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Firenze, medici bendati: flash mob apre la mobilitazione 'Sos - salviamo il servizio sanitario nazionale'

A seguire, la presentazione e sottoscrizione del Patto 'Insieme per la salute di tutti'

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sabato 18 novembre 2023 17:51

Gli occhi fasciati di nero per invitare a non gestire con cecità il Servizio sanitario nazionale: è il flash-mob che si è tenuto questa mattina in piazza Santissima Annunziata a Firenze, e che ha aperto una giornata dedicata alla sanità con la mobilitazione "SOS - salviamo il servizio sanitario nazionale".

 

L'evento è proseguito a Palazzo Medici Riccardi in Sala Luca Giordano, con la presentazione e sottoscrizione del Patto “Insieme per la salute di tutti”.


Presenti i componenti della “Consulta permanente delle professioni sanitarie e sociosanitarie” oltre al Presidente delegato Nicola Armentano, agli assessori regionali Serena Spinelli e Simone Bezzini, alla Presidente della Scuola di Scienze della Salute Umana dell’Università degli Studi di Firenze Betti Giusti e ai rappresentanti di associazioni in seno al Consiglio regionale dei cittadini per la salute.

 

La proposta del Patto viene dall’organismo del Consiglio della Città Metropolitana di Firenze che riunisce gli ordini professionali dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità, con l'appoggio anche di alcune associazioni del Consiglio dei Cittadini per la Salute che condividono il documento: Avo Firenze Adv, Cittadinanzattiva Toscana APS, Working Class Hero Odv. Fanno parte della Consulta i seguenti organismi: Ordine degli Assistenti Sociali Regione Toscana, Ordine dei Biologi Regione Toscana e Regione Umbria, Ordine dei Chimici e dei Fisici Regione Toscana, Ordine dei Farmacisti di Firenze, Ordine dei Fisioterapisti Fi-Ar-Lu-Ms-Pt-Po, Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze, Ordine dei Medici Veterinari di Firenze e Prato, Ordine degli Psicologi Regione Toscana, Ordine delle Professioni Infermieristiche di Firenze e Pistoia, Ordine della Professione di Ostetrica Interprovinciale di Firenze, Prato, Arezzo, Grosseto, Siena, Lucca, Pistoia, Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e Prevenzione di Firenze, Università Degli Studi Di Firenze - Scuola di Scienze della Salute Umana.

 

Tanti gli obiettivi del Patto: dall’adozione di una prospettiva di salute a 360 gradi al potenziamento della prevenzione, da una vera integrazione tra professionalità alla “casa come primo luogo di cura”, per chiudere con le Case di Comunità, vero perno della salute di prossimità e ponte tra territorio e ospedali. Tra le modalità individuate per raggiungere tutti questi risultati: prendere esempio dalle eccellenze toscane in sanità, promuovere la formazione verso il lavoro in team multidisciplinari, creare sistemi di controllo di qualità per il territorio e attivare uno spazio permanente in Regione Toscana per accompagnare la riforma della sanità.

 

“Si tratta”, commenta Fabio Bracciantini, Presidente dell’Ordine Interprovinciale dei Fisioterapisti di Firenze Arezzo Lucca Massa Carrara Pistoia e Prato, “della prima di una serie di iniziative che come Consulta faremo per far sì che la sanità del futuro mantenga la promessa fatta nel 1978 con l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Le professioni sanitarie sanno fare tanto e possono fare tanto, insieme, per difendere il diritto alla salute dei cittadini”.

 

“Il sottofinanziamento del sistema è antico, ma in questo contesto economico rischia di portarci a breve a un punto di rottura fatale”, ha commentato Simone Bezzini, Assessore Regionale alla Salute: “la posta in gioco è altissima, e costruire coesione e unità tra gli attori della sanità pubblica, come è stato fatto oggi, è fondamentale dal punto di vista sanitario e sociale”.

 

“La povertà strisciante che non fa che crescere nel nostro paese”, ha aggiunto Serena Spinelli, Assessora Regionale alle Politiche Sociali, “crea meno salute, intesa come benessere complessivo e non solo sanitario. Avere meno porta ad essere meno sani, e proprio per questo non dobbiamo dimenticare le lezioni del Covid, che ci ha insegnato l’importanza del lavoro in team multiprofessionali e della casa come primo vero luogo di cura dell’individuo. Nel 1978 abbiamo deciso come Paese che la salute è una responsabilità collettiva: dev’essere così anche in futuro”.

 

“Questo documento”, conclude Nicola Armentano, Presidente Delegato della Consulta Metropolitana delle Professioni Sanitarie, “è un forte segnale di sostegno alla sanità pubblica, e senza anche solo uno di questi ordini non sarebbe nato. È però solo il primo passo di un cammino: continueremo a lavorare con la stessa passione per garantire il diritto alla salute per tutti dialogando tra professioni sanitarie, cittadini e istituzioni e per contribuire al futuro della sanità italiana”.


E’ giunto il momento, come in Francia e in Spagna, che i cittadini si alleino con le professioni sanitarie per salvare il sistema sanitario nazionale, è una questione di civiltà”. A dirlo Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, che stamani ha partecipato alla mobilitazione.

 

“Dobbiamo sensibilizzare le persone a difesa del sistema sanitario nazionale, che è la cosa più preziosa che abbiamo e dobbiamo tenercelo stretto - dichiara il presidente Dattolo-. Ci sono tante persone che, per problemi economici, hanno smesso di curarsi. La gente con ticket e tasse varie già paga la sanità di tasca propria e siamo, quindi, sulla strada di non garantire a tutti le prestazioni essenziali. E’ un vulnus economico pazzesco, senza dimenticare che così si ledono i diritti fondamentali sanciti dall’articolo 32 della Costituzione. Noi medici, sia ospedalieri che di famiglia, dobbiamo curare tutti indipendentemente dal colore della pelle e dal portafoglio più o meno pieno. Noi medici dobbiamo rivendicare il diritto a curare in modo gratuito. Tutti insieme, cittadini e professionisti, dobbiamo difendere e salvare il Servizio Sanitario Nazionale”.

 

"Il patto interordinistico è un traguardo e un punto di partenza. Dobbiamo passare dal concetto di sanità a quello di salute, mettendo al centro di ogni presa in carico il benessere fisico, psichico, sociale e ambientale dei pazienti”. Lo dice la presidente dell’ordine degli Psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino, a margine della grande manifestazione.

 

“Tutte le professioni sanitarie e sociosanitarie – prosegue Gulino - devono poter operare in rete con un approccio multiprofessionale. Il bisogno di 'star bene' di ognuno necessita di risposte territoriali e di prossimità in sinergia. Questo patto vede tutti i professionisti uniti a favore dell'implementazione di risorse multidisciplinari pubbliche, per salvaguardare il sistema sanitario nazionale. Ora dobbiamo rendere applicativa questa nuova visione del sistema Salute, soprattutto nelle Case di Comunità. Come Ordine siamo in attesa dell'applicazione della legge per lo Psicologo di base in Toscana, assieme ai medici di famiglia, ai pediatri e a tutti gli altri professionisti coinvolti. Questo è un esempio concreto di rete multiprofessionale territoriale. Dobbiamo dunque manifestare più coraggio rispetto al passato: la salute di ogni cittadino è la priorità. Oggi più che mai”.

 

 

 
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