Toscana, la Regione vuole potenziare i consultori: stanziate le prime risorse
Al via il progetto di riorganizzazione. Giani e Bezzini: 'Pacchetti rivolti ai giovani, screening e prevenzione'
mercoledì 05 luglio 2023 09:58
La Toscana ha deciso di potenziare le attività sanitarie, sociali e socio-sanitarie che hanno a che fare con la salute di donne, coppie e famiglie, bambine e bambini e giovani, e lo fa puntando e dando nuovo impulso alle azioni dei consultori: 152 al momento in tutta la Toscana, uno ogni 24 mila abitanti.
Il percorso di riorganizzazione dei servizi è partito nei mesi scorsi e ha coinvolto i professionisti delle Asl, associazioni e gruppi di interesse di tutta la Regione. Adesso la giunta regionale, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, stanzia per i prossimi tre anni, fino al 2025, un milione e 900 mila euro, per dare attuazione ai nuovi indirizzi e dispone che entro sei mesi le Asl presentino un piano di adeguamento sulla base delle nuove priorità individuate.
“I consultori sono il luogo giusto dove fare prevenzione, per cui non è mai troppo presto – sottolineano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore Bezzini - Ma i consultori hanno il compito anche di assistere le nuove famiglie sui progetti di vita. Per centrare l’obiettivo abbiamo deciso di riorganizzarli, di potenziare le loro attività nella rete dei servizi ospedalieri e territoriali, dare piena applicazione alla legge 194 del 1978, offrire mediazione culturale e dunque accesso alle informazioni e ai percorsi per i migranti, potenziare telemedicina e teleconsulti nonché rivolgerci ai giovani con una specifica attività di prevenzione”.
“Vogliamo valorizzare i consultori per farne luoghi di prevenzione, educazione, assistenza e follow up - spiega l’assessore Bezzini - dove offrire il consulto di esperti, orientamento e generare consapevolezza. Questo significa anche riconsiderarne, dove necessario la dotazione di personale e l’attribuzione di risorse, investire sulla strumentazione a disposizione ma anche sui social media per promuoverne l’attività”.
Ci saranno consultori familiari e consultori più specificatamente rivolti ai giovani. Rimarrà la distinzione tra consultori “principali” (42 oggi), “secondari” (73) e “attività in proiezione” (37), dove la differenza è data dagli orari di apertura e dalla presenza di tutte e quattro le figure professionali di base - ostetrica, ginecologo, psicologo ed assistente sociale o solo di alcune di esse.
Nel 2021 i consultori toscani hanno erogato quasi 53 mila prestazioni: 14,4 ogni cento abitanti, grossomodo il valore medio nazionale, in ripresa verso i valori pre-Covid. Il 98 per cento di queste prestazioni si è rivolta alla popolazione femminile, in particolare per il percorso nascita. Sono cresciuti però anche i giovani tra 14 e 19 anni che si sono avvicinati ai consultori: più di uno su dieci vi ha fatto ricorso. Complessivamente il 47,1 per cento delle prestazioni riguarda l’area maternità, il 25,5 per cento la prevenzione oncologica, il 9,5 per cento la contraccezione e l’8,1 per cento la ginecologia, il 4,4 per cento le problematiche psico-relazionali e del disagio.
Immagine di repertorio