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Alta Velocità, via ai lavori per tunnel e stazione: azionata la 'talpa'. Presente il ministro Salvini

Presidio di protesta del Comitato No Tunnel Tav Firenze: 'La fresa non è pronta'

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lunedì 15 maggio 2023 13:51

Con l'azionamento della 'talpa', la fresa 'battezzata' col nome di Iris, oggi, lunedì 15 maggio, è stato dato il via ufficiale ai lavori per la realizzazione del Passante Alta Velocità di Firenze che prevede il sottoattraversamento ferroviario della città e la nuova stazione AV di Firenze Belfiore.  

 

Presenti alla cerimonia di questa mattina Matteo Salvini, Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, Dario Nardella, Sindaco di Firenze, Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane e Carlo Luzzatto, Amministratore Delegato Impresa Pizzarotti & C. Sono stati loro a premere il pulsante che ha acceso la fresa. Lo scavo inizierà in estate.

 

Rete Ferroviaria Italiana è il committente dell’opera, mentre a Italferr è stata assegnata la direzione dei lavori, per un investimento complessivo di circa 2,7 miliardi di euro. 

 

Per il sottoattraversamento saranno scavate a circa 20 metri di profondità due gallerie parallele, una per ogni senso di marcia, ciascuna lunga circa 7 chilometri e collegate tra loro con by pass di sicurezza ogni 500 m, tra la stazione di Firenze Campo di Marte e la zona del viale XI Agosto, situata fra le stazioni di Firenze Rifredi e di Firenze Castello. 

 

Le gallerie saranno realizzate mediante due frese che comunque scaveranno con modalità e tempistiche tali da non essere operative in contemporanea. Alla fresa attuale, come da tradizione, è stato attribuito il nome femminile di Iris. Tecnicamente denominata TBM (Tunnel Boring Machine), la fresa ha un peso di 1.500 tonnellate, un diametro di scavo di 9,4 metri e prevede un avanzamento medio giornaliero di circa 12 metri.

 

"Sono state intraprese iniziative utili a contenere le emissioni, elaborando progetti e predisponendo lavorazioni ecosostenibili che potranno giovarsi di attrezzature e mezzi d'opera “green”, con motori ibridi e, in alcuni casi, elettrici. Proprio per questo, le terre provenienti dagli scavi (gallerie e stazione) verranno trasportate in treno e riutilizzate per la riqualificazione e valorizzazione paesaggistica di un’ex cava di lignite, di proprietà di ENEL, in località Santa Barbara, nel Valdarno"; spiega Rfi.

 

Ad agosto 2022 è stato pubblicato il bando di gara per il nuovo affidamento dei lavori, aggiudicati il 28 novembre 2022 al “Consorzio Florentia” (composto dalle società Pizzarotti e Saipem). Parallelamente, la società Infrarail ha svolto attività di “revamping” della fresa: smontaggio della macchina, revisione, sostituzione componentistica e riassemblaggio. A dicembre 2022 è avvenuta una prima consegna al Consorzio Florentia delle aree di cantiere per l’avvio delle attività propedeutiche, concretizzatasi il 26 gennaio 2023 con la consegna dei lavori.

 

Dopo l’accensione della fresa, è previsto per l’estate 2023 l’inizio dello scavo. Durante lo scavo delle due gallerie saranno svolti in contemporanea i lavori per la realizzazione della stazione Belfiore. È previsto che nei cantieri lavorino a regime circa 400 persone al giorno, il cantiere della fresa sarà operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il completamento dell’opera è previsto per il 2028. 

 

Stimato un potenziamento dell'offerta ferroviaria del 50%. "Il Passante AV di Firenze - spiega Rfi - oltre ad accorciare i tempi di percorrenza per i servizi AV che attualmente effettuano la fermata nella stazione di Santa Maria Novella, permetterà di liberare la rete di superficie dal transito dei treni ad Alta Velocità. Migliorerà, quindi, anche la regolarità dei servizi regionali e aumenterà la capacità della rete, tale da potenziare l’offerta fino al 50% in più. Questo a beneficio delle persone, delle attività economiche e turistiche, della mobilità locale e metropolitana, con una contemporanea riqualificazione anche delle aree comunali e ferroviarie tra Belfiore e Santa Maria Novella".

 

La Stazione Alta Velocità Firenze Belfiore. La nuova stazione sorgerà su parte dell'area Belfiore-Macelli, adiacente all'attuale area ferroviaria. Il progetto, realizzato da Foster & Partners e Ove Arup & Partners, prevede la costruzione di una struttura delle dimensioni di circa 450 x 50 metri, con un’estensione di circa 45mila metri quadrati, posta fino a 25 metri sotto il livello stradale, mentre la copertura si eleverà per circa 18 metri in altezza. L'elemento architettonico di maggiore rilievo sarà rappresentato da una grande copertura vetrata sorretta da una struttura in acciaio. 

 

La nuova Stazione Belfiore, servita dai treni AV, sarà interconnessa con quella di Firenze Santa Maria Novella e con l’area urbana con diverse modalità di trasporto: il nuovo people-mover, la linea 2 del sistema tramviario cittadino già in esercizio e i bus urbani, per i quali è previsto un potenziamento. Mentre la nuova fermata ferroviaria Circondaria, raggiungibile con un percorso pedonale, consentirà la connessione con la rete Regionale.

 

"L’architetto Foster ha ideato un sistema multi-layer dove ciascuna componente assolve a funzioni diverse. La copertura è infatti articolata in elementi la cui struttura variabile garantisce il controllo ambientale e acustico, l'illuminazione naturale, il ricambio dell'aria e l'evacuazione dei fumi. Nel progetto sono state adottate soluzioni tecnologiche che prevedono l'impiego di materiali rinnovabili e la riduzione del fabbisogno di energia e delle emissioni di sostanze inquinanti. Quella di Firenze è una tipologia di stazione completamente nuova per l'Italia. Si tratta infatti di una struttura interrata, nella quale anche i livelli inferiori godono di illuminazione naturale, grazie alla configurazione verticale dell'opera, facilitando così l'orientamento dei viaggiatori. Scelta dei materiali, soluzioni estetiche e funzionali, tutto concorrerà a farne un luogo gradevole, ospitale, attrattivo. A completare l’opera, la magnifica copertura a volta ribassata con cellule fotovoltaiche incorporate nei pannelli intermedi. Provvista di impianti di illuminazione, funge da “cielo artificiale” in grado di filtrare la luce solare e di replicare i colori esterni all'interno della struttura".

 

L’evento di questa mattina ha visto il lancio anche in Toscana del progetto “Cantieri Parlanti”, realizzato dal Gruppo FS (con le società del Polo Infrastrutture RFI e Italferr) in collaborazione con il MIT, che ha l'obiettivo di raccontare in maniera trasparente le attività e le finalità dell’opera e confrontarsi con le comunità locali.

 

"Un’operazione di trasparenza - spiega Rfi - oltre che di informazione, per illustrare i vantaggi dell’opera e fornire dati aggiornati attraverso pannelli collocati all’interno dei cantieri, ma sempre ben visibili alla cittadinanza e a chi transita sulle linee e sulle strade limitrofe ai cantieri".

 

I Cantieri Parlanti comunicano anche tramite una pagina dedicata alle opere strategiche, presente su fsitaliane.it, aggiornata sullo stato dei fatti e sull’avanzamento delle attività. Verranno, infine, organizzate iniziative ad hoc che trasformeranno i cantieri in veri hub di comunicazione, aperti al pubblico esterno (cittadini, associazioni, studenti, ecc) per favorire momenti di confronto sulle trasformazioni che intere aree urbane vivono e vivranno con l’opera in corso.

 

Oggi apre anche un infopoint multimediale dedicato al Passante AV di Firenze in via Circondaria 32 presso il cantiere della stazione Belfiore, che rientra nell’ambito del progetto Cantieri Parlanti. Presso l’infopoint sarà possibile chiedere informazioni a personale dedicato, e ricevere notizie sul tracciato dell’opera, le caratteristiche tecniche, i dati aggiornati sull’avanzamento dei lavori, l’attenzione per l’ambiente e l’impatto sociale ed economico delle nuove infrastrutture.

 

"La giornata di oggi è un momento chiave per il futuro dell'opera attesa da troppo tempo, e molto importante per l'intero sistema ferroviario nazionale e toscano - ha detto Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane - il nodo ferroviario di Firenze rappresenta un anello cruciale per la mobilità connettiva Toscana e nazionale, è a Firenze che transitano i treni AV per nord e sud Italia e sempre nel nodo fiorentino confluisce ogni giorno un significativo numero di treni regionali e convogli merci. Qualsiasi problema tecnico si verifichi nel nodo fiorentino causa problemi alla circolazione nazionale, tutto ciò rende più evidente quanto sia importante separare gli itinerari e i flussi dei treni. Avere tracciati e itinerari distinti significa eliminare ogni possibile interferenza, assicurando ai treni regolarità e puntualità. Il passante e la nuova stazione produrranno proprio questi benefici. La nuova configurazione della rete ferroviaria consentirà a tutti i treni di alta velocità di attraversare la città non più in superficie e di avere una stazione a loro esclusivamente dedicata. Questo avrà benefici importanti anche sul traffico regionale, aumentando la capacità e la disponibilità, stimiamo un aumento fino al 50%. Al termine dei lavori si potrà raggiungere Firenze con maggiore velocità, regolarità e frequenza sia con treni av che regionali. La città sarà dotata di una stazione efficente, sostenibile e moderna come Firenze Belfiore, un gioiello architettonico firmato da uno dei più grandi architetti contemporanei come Foster. A poche decine di metri realizzeremo la nuova fermata ferroviaria di Circondaria. Non dimentichiamo che il progetto ha attraversato momenti critici e stop, ma oggi riprendiamo quel percorso con determinazione e ottimismo, anche per l'appoggio del governo, e delle amministrazioni regionali e comunali".

 

"La lavorazione in conferenza dei servizi è del 1996, diciamo che l'abbiamo maturata. Quella di oggi è la dimostrazione che nulla è impossibile - ha detto il ministro Salvini - passare per sette chilometri sotto Firenze, siete sicuri che si può fare? Si può fare. Siamo a riavviare una macchina che siamo sicuri in cinque anni porterà a compimento questi sette chilometri. Si può fare, ovviamente ascoltando i territori, i residenti, le imprese. Firenze ha un tessuto urbano e un sistema viario complesso e articolato e sarà importante valutare al millimetro tutto. Separare le linee è fondamentale, merci, passeggeri, alta velocità, regionali, ricordando che l'av riguarda non più del 20% degli utenti, la maggior parte usa regionali, e intercity, fa il pendolare, e dovranno avere certezza sulla propria utenza quotidiana. Sono sicuro che i tempi saranno rispettati. Grazie ai cittadini del territorio che qualche disagio e sacrificio lo subiranno. L'importante è che non ci siano no pregiudiziali. Ma sono convinto che al fine di questo quattro anni l'Italia sara un paese più moderno, più veloce, sicuro e infrastrutturato".

 

"Questa è la volta buona - ha detto il sindaco di Firenze Nardella - Dopo tanti difficili anni che ci hanno visto per tanti motivi attendere per troppo tempo, ora abbiamo tutto insieme lavorato per avere le carte in regola per cominciare. Questo è un passaggio fondamentale delle infrastrutture di tutta la nostra città. La creazione di una percorrenza autonoma per i treni veloci può liberare la rete di superficie del nodo fiorentino e consentire la nascita di un servizio urbano e metropolitano ad alta frequenza che può soddisfare una componente rilevante della domanda di mobilità dell'area fiorentina, riducendo anche traffico privato e inquinamento. Ogni giorno in media entrano 260mila veicoli nell'area fiorentina. La realizzazione di un sistema metropolitano di superficie darebbe un servizio straordinario a chi si muove nell'area metropolitano. Questo sarà possibile con un incremento della frequenza dei convogli e delle fermate metropolitane. Significativa l'intermodalità tra ferrovia e tramvia, tutte le linee già in essere e le future si intersecano con le stazioni ferroviarie, possiamo davvero realizzare a Firenze il più importante nodo intermodale a livello metropolitano per una città di queste dimensioni. Spero si possa completare l'intermodalità della nuova stazione Foster con bus. In questo modo la nuova stazione diventa un hub unico nel suo genere a livello nazionale. Regionale, alta velocità, tramvia metropolitana, bus urbani e extraurbani, un vero e proprio polo di intermodalità come mai è stato realizzato nel nostro paese. Quando prendiamo il bottone possiamo iniziare ad usare 56 milioni di euro correlati che prevedono un piano di interventi per la città, come la nuova viabilità alle Piagge, il parcheggio scambiatore all'Indiano, il parcheggio su via Bolognese, il nodo interscambio tpl in viale Europa, il nuovo ponte alla Certosa, opere molto attese dai cittadini".

 

“Una svolta per la Toscana, per Firenze e per tutto il paese - afferma il presidente Giani - Finalmente ci siamo, la talpa che per 6 chilometri e 300 metri entrerà nel ventre di Firenze è partita. E scavando a 20 metri di profondità realizzerà il cosiddetto passante ferroviario dove passeranno i treni ad alta velocità, dove ci si potrà fermare e ripartire in 6 minuti rispetto ai 14 che oggi un treno impiega per entrare, uscire dalla stazione di Santa Maria novella e inserirsi nel circuito ferroviario. Sarà il modo con cui Firenze a pieno titolo ritorna nel contesto dell’alta velocità. Un vantaggio per le linee nazionali che collegano Roma a Milano; ma il nuovo passante significa migliorare l’utilizzo della rete di superficie, il cosiddetto laccio ferroviario che diventerà davvero a servizio della città, uno stimolo all’uso del trasporto pubblico e soprattutto agevolerà la puntualità dei treni regionali a vantaggio dei pendolari. Un disegno che maturava da tempo e che finalmente oggi è nella realtà. Un grande gioco di squadra. E siamo contenti anche per il percorso delle terre di scavo che verranno trasportate in treno e riutilizzate per la riqualificazione e valorizzazione dell’ex cava di lignite di Cavriglia nel Valdarno. Un esempio di economia circolare  a tutela dell’ambiente.

 

In concomitanza con l'evento si è tenuto un presidio di protesta del Comitato No Tunnel Tav Firenze.

 

"Tartine imburrate, spumante, chiacchiere, retorica e tante balle per la falsa inaugurazione dello scavo delle gallerie. Da 25 anni ormai sentiamo dire che si realizzerà velocemente la linea sotterranea per “liberare i binari per i treni regionali”, “presto e bene”, “opera strategica”, “non lasciamo Firenze fuori dall’Europa”. Di fesserie se ne sono sentite tante e anche di balle; come quella che oggi parte lo scavo delle gallerie. Oggi davanti alla mole della fresa Monnalisa (stesso nome della fresa sequestrata dieci anni fa dalla magistratura) Giani e Nardella si sono attaccati alle sottane del ministro perché questo progetto vecchio e sbagliato vada avanti a dispetto del buon senso e della ragione. Oggi la testa della Monnalisa fa qualche giro a vuoto per illudere che si parte davvero, ma nessuno dice che la fresa ancora non è completa, ancora non ci sono i conci per rivestire la galleria, ancora sono da fare lavori di consolidamento ad edifici, ancora si deve sostituire il Ponte del Pino (che, se si scavasse davvero, avrebbe altissimi rischi di collasso), ancora non c’è il progetto rivisitato della stazione, nemmeno del people mover previsto, ancora manca la VIA per la stazione ai Macelli, la più grande opera sotterranea di Firenze; eccetera, eccetera, eccetera!", afferma il Comitato No Tunnel Tav.


"Oggi davanti al corpaccione steso della Monnalisa si è taciuto di tutte le vicende passate che sono un oltraggio alla città, un “caso che non fa onore all’Italia”, non si sono nominati tutti i reati che si cono consumati nei cantieri, nelle sedi istituzionali, nei ministeri per questo progetto; oggi solo balle e tartine buttate negli occhi di media distratti e di cittadini informati esausti e nauseati e da una grande massa di persone ignare di questo progetto sbagliato che si delinea senza fine; si è cercato di far dimenticare che, con spesa infinitamente minore e senza problemi, si potrebbero potenziare le linee di superficie, come sosteniamo da 20 anni, creando una soluzione efficace per i principali utenti delle ferrovie: i pendolari", conclude il Comitato.

 

 

 
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