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Toscana, nasce la figura del sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale

I costi non graveranno sul bilancio regionale

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mercoledì 22 marzo 2023 13:55

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la proposta di legge sulle strutture di supporto agli organi di governo che definisce che i costi relativi all’introduzione della nuova figura del sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale e all’ampiamento dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale con la nomina di due segretari questori non graveranno sul bilancio regionale. Su questo atto Italia Viva ha deciso di non partecipare al voto. Approvata a maggioranza, anche la proposta di legge, di iniziativa dei membri dell’Ufficio di presidenza, che regola i trattamenti economici delle figure del sottosegretario alla presidenza della Giunta e dei segretari questori, a seguito delle recenti modifiche statutarie; la legge definisce anche le incompatibilità del sottosegretario.

 

La nuova figura di sottosegretario alla presidenza della Regione Toscana, istituita con modifica statutaria, non graverà sul bilancio, i costi saranno assorbiti rideterminando indennità e rimborsi spese, fa sapere la Regione. Stesso dicasi per i due nuovi membri dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale (attualmente formato da presidente, due vicepresidenti e due segretari). Tecnicamente le percentuali di indennità di funzione e rimborso spese da rideterminare saranno quelle dei consiglieri membri dell’Ufficio di presidenza. La proposta di legge, che ha un’entrata in vigore differita, estende al sottosegretario la disciplina di gestione delle autovetture di servizio così come previsto per governatore e membri della Giunta.

 

Il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) illustrando l’atto in Aula ha spiegato che la proposta di legge “prende le mosse dalla riforma dello Statuto che prevede le figure del sottosegretario alla presidenza della Regione Toscana che ha la funzione di coadiuvare il presidente della Giunta nello svolgimento delle funzioni inerenti il suo mandato, e dall’altro l’inserimento all’interno dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa delle due figure dei segretari questori che hanno invece la funzione di coadiuvare il presidente del Consiglio regionale nell’attività d’Aula”.

 

Riguardo alla seconda proposta di legge, come ricordato dal presidente Bugliani, i punti centrali riguardano la definizione delle incompatibilità del sottosegretario, nonché la rideterminazione delle indennità di funzioni e del rimborso spese per l’esercizio del mandato di alcune figure. Infine, in attuazione di un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale nell’ottobre del 2021, con il quale si impegnava lo stesso a disciplinare i trattamenti economici dei segretari questori e del sottosegretario alla presidenza della Giunta, in modo da non comportare oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale, la legge prevede la cosiddetta clausola di “invarianza finanziaria”, per la quale dall’approvazione non deriva alcun onere aggiuntivo, rispetto allo stanziamento del Bilancio di previsione del Consiglio regionale.

 

“Se si riteneva che ci fosse necessità di questa figura di raccordo, per noi non era certo un problema, anche se secondo noi non era fondamentale”, dichiara la capogruppo del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, in apertura del dibattito. “Allo stesso modo, l’allargamento dell’Ufficio di presidenza, considerando nell’ottica di un allargamento della rappresentanza all’interno di quell’organo, per noi non era un problema. Si doveva rimanere all’interno delle spese sostenute, per mostrare sobrietà, attenzione alle spese istituzionali. Ora si pensa di dare gambe a questa riforma con dei costi, il che fa intuire che questo sottosegretario, per il tipo di struttura, sarà né più né meno l’equivalente di un altro assessore. La memoria – prosegue Galletti – torna al nono assessore e a logiche intrinseche al partito di maggioranza. I 331mila euro annui per il personale, che siano nuove assunzioni o personale comandato, mal si conciliano con la situazione attuale. A dicembre siamo arrivati faticosamente a trovare una soluzione obbligata per il personale della Giunta e del Consiglio, è stato un passaggio sofferto”. La capogruppo annuncia il voto contrario, “se non ci saranno ulteriori modifiche”.

 

“In numerose Regioni governate dal centrodestra è prevista la presenza del sottosegretario – dice il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli –. Crediamo che questa figura possa anche essere funzionale allo svolgimento del ruolo di presidente della Giunta, in raccordo con il Consiglio e collegamento con i territori”. E ricorda che “in prima lettura abbiamo espresso voto favorevole alla legge statutaria”. Quello che “ci lascia perplessi – prosegue il capogruppo – è la tempistica della legge di attuazione, che arriva oggi in Aula. Ci sembrava di aver capito che Giani avesse ferma necessità di questa figura. Il 20 ottobre 2020 il presidente annunciava la riforma con l’introduzione del nono assessore e del nono segretario. Per due anni questa necessità è passata in cavalleria. Poi, esattamente due anni dopo, il 20 ottobre 2022, Giani ci svela il motivo per cui serviva la figura del sottosegretario: dare una doverosa rappresentanza a tutti i territori, in un riassetto di equilibri all’interno del Partito democratico. Passano cinque mesi, il nuovo segretario regionale del Pd mette il punto, dicendoci che le priorità sono altre. Potevamo aspettare un momento migliore, riparlarne tra qualche mese – conclude Torselli –. Per questo motivo non riteniamo opportuno attuare questa previsione del regolamento in questo preciso momento storico. Non voteremo favorevolmente”.

 

Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia viva, prova a ricostruire “questa storia, che non so se oggi si conclude o inizia. Noi siamo sempre stati contrari, non soltanto in termini politici. La discussione è iniziata male e oggi non si conclude bene. Siamo stati contrari all’inizio, lo siamo oggi, non tanto per i costi della politica, ma per un’intesa che non c’è mai stata. Si è scelto un altro percorso, oggi si sta trattando di affrontare la modifica di due leggi sulla dotazione organica. Non possiamo nasconderci – aggiunge Scaramelli –, c’è la questione che riguarda il personale delle strutture politiche e degli oltre tremila dipendenti che vedono una vertenza molto forte a tutela del salario accessorio, con rischio di riduzione del loro quadro remunerativo. Invito a riflettere, come gruppo di Italia viva, manteniamo la nostra contrarietà e non parteciperemo al voto. Vediamo di trovare ulteriore spazio e tempo di ragionamento per trovare una sintesi e cercare una convergenza maggiore”.

 

“Riteniamo che l’approdo di questa lunga e tormentata vicenda stia trovando un esito equilibrato”, esordisce il capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Ceccarelli. “E lo trova ancor più con l’emendamento che abbiamo appena presentato. Il presidente Giani sin dall’inizio della legislatura ha evidenziato l’esigenza del nono assessore e del sottosegretario. Sono presenti in diverse Regioni, comprese quelle dove sono stati in maggioranza i 5 stelle, ad esempio il Lazio. Oggi – spiega Ceccarelli – creiamo le condizioni perché sia data possibile attuazione alla modifica dello Statuto. Non nominiamo il sottosegretario, oggi andiamo ad approvare una norma che consente al presidente Giani di nominarlo, se lo vorrà, ma poi potrebbe anche non farlo. Pensiamo che un sottosegretario che curi i rapporti tra Consiglio e Giunta possa essere una figura utile. Equipariamo nel personale di supporto questa figura a quella di un assessore. Dovrà svolgere un ruolo analogo, forse meno o forse più, è certamente equiparabile a un assessore e avrà bisogno di personale di supporto. Riduciamo da cinque a quattro le unità di personale sul versante Giunta, perché il sottosegretario manterrà l’unità di supporto che aveva in Consiglio regionale. Quattro dalla Giunta, di cui solo un esterno, e uno dal Consiglio. Cinque unità, esattamente come un assessore. Il personale comandato, inoltre, non si sostituisce, non sono previste altre assunzioni ad hoc. Il costo vero e proprio sarà dunque relativo all’assunzione di una sola persona. Ci sarà un posto di lavoro in più, non mi pare che questo possa essere iscritto ai costi della politica”.

 

“Abbiamo sostenuto dal primo giorno questa proposta dell’istituzione della figura del sottosegretario”, dichiara la capogruppo della Lega, Elena Meini. “Viste le difficoltà che spesso nelle varie commissioni abbiamo nel rapporto con la Giunta regionale, ancora oggi riteniamo che questa figura sia fondamentale, auspichiamo e speriamo che il presidente Giani voglia nominare il sottosegretario nel breve periodo, per affrontare la seconda metà di mandato. Mi dispiace sentire il capogruppo Ceccarelli dire che non sa se il presidente lo vorrà nominare. Si tratta di una figura già utilizzata in tante Regioni, anche guidate dal centrodestra. Voteremo a favore – conclude la capogruppo –, sperando che questa norma non rimanga sulla carta, ma venga attuata”.

 

Secondo Marco Stella (Forza Italia), “ci rendiamo plasticamente conto della necessità del sottosegretario. Quello che siamo chiamati ad approvare oggi è un atto politico. Ne hanno bisogno le regole del gioco della politica. Abbiamo tutti la responsabilità di spingere verso l’alto la politica, di affermare la dignità di ricoprire un incarico”, prosegue Stella, confermando il voto favorevole di Forza Italia.

 

 
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