Tango e carcere, un progetto per detenuti colpevoli di reati contro donne e minori
L'iniziativa mira alla rieducazione attraverso un percorso inclusivo
sabato 19 novembre 2022 10:27
Il tango a favore di un progetto per le carceri, in aiuto alla rieducazione di chi si è macchiato di reati contro donne e minori.
Domani sarà presentato il progetto “Tango Libre” con una serata di beneficenza al Renny Club (via Baracca 1/F Firenze) alla presenza dell’assessore alla legalità del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani, il Garante dei Detenuti di Firenze Eros Cruccolini e i rappresentanti dei penitenziari di Solliciano e Gozzini di Firenze, della Casa Circondariale Santa Caterina in Brana di Pistoia e nella Casa Circondariale La Dogaia di Prato. La serata avrà inizio alle 21,30 con la Milonga con la presentazione del progetto previsto intorno alle 23, tutto l’incasso della serata e le ulteriori donazioni saranno devolute al progetto.
Promotori dell’iniziativa sono “CAM Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti”, l’associazione e scuola di ballo “Pablo Tango Firenze” e Renny Renaissance Aps che hanno creato un progetto per portare la cultura del tango, ma non solo, all'interno dei luoghi di detenzione per aiutare il percorso di recupero di quegli uomini che hanno avuto atteggiamenti di violenza su donne e minori, in vista del loro ritorno alla libertà.
I soldi raccolti infatti serviranno per comprare dei libri da donare ai detenuti. Il “Cam” si occuperà di fare un colloquio con ogni detenuto e scegliere il libro insieme a lui. Per i non italiani verranno acquistati nella lingua prescelta o libri per studiare l'italiano, visto che molti già parlano e leggono l'italiano. I libri sono non per tutti i detenuti ma per chi fa i percorsi trattamentali del Cam.
Il Cam di Firenze è il primo centro italiano ad essersi occupato della presa in carico degli uomini autori di violenza su donne e minori. Nasce nel 2009 come progetto sperimentale di Artemisia, il centro antiviolenza di Firenze, e, nello stesso anno, si costituisce in Associazione indipendente. Dal 2016 il Cam opera all'interno della realtà carceraria, partendo dalla Casa Circondariale di Sollicciano di Firenze il lavoro si è poi sviluppato nella Casa Circondariale Gozzini di Firenze e nella Casa Circondariale Santa Caterina in Brana di Pistoia e nella Casa Circondariale La Dogaia di Prato.
"In carcere anche il tango può costruire libertà - hanno sottolineato l'assessora Giuliani e l'assessora al welfare Sara Funaro - i detenuti non hanno un destino segnato e per questo ogni occasione inclusiva può essere buona per restituirli ad un futuro migliore. Per dare a chi ha sbagliato una seconda possibilità".
“In 14 anni di attività abbiamo accolto le richieste di aiuto di oltre 1300 uomini che si sono rivolti al servizio volontariamente o sotto qualche forma di prescrizione” spiega Mario De Maglie, psicologo, psicoterapeuta e attuale vicepresidente del Cam di Firenze, che da anni lavora all’interno di 4 Case Circondariali della Toscana, Sollicciano e Gozzini su Firenze, Santa Caterina in Brana di Pistoia, la Dogaia di Prato, dove conduce gruppi di terapia per uomini autori di violenza. “Il nostro obiettivo – prosegue – è sempre stato quello di fornire una maggiore tutela a donne e minori vittime di violenza attraverso un lavoro mirato sugli uomini che potesse aiutarli ad assumersi la responsabilità dei propri comportamenti maltrattanti, incentivando una maggiore presa di consapevolezza dei loro effetti in modo da interrompere qualsiasi forma di sopruso. Lo strumento privilegiato della modalità di intervento del Cam è il lavoro di gruppo. All'interno delle carceri – spiega De Maglie - il Cam investe le proprie risorse per aiutare i detenuti a sviluppare le proprie competenze emotive e a ottenere una revisione critica dei reati commessi per ridurre il rischio di recidiva”.