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Riqualificazione di San Salvi: i cittadini chiedono tutela della memoria e valorizzazione culturale e sociale

Presentati gli esiti del percorso di partecipazione

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martedì 19 marzo 2024 19:55

Tutelare identità e memoria del complesso di San Salvi mantenendo la sua connotazione pubblica e la sua vocazione culturale e sociale, attraverso una progettazione condivisa e una gestione integrata e coerente degli spazi. Sono gli indirizzi delineati dai cittadini per il futuro di San Salvi a Firenze e di tutta l’area nell’ambito del percorso di partecipazione  ‘Entriamo a San Salvi’, che ha affiancato il progetto di rigenerazione urbana presentato dal Comune di Firenze per la riqualificazione delle palazzine 33-34-35 e 37 del complesso.

 

Il progetto è stato finanziato tramite i fondi Fesr-Fse+ 2021-2027, per un ammontare complessivo di 10 milioni di euro di cui il 20% finanziato dal Comune di Firenze. Obiettivo è quello di mantenere le forti identità dei ‘depositi di memoria’ presenti a San Salvi, strutturando anche una progettazione culturale unitaria per tutta l’area: una ‘federazione’ di musei capaci di dialogare tra loro e una stretta sinergia tra Comune di Firenze, Asl, Università di Firenze, Fondazione Santa Maria Nuova, Tinaia, Chille de la Balanza, puntando anche alla creazione di un itinerario turistico alternativo al centro storico nell’ottica della delocalizzazione dei flussi. Centrale il tema dell’abitare con la proposta di sperimentare il co-housing inter-generazionale.

 

“Un percorso davvero partecipato che si è svolto in quattro incontri all’interno dell’area, consentendo di visitare le palazzine interessate dal progetto di riqualificazione urbana - hanno detto la vicesindaca e assessora alla Partecipazione Alessia Bettini e l’assessora a Educazione e welfare Sara Funaro -. Quello che è emerso è risultato molto in linea con la nostra visione politica e con quanto previsto nel nuovo Piano operativo: l’esigenza che ci sia una gestione pubblica, unitaria e condivisa; ma anche che il parco rimanga un polmone verde a disposizione del Quartiere 2 e di tutta la città, con una mobilità dolce e sostenibile; che sia mantenuta in modo forte la storia e la memoria attiva di San Salvi, con la proposta di una federazione di musei; e poi il tema dell’abitare inter-generazionale in grado di rappresentare tutte le generazioni, anche con spazi pubblici condivisi”.

 

“La scelta di mantenere pubblico il complesso di San Salvi, e quindi di realizzare opere pubbliche in quell’area, è una scelta fatta come Regione Toscana tre anni fa e che oggi porta i suoi frutti - ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani -. Innanzitutto con la palestra, che fra pochi mesi vedrà la luce, e poi con i vecchi padiglioni che saranno oggetto di una rigenerazione urbana per portare funzioni di housing sociale e residenze per studenti. Dobbiamo poi ristrutturare e forestare il parco, realizzando anche le piazze e i percorsi che consentiranno di vivere questo polmone verde; ma penso anche alla ristrutturazione del teatro, che sarà uno spazio di socialità e valenza culturale, come fatto in questi anni da Claudio Ascoli con i Chille de la Balanza. Inoltre, con l’alta velocità sarà liberato un binario di superficie per la mobilità della zona”. 

 

“Siamo soddisfatti del percorso di partecipazione che porterà alla riqualificazione di San Salvi – ha detto il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi –. Con il nuovo parco di San Salvi, il Quartiere 2, che fino ad ora aveva meno verde pubblico a Firenze, diventerà un quartiere che offre grandi opportunità a giovani e famiglie per vivere all’aria aperta. San Salvi sarà anche un luogo di cultura e di lavoro, un luogo dove stare bene”.

 

Il processo partecipativo, che si è svolto tra settembre e dicembre 2023, ha raccolto le istanze e le proposte della cittadinanza, a integrazione del progetto di riqualificazione degli edifici 33-34-35 e 37, situati nella zona più ad est dell’area di San Salvi. Durante questi mesi, la società Simurg Ricerche, incaricata della gestione del processo, ha effettuato numerose interviste ai principali attori coinvolti dal progetto di rigenerazione, e ha organizzato tre incontri pubblici con la cittadinanza, finalizzati a instaurare un confronto con l’Amministrazione e ad articolare proposte e suggerimenti. Parallelamente a queste attività, è rimasto attivo fino al 20 dicembre un questionario on-line, attraverso il quale anche chi non ha potuto prendere parte agli incontri ha avuto modo di esprimere la propria opinione in merito agli interventi di rigenerazione urbana proposti per San Salvi. 

 

Il tema della memoria viva è risultato centrale per il futuro di San Salvi: è emersa la necessità di ricostruire presente e futuro del complesso mantenendo memoria di quello che San Salvi è stato, e facendo conoscere la storia del luogo su scala cittadina e non solo. La Tinaia ha manifestato interesse per un ulteriore spazio (oltre a quello già assegnato di centro diurno per la salute mentale), da destinare a attività espositiva-museale del patrimonio artistico raccolto nei 50 anni di attività e che continua a crescere, creando un vero e proprio museo dell’Art Brut, per un totale di almeno 900 mq. In generale è emersa l’esigenza di una progettazione culturale comune relativa ai diversi ‘depositi di memoria’ da valorizzare nell’area, oltre all’archivio della Tinaia: migliaia di fotografie scannerizzate, oggetti e lasciti di artisti contemporanei, che Chille de la Balanza immagina di poter localizzare negli spazi intorno al cinemateatro e ai magazzini esistenti; il materiale detenuto dall’Asl con la Fondazione Santa Maria Nuova, che potrebbe concentrare alla Chiarugi tutto l’archivio che possiede, compreso il centro di documentazione della sanità fiorentina di San Giovanni di Dio. 

 

Sul tema dell’abitare, le aree da adibire ad appartamenti sono state pensate negli edifici 33-34-35, dove sperimentale il co-housing intergenerazionale. I cittadini hanno poi immaginato di poter sperimentare a San Salvi anche altri tipi di housing sociale, come ad esempio residenze per l’abitare supportato in modo da incentivare i percorsi di autonomia per la salute mentale e residenze per artisti e artigiani con bottega. 

 

Sul tema degli spazi sociali e aggregativi, pensati al piano terra degli edifici 33-34-35, i partecipanti hanno suggerito di inserire: una cucina condivisa; sale tv e living in cui poter proiettare film o presentare libri; una lavanderia comune; spazi polivalenti a carattere intersezionale e intergenerazionale, in comune tra lo studentato e gli appartamenti Ers, ma che possano essere utilizzati anche dagli esterni (associazioni, assemblee dei cittadini, etc.), gestiti dal Quartiere o autogestiti dai residenti; una biblioteca, atelier artigianali, uno spazio coworking. 

 

Fondamentale anche il tema del verde, che i partecipanti considerano un valore imprescindibile per l’area da salvaguardare, gestire e ampliare: il parco di San Salvi è percepito come un importante polmone verde per tutta la città di Firenze, da connettere sempre meglio con gli altri parchi perché in grado di migliorare la qualità della vita a livello metropolitano. Tra le proposte, quella di sottoscrivere uno Statuto di San Salvi come parco pubblico per raccogliere le esigenze di tutti e ritrovare il suo ruolo di quartiere-giardino-parco. (sc)

 

Il percorso partecipativo

Gli incontri pubblici si sono aperti l’11 novembre con una camminata di quartiere nell’area di San Salvi. Il sopralluogo ha creato l’occasione di un confronto in loco tra la cittadinanza, l’Amministrazione comunale e i tecnici responsabili del progetto di riqualificazione, anche grazie alle suggestioni suscitate dall’aver attraversato, tutti insieme, i luoghi interessati dal progetto e l’area circostante. Impressioni, desideri e dubbi scaturiti sono stati discussi durante la plenaria che ha concluso questo primo evento, nel corso della quale è stato possibile individuare alcune tematiche centrali per i cittadini presenti: la volontà di mantenere l’area nella sua funzione di parco pubblico, il desiderio di mantenere attiva la memoria del luogo e la richiesta di salvaguardare la natura di bene pubblico dell’area.

 

Nelle settimane successive, si sono svolti due laboratori partecipativi finalizzati a raccogliere le idee progettuali dei fruitori – presenti e futuri – del parco di San Salvi e degli edifici oggetto di intervento. Il primo, che si è tenuto il 16 novembre, si è focalizzato su due temi: una prima parte ha indagato le connessioni e la permeabilità dell’area di San Salvi rispetto ai quartieri limitrofi, mentre la seconda parte del laboratorio si è focalizzata sulle funzioni e le caratteristiche che la cittadinanza immagina per gli spazi verdi di pertinenza degli edifici. Il secondo laboratorio ha avuto luogo il 2 dicembre: durante l’incontro, i partecipanti sono stati invitati a esprimere le proprie idee sulle funzioni che saranno espletate dagli edifici e la conseguente articolazione degli spazi interni.

 

Gli esiti del processo partecipativo sono stati presentati alla cittadinanza e discussi con l’Amministrazione comunale, nel corso dell’evento finale di restituzione. Le informazioni, immagini e report di tutte le attività sono disponibili sul sito dedicato al progetto, al link https://bit.ly/entriamoasansalvi.

 

 
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