Firenze accoglie Hope Carrasquilla, la preside licenziata per il David 'pornografico'. Incontro a Palazzo Vecchio
Alla professoressa una pergamena per il suo impegno nell’educazione delle giovani generazioni. Nardella: 'Firenze custode dei valori autentici della cultura italiana'
sabato 29 aprile 2023 15:26
“Per il suo impegno nell’educazione delle giovani generazioni alla bellezza e all’armonia attraverso l’arte”, così recita la pergamena che è stata consegnata dal Sindaco Dario Nardella a Hope Carrasquilla, ex Preside della Tallahassee Classical School della Florida licenziata dopo una lezione di storia dell’arte durante la quale è stato mostrato il David di Michelangelo, giudicato “pornografico” da alcuni genitori.
La pergamena, firmata dal sindaco a nome della Città di Firenze, è stata consegnata al termine di un incontro che si è svolto stamattina nella sala degli Elementi a Palazzo Vecchio a cui hanno partecipato, oltre al Sindaco, Simonetta Brandolini D’Adda, presidente di Friends of Florence che ha collaborato all'organizzazione dell’iniziativa, e Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle arti del disegno.
Durante l'incontro la professoressa ha ricostruito l'accaduto. "Il problema ha due aspetti: tre genitori erano preoccupati del fatto che questa lezione fosse stata svolta. A quel punto io e l'insegnante d'arte abbiamo deciso di chiamarli, ci sarebbe dovuta essere una lettera che avrebbe dovuto informarli di questa lezione. Il nodo della questione è che questa lettera non è stata inviata in tempo, e avrebbe dovuto informarli del tipo di arte che gli studenti avrebbero visto durante la lezione. Il presidente del consiglio scolastico si è rammaricato del fatto che non fosse stata inviata questa lettera, anche perché nell'anno ci sono state diverse questioni che hanno agitato i genitori, questa era una delle tante lettere che avrebbero dovuto essere inviate".
"Mi trovavo a New York quando è successo il fatto, di cui hanno parlato in tutti gli Stati Uniti e poi in tutto il mondo. Due turisti australiani hanno fermato Hope mentre camminava qui a Firenze per una foto. È un fatto eclatante che dobbiamo usare per combattere una regressione culturale che c'è un tutto il mondo, anche in Italia, rispetto ai simboli e ai contenuti del nostro patrimonio storico e artistico. Questa regressione che vediamo sull'arte rischia di contagiare tanti mondi della nostra società civile. E l'arte che ha potenza comunicativa diventa il terreno di comunicazione fondamentale. Il mio primo pensiero è stato che non possiamo rimanere fermi, ho chiamato la professoressa per invitarla a Firenze e darle un riconoscimento, e usare questa esperienza per aprire un dibattito", ha detto Nardella.
"Sono molto solidale con la professoressa che ha vissuto questa vicenda in prima linea - ha commentato Cristina Acidini - ma consideriamo tutti questa vicenda come un'occasione per parlare di un problema che potrebbe presentarsi sempre di più data la globalizzazione di certi comportamenti. Crediamo di essere.inmuni da certe tentazioni revisionistiche della storia perché cresciamo in questo contesto, circondati dall'antico e dal Rinascimento, basta andare in piazza Signoria per vedere statue nude che celebrano assassini. Dobbiamo provare a vederlo con lo sguardo di chi, appartenendo ad un'altra linea di civiltà, non ha la nostra stessa attitudine a dare per scontata la convivenza con questo tipo di immagini. Il David credevamo fosse il canone della bellezza rinascimentale, ma forse no. Quello che mi turba è che nelle interviste che ho letto l'immagine del David sia stata ritenuta controversa, un capolavoro dell'arte che diventa controverso mi preoccupa".
"Sono in pochi a pensarla così, mentre sono in tantissimi a venire a Firenze per ammirarla, o a mandare i figli a studiare qui. Questa minoranza che pensa che il David sia controverso lo fa per ignoranza, perché non sanno cosa sia la storia di Italia e che il David è un simbolo di Firenze, ma gran parte degli americani capisce questo", precisa Simonetta Brandolini D’Adda.
Hope Carrasquilla torna a commentare la vicenda che l'ha vista protagonista. "In piccola parte sicuramente l'informazione ha montato la notizia, ma è vero che la Florida è un luogo delicato per certi equilibri. L'aspetto che ha catturato l'attenzione è che la scuola in cui insegniamo è una scuola di studi classici e questo tipo di rappresentazione viene insegnata fin dalla giovane età, ed è stato strano che questa reazione ci fosse proprio in una scuola così. Non sarebbe dovuto accadere un episodio del genere in una scuola così, ma fa capire che c'è una linea sottile tra l'importanza che i genitori possono avere nell'insegnamento e il confine del ruolo dei genitori. Quello che sarebbe dovuto accadere è che una volta recepite le lamentele dei genitori avrebbero dovuto chiuderla lì, ma la lamentela è stata ascoltata. Il governatore della Florida non è intervenuto e non vuole avere nulla a che fare con questa polemica, i suoi figli vanno in una scuola di studi classici".
"Come spesso si dice tutto diventa politica. Se si sta parlando così tanto in tutto il mondo di questa vicenda evidentemente è perché c'è una discussione in atto, c'è una parte di opinione pubblica, anche se minoritaria, che ritiene che ci sia un problema di moralità nell'arte o che vorrebbe moralizzarla. L'idea di dare tutta la forza ai genitori anziché agli insegnanti, è un'idea che ha un fondo politico, non si riconosce più la libertà di un insegnante e si lancia un'idea populista che siano i genitori a dover decidere i programmi scolastici. Un conto è se un insegnante tratta male uno studente, altro è se discuti le idee che un professore usa per fare sul proprio lavoro. Siamo sul confine della censura. Abbiamo visto in Europa cosa può succedere se qualcuno decide quali libri si possono leggere e quali no...", commenta il sindaco.
"Firenze ha una sua tradizione democratica e progressista e penso debba giocare un ruolo politico, non partitico, sull'importanza di dare centralità all'educazione, alla cultura - continua Nardella - Vedo che c'è grande distrazione su questo e c'è un approccio strumentale o banalizzante. La campagna della Venere con la pizza in mano denota una disattenzione verso il valore reale di una cultura, ed è una scelta politica. Penso ci siano tanti modi per attualizzare l'arte, noi promuoviamo molto l'arte contemporanea e chiediamo agli artisti contemporanei di dialogare con l'arte del passato e crediamo che questo sia un modo giusto, l'altro è marketing sbagliato e superficiale che gioca sui cliché Italia pizza mandolino. Non mi stupirei se al David mettessero le mutande per moralizzare e un mandolino per banalizzare. Questo ha a che fare molto con la politica, è impossibile divedere arte e cultura dalla politica. Pensiamo che il governo italiano debba prestare più attenzione al modo in cui fare cultura".
La professoressa Carrasquilla è alla sua seconda visita a Firenze. Ieri si era anche recata in visita alla Galleria dell'Accademia, dove aveva ammirato dal vivo il David di Michelangelo. "La prima volta che venni era dicembre e rimasi colpita dal fatto che fosse molto freddo ma ero commossa per l'arte e la bellezza che sono dappertutto e che sono tangibili dappertutto, in ogni strada o piazza". E sul futuro: "Due giorni dopo le dimissioni il presidente di un altro consiglio scolastico di un'altra Classical school mi ha chiesto ma che sta succedendo. Già la settimana dopo ci siamo incontrati e ora lavoro come consulente oer la sua scuola. La Classical School parte dalle elementari e accompagna studenti fino al liceo. Iniziamo con i bambini ad avviare un insegnamento che porta sui classici: dalle elementari iniziano ad assorbire i concetti del classicismo e della filosofia che poi approfondiscono alle medie e ancora di più alle superiori. Così noi li educhiamo e facciamo crescere con senso critico e logica ed è per questo che la mia vicenda è contro lo spirito stesso della scuola perché obiettivo delle Classical School è insegnare senso critico e dialogare".
"La sfida oggi è semplice - continua Nardella - da una parte costruire una scuola che possa preparare anche al mondo del lavoro, investendo anche sulla formazione tecnica superiore, con strumenti che siao compatibili con la domanda del mondo del alvoro, ma allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare che il valore aggiunto del sistema scolastico italiano è la capacità di non cadere negli specialismi, offrendo una base solida di cultura e conoscenza generale a tutti gli studenti, senza asservire la formazione solo alle esigenze techiche del mondo del lavoro. La cultura viene prima di tutto. La base di fondo resta quella culturale".
"Pensiamo a cosa impariamo da questa storia e come vogliamo farne tesoro. Credo che Firenze debba continuare questa missione che le viene consegnata dalla storia ovvero di essere una città che accende i riflettori su questi temi, che squarcia il velo sul non detto. Firenze è una città che parla al mondo con un linguaggio universale mettendo al centro ciò che vale davvero per la comunità, la cultura. Firenze deve essere la goccia che scava la pietra, dobbiamo aprire costantemente un dibattito su questo temi. Firenze deve essere custode dei valori autentici della cultura italiana", conclude il sindaco.
"Porto con me il fatto che le persone di Firenze sono ospitali e gentili, è un posto meraviglioso e voglio trovare il modo di portare più studenti a Firenze così che provino questa esperienza in prima persona", conclude la professoressa.
Nella pergamena consegnata alla professoressa Carrasquilla si riconosce “l’importanza di trasferire quella stessa armonia nell’armonia sociale di una comunità, per la sua determinazione nel difendere l’apprendimento e, così facendo, nel sostenere quegli stessi valori di apertura, comprensione e dialogo che incarnano il vero spirito dell’Umanesimo e del Rinascimento senza timore del cambiamento”.
Irene Grossi