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Firenze, ultima tappa di Una vita da social sul tema 'in strada come in Rete'

La campagna di formazione itinerante della Polizia dedicata all’uso consapevole e responsabile di Internet ed ai rischi connessi alla circolazione stradale

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venerdì 01 dicembre 2023 19:24

Si è chiusa questa mattina a Firenze la decima edizione di “Una vita da Social", progetto di formazione dedicato ai giovani, che, ormai dallo scorso anno scolastico, affronta il tema educativo “in Strada come in Rete”, attraverso il contributo della Polizia postale e di operatori della Polizia stradale.

 

Quest’anno ha visto anche la partecipazione dei referenti territoriali dell’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori del Ministero dell’Interno, che opera nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

 

L’iniziativa, con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha sempre attirato l’attenzione dei ragazzi e dei loro insegnanti, permettendo di coinvolgere oltre due milioni e mezzo di studenti su tutto il territorio nazionale.

 

Gli operatori della Polizia postale hanno incontrato al Parco delle Cascine gli allievi delle scuole secondarie di I e di II grado ed i loro docenti, con i quali hanno parlato di cyberbullismo, di adescamento online, di estorsione sessuale, nonché delle diverse fonti di rischio connesse all’uso delle piattaforme social e, più in generale, di Internet, anche con riferimento agli acquisiti e alle transazioni in rete, che sempre più spesso coinvolgono i giovani.

 

In parallelo, in un apposito stand attrezzato con dispositivi attraverso i quali è possibile simulare lo stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e stupefacenti, la Polizia stradale ha sensibilizzato i ragazzi sull'importanza di osservare le regole prudenziali e le disposizioni del Codice della strada, al fine di scongiurare il verificarsi di incidenti.

 

“Educare e sensibilizzare i giovani ad un uso responsabile della rete è il principale obiettivo della Campagna “Una Vita Social” – afferma il Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma. La consapevolezza e la conoscenza dei rischi legati al mondo del web, infatti, è il più forte mezzo di prevenzione e contrasto contro i “cyber-crimini”. Il costante rapporto di vicinanza tra la Polizia di Stato e le nuove generazioni, infatti, mira proprio all’informazione dei giovani, affiancata da un’adeguata formazione di coloro che, più di tutti, sfruttano le innumerevoli potenzialità del mondo virtuale. È nostro dovere, dunque, fornire ai ragazzi tutti gli strumenti necessari per navigare in Internet in maniera sicura e responsabile”.

 

“La Polizia postale è quotidianamente impegnata su tutto il territorio nazionale in un’incessante opera di sensibilizzazione e di formazione dei più giovani, a partire già dalle scuole primarie, organizzando incontri con gli studenti, le loro famiglie ed i docenti, allo scopo di contribuire alla costruzione di una cultura condivisa della sicurezza in rete. La capacità di prevenire errori e rischi è lo strumento più importante da fornire ai ragazzi, rendendoli attori consapevoli e responsabili, capaci di proteggere se stessi e di utilizzare le indispensabili cautele nella pubblicazione di immagini, video e contenuti che coinvolgono e possono danneggiare, anche in modo irreparabile, giovani come loro. Assistiamo ad un notevole incremento dei reati informatici, perpetrati da soggetti capaci di sfruttare a proprio vantaggio le vulnerabilità altrui ed è per questo che bisogna investire ogni possibile risorsa nel rafforzamento della consapevolezza dei rischi che la rete può purtroppo celare, insegnando ai ragazzi cosa fare per difendersi meglio possibile" - dice Lorena La Spina, Dirigente del Centro operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia postale per la Toscana.

 

"Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita dell’uso della rete e al tempo stesso a un aumento vertiginoso della criminalità connessa all’utilizzo di internet – afferma Teresa Nobile, Dirigente del Compartimento Polizia stradale - Non meno rilevante si presenta il problema del comportamento su strada, sia alla guida sia in qualità di pedoni, spesso causa di incidenti. Una risposta efficace a questi preoccupanti fenomeni potrebbe risultare la conoscenza dei rischi del web così come delle regole della strada. Proprio con questa finalità, gli operatori della Specialità affiancheranno quelli della Postale nella campagna itinerante del truck per spiegare le norme di comportamento stradale e i fattori di rischio legati alla guida"

 

All’evento ha parteciato ò’attore Jonathan Canini,che ha incontrato i ragazzi.

 

Non è stato il solo appuntamento della mattina dedicato agli studenti. “Le vittime dell’odio”, questo il convegno che si è svolto oggi presso l’Auditorium Cosimo Ridolfi di Via Carlo Magno, organizzato dall’O.S.C.A.D. (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori), e curato dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura, diretta dal Primo Dirigente della Polizia di Stato Dott.ssa Maria Cristina Papa.

 

In prima fila il Presidente dell’Osservatorio, il Prefetto Vittorio Rizzi – Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie – che, davanti a una platea di studenti fiorentini ha spiegato come i reati d’odio siano motivati da un pregiudizio che l’autore nutre nei confronti della vittima in ragione della sua origine, della sua ascendenza, del credo religioso, dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere o addirittura della sua disabilità. L’Osservatorio, infatti, opera per fornire un supporto alla vittime dei crimini d’odio, agevolare la presentazione di denunce e favorire anche la scoperta di tali reati spesso nascosti dalle vittime stesse.

 

"Serve la costruzione di una cultura della non discriminazione per costruire una cultura della legalità - ha detto Rizzi a margine del convegno - l'odio verso le donne è una delle manifestazioni di cui ci occupiamo più spesso, anche perché sono contrassegnate da una serie di fatti tragici, su questo fronte siamo impegnati da sempre soprattutto grazie al contributo delle tante donne della polizia per costruire una cultura del rispetto di genere. Quello che dobbiamo costruire e rendere performante è a livello sociale, una cultura del rispetto di genere che passa attraverso la scuola e la famiglia".

 

L’evento ha visto l’avvicendarsi sul palco oltre che del Prefetto Rizzi che ha ribadito come “L’educazione al rispetto per il diverso è sinonimo di civiltà”, anche del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, dott. Filippo Spiezia e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, dott.ssa Ersilia Spena.

 

“La prevenzione ed il contrasto ai reati d’odio, alle forme più violente di razzismo e di intolleranza hanno reso l’O.S.C.A.D. in questo decennio, un solido punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale”, ha commentato il Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma.

 

Durante l’evento, inoltre, sono state affrontate molte delicate tematiche relative ai fenomeni di bullismo, cyberbullismo, e della discriminazione di genere, con alcuni interventi su casi specifici a cura della Squadra Mobile della Questura di Firenze, dell'Arma dei Carabinieri e sempre del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della Toscana.

 

 

 
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