professionale qualificata con match con imprese, deve essere anche una città vivibile per i giovani con spazi di socialità.

 

Zini - I giovani sono preziosi perché sono sempre meno, la città è in declino demografico, proponiamo politiche familiari per sostenere i giovani che vogliono fare una famiglia e vogliamo farli rimanere a Firenze, non è possibile che uno si laurei e poi vada via perché non ci sono possibilità. Vogliamo un progetto come back to Florence, vogliamo diventare attrattivi. E’ l’opportunità che abbiamo per rendere Firenze moderna. 

 

 

 

 
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