Sciopero della sanità, infermieri in piazza a Firenze
Assunzioni e stipendi, la protesta anche a Firenze
martedì 05 dicembre 2023 11:29
Sciopero nazionale della sanità proclamato per la giornata di oggi, martedì 5 dicembre 2023.
Proteste in tutta Italia con lo sciopero proclamato da ANAAO ASSOMED e CIMO FESMED per il personale della dirigenza e dal sindacato Nursing up per il personale sanitario del comparto. "In relazione all'adesione del personale potrebbero verificarsi delle variazioni nell'erogazione delle prestazioni nell'Azienda USL Toscana centro fermo restando che restano garantiti i servizi di emergenza e urgenza", aveva fatto sapere ieri l'azienda sanitaria.
In piazza Duomo a Firenze anche gli infermieri che protestano per le condizioni di lavoro, per gli stipendi e le assunzioni. Come fa sapere il sindacato Nursing up, questi i punti della protesta: Assunzioni di personale. In Italia mancano ben 170 mila infermieri. Detassazione dello stipendio, non solo del lavoro straordinario. Risorse sufficienti per i rinnovi contrattuali, con specifica finalizzazione della parte destinata alle indennità specifiche infermieristiche e delle altre professioni sanitarie. Cancellazione dei tagli alle pensioni. Individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri ed il personale sanitario ex legge n 43/2006. Rivisitazione dei modelli organizzativi in ottica di integrazione e valorizzazione delle competenze.
"Dalle Regioni stanno arrivando percentuali di adesione molto alte fino all’85% allo sciopero nazionale dei medici, dirigenti sanitari e infermieri che si sta svolgendo in queste ore in tutta Italia e che terminerà alle 24.00 di oggi, al netto dei contingenti minimi obbligati a rimanere in servizio per garantire le urgenze", annunciano Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale ANAAO ASSOMED, Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED e Antonio De Palma, Presidente NURSING UP. "Desideriamo ringraziare tutti i medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri, le ostetriche e gli altri professionisti sanitari che hanno dimostrato, con questa alta adesione, di aver compreso e condiviso le ragioni della protesta. Certo, siamo consapevoli di aver creato disagi ai cittadini, ma siamo assolutamente convinti che grazie a queste iniziative si possano porre le basi per creare migliori servizi proprio per quanti usufruiscono del servizio pubblico".
"Abbiamo sperato fino all’ultimo di trovare interlocutori più attenti e sensibili alle nostre proposte. E invece siamo stati costretti a ricorrere allo sciopero per vedere riconosciuti diritti sacrosanti di ogni medico e dirigente sanitario italiano", dichiara Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed. "Chiediamo di entrare nell’agenda sociale e politica del Paese con proposte innovative e soluzioni condivise, sollecitando la riscrittura delle priorità che riconosca ai problemi della nostra categoria il diritto di avere soluzioni chiare e positive. Siamo stanchi, delusi e arrabbiati per la totale mancanza di rispetto nei confronti di una intera classe professionale e la grande partecipazione di oggi in tutta Italia allo sciopero e alle manifestazioni ne è la dimostrazione. Non è solo questione di soldi, ma di condizioni di lavoro inumane che non riusciamo più a sostenere. Le nostre parole d’ordine sono poche e chiare: uscire dalla PA riconoscendo per i medici e dirigenti sanitari la categoria speciale, depenalizzare l’atto medico, finanziare adeguatamente il contratto, detassare parte dello stipendio. E con queste parole d’ordine continueremo la nostra battaglia, domani e nei giorni a venire perché lavorare con dignità, sicurezza e tranquillità, questa sì è la nostra missione".
“Il personale sanitario è l’ossatura del servizio pubblico universale. Bisogna investire nel sistema sanitario nazionale e dare maggior peso alla professione medica. Medici e pazienti devono essere entrambi rispettati”. A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, oggi in Piazza Santi Apostoli a Roma in occasione dello sciopero proclamato da Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed e per il comparto dal sindacato Nursing Up.
“Solidarietà e vicinanza al ai medici e all’intero personale sanitario che protesta per i tagli alle pensioni dei medici, per la carenza di personale medico-infermieristico in corsia e nei pronto soccorso, per i turni eccessivi, per le lunghe liste d’attesa, per le chiusure di reparti, la riduzione di posti letto. Il sistema sanitario nazionale sconta oltre un decennio di definanziamento - dichiara il presidente Dattolo -. Gravi problemi che costringono migliaia di persone a rivolgersi ai privati mentre chi non può permetterselo rinuncia sempre di più a curarsi. La salute pubblica continua ad essere considerata una spesa e non un investimento, invece 1 euro investito in sanità, lo dicono tutti gli economisti, ne frutta subito 2”.