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Alto Mugello, la Regione attiva tre misure a sostegno degli agricoltori per il post alluvione

Per i comuni colpiti dalle esondazioni che hanno flagellato l’Appennino a metà maggio, Marradi, Firenzuola, Londa e Palazzuolo sul Senio

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venerdì 16 giugno 2023 09:04

Tre le misure che la Regione Toscana ha attivato per i comuni montani colpiti dalle esondazioni che hanno flagellato l’Appennino a metà maggio, Marradi, Firenzuola, Londa e Palazzuolo sul Senio.

 

Le ha illustrate la vicepresidente Stefania Saccardi nel corso dell’incontro che ha avuto ieri con il sindaco Tommaso Triberti nella sede del Comune di Marradi.

 

La prima misura riguarda un’assegnazione straordinaria di gasolio a prezzo agevolato alle aziende agricole, per le lavorazioni del terreno necessarie per ripristinare le normali condizioni produttive.

 

La seconda misura stabilisce lo stanziamento iniziale di 2 milioni di euro (che potranno essere anche rifinanziati) a favore delle imprese agricole che hanno subito danni. Con un massimale di 200mila euro, il sostegno è indirizzato anche al ripristino dei castagneti e delle strade funzionali al raggiungimento delle strutture delle aziende agricole. 

 

La terza misura riguarda il prossimo bando sui Fondi della montagna in cui sarà data priorità ai progetti di ripristino della viabilità delle Unioni dei Comuni danneggiati.

 

“Durante il mio sopralluogo di domenica scorsa a Marradi - ha detto il presidente Giani - e l’incontro con i sindaci per fare il punto sulla riparazione dei danni e la sistemazione delle frane causate dal maltempo, ho ascoltato anche le associazioni e le imprese locali colpite. Come avevo anticipato, ci siamo attivati subito e abbiamo cercato il modo più veloce per dare loro risposte. La vicepresidente Saccardi ha dunque individuato alcuni strumenti per agevolare il recupero e la ripresa e dare un sollievo agli imprenditori agricoli che in questi territori rappresentano una parte chiave dell’economia”.

 

“Per noi il territorio del Mugello è di rilevanza primaria – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi – quindi abbiamo cercato di trovare subito misure che potessero intanto dare una risposta rapida e immediata agli imprenditori agricoli che si trovano a lavorare in un territorio in cui l’agricoltura ha un’importanza fondamentale. Questi sono i primi provvedimenti, ma continueremo a lavorare insieme al presidente Giani per trovare ulteriori misure di sostegno".

 

L'Ordine dei Geologi della Toscana a lavoro per mappare le frane. "In queste settimane, con il coordinamento di Regione Toscana e Città Metropolitana, abbiamo mappato le frane che si sono manifestate dal 16 maggio in poi a seguito del maltempo. Questo modo di procedere può essere la prova generale di una struttura tecnica regionale che a oggi non esiste ma si rende sempre più necessaria per affrontare eventi avversi come quelli a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi". Queste le parole di Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana.

 

"Il lavoro di rilevamento – spiega – è stato fatto con squadre miste composte, oltre che da geologi, da ingegneri e geometri, operando sulla viabilità comunale e della Città Metropolitana oltre che su vari attraversamenti dei corsi d’acqua. Una struttura tecnica regionale che operi in questa direzione non esiste ancora, ma dovrà essere creata, anche a seguito dell’accordo che è stato firmato fra Rete Toscana delle Professioni Tecniche e Regione Toscana per attività di protezione civile".

 

"Nei tre Comuni più coinvolti dell’Alto Mugello, i dissesti hanno coinvolto principalmente il reticolo stradale e la stragrande maggioranza delle instabilità dei versanti è stata generata da problemi di regimazione delle acque superficiali – spiega Martelli - Oggi la manutenzione di infrastrutture e territorio ha costi altissimi, che gli enti gestori non riescono a sostenere, ma è su questo aspetto che bisogna concentrare sforzi progettuali e investimenti. Ma è necessario anche pensare a una nuova pianificazione e gestione del territorio aperto, interpretandolo come la casa di tutti e applicando a questo i criteri che applichiamo nell’edilizia ordinaria: dobbiamo iniziare pensare agli interventi che vengono attuati nel territorio aperto in termini di manutenzione idrogeologica ordinaria e straordinaria e di ristrutturazione idrogeologica: interventi che necessitano in primis di una definizione normativa precisa e successivamente di una rigorosa programmazione".

 

"Occorre considerare la progettazione delle aree urbane come conseguenza della programmazione del territorio aperto, al quale dobbiamo attribuire il ruolo di presidio, se vogliamo almeno mitigare gli effetti di eventi meteo estremi come quelli che si sono verificati un mese fa. E in tal senso risulta strategico un potenziamento della fase previsionale e di monitoraggio dei fenomeni atmosferici. Questi sono sforzi preventivi che abbiamo il dovere di porre in atto per la sicurezza del territorio e dei cittadini".

 

 

 
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