Vis Art

Firenze, dopo un anno di restauri riapre la Sala delle carte geografiche di Palazzo Vecchio

Ancora in corso il cantiere del Mappamondo, il grande globo terrestre di Egnazio Danti

1 Visualizzazioni

martedì 25 ottobre 2022 18:30

Un viaggio nel mondo del sedicesimo secolo: è quello che si può fare nella Sala della Guardaroba del museo di Palazzo Vecchio, comunemente nota come Sala delle Carte geografiche, che riapre dopo un anno di restauri.

 

Sarà così di nuovo possibile ammirare le tavole dipinte con le terre dell’Europa, dell’Africa, dell’Asia e del nuovo mondo così come conosciute nella seconda metà del sedicesimo secolo. Ancora in corso il restauro del mappamondo, monumentale globo posto al centro della stanza, che viene ‘curato’ in diretta sotto gli occhi dei visitatori.

 

L’intervento di restauro è stato elaborato dalla direzione Servizi tecnici-Belle arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio. Dal valore di 500 mila euro, è stato reso possibile grazie alla donazione di Friends of Florence nell’ambito del programma Florence I Care che mira a creare partnership con privati per il restauro di beni culturali e di interesse pubblico. Mappamondo e carte geografiche, ad eccezione di alcuni interventi di manutenzione risalenti agli anni Cinquanta del secolo scorso, mai erano stati sottoposti a un restauro con le tecniche moderne.

 

“Riapriamo al pubblico una sala preziosa del museo, uno scrigno di bellezza che suscita da sempre la curiosità dei visitatori per l’accuratezza delle Carte che raffigurano tutto il mondo conosciuto ai tempi di Cosimo I e per il meraviglioso globo posto al centro, uno dei più grandi e antichi giunti quasi del tutto intatti fino a noi - dichiara il sindaco Dario Nardella - Grazie alla generosità di Friends of Florence, da sempre al nostro fianco per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico, possiamo oggi tornare in questa Sala riportata all’antico splendore. Ogni volta che abbiamo ospiti internazionali li portiamo a vedere la carta che ritrae il loro paese e rimangono sempre senza parole. La Merkel nel 2015 si è trattenuta a lungo davanti alla mappa della Germania, ricordo lo stesso anche col premier giapponese Shinzo Abe, che rimase stupito di vedere una delle primissime rappresentazioni geografiche del suo paese”.

 

“Il restauro della Sala della Guardaroba in Palazzo Vecchio con le carte geografiche ed il  globo terrestre, che rappresentano il cosmos, è uno dei progetti più affascinanti che abbiamo intrapreso negli ultimi 24 anni - rileva la presidente di Friends of Florence Simonetta Brandolini D’Adda - Il connubio tra arte e scienza, unito alla restituzione di una visione del mondo intero ai tempi di Cosimo I è coinvolgente. Attraverso il nostro unico donatore, The Giorgi Family Foundation, siamo onorati di poter restaurare  l’intera Sala che sarà completata nei prossimi mesi grazie alla competenza dei restauratori, alla sinergia con la Fabbrica di Palazzo Vecchio e a un'interessante collaborazione di studio con il Museo Galileo”.

 

La Sala delle carte geografiche, posta al terzo piano quasi al termine del percorso espositivo, è uno degli ambienti più visitati del museo di Palazzo Vecchio e di conseguenza è sottoposta a una notevole usura.

 

Le carte, 53 dipinti a olio su tavola con supporti lignei, inserite negli sportelli dei monumentali armadi, offrono una dettagliata rappresentazione di terre e mari noti ai tempi di Cosimo I, impreziosite da una miriade di iscrizioni dorate, raffinati cartigli, imprese medicee e creature fantastiche, sono state staccate e restaurate nella sala attigua che già ospitò il restauro del putto che decora il Terrazzo di Giunone al terzo piano del museo, recuperato un anno fa sempre grazie a Friends of Florence. Il mappamondo invece, troppo grande per cambiare sala (ha una circonferenza di oltre due metri), è stato solo spostato all’interno della sua sede via via che i lavori sono andati avanti.  Lo spettacolare mappamondo al centro della Sala delle Carte Geografiche, con i suoi circa 220 cm di diametro, è il più antico globo di grandi dimensioni giunto fino ai nostri giorni.

 

Per quanto riguarda le Carte Geografiche, i supporti lignei sono generalmente in buone condizioni. Gli strati pittorici, invece, hanno reagito in modo diverso alle sollecitazioni subite nel corso dei secoli e ai restauri condotti nel passato, con puliture aggressive, che hanno consumato e macchiato irreversibilmente parte delle superfici. Nelle tavole di Egnazio Danti tali vicissitudini hanno inoltre prodotto fenomeni di corrugamento e slittamento del colore, localizzati soprattutto nei mari. La lettura dei dipinti risultava disturbata dai pregressi interventi di restauro: diversi strati di vernici protettive alterate e ingiallite, numerosi ritocchi debordanti, a vernice e a olio, e una diffusa patinatura di colore bruno. Il restauro è stato principalmente finalizzato a migliorare la leggibilità delle figurazioni, attraverso interventi selettivi di rimozione o assottigliamento dei materiali di restauro e di integrazione pittorica delle vecchie lacune e consunzioni riportate in vista dalla pulitura.

 

L’intervento, supportato da una campagna di documentazione fotografica multispettrale e analisi non distruttive e micro-distruttive, ha permesso di recuperare valori cromatici coerenti con quelli originali, come l’intenso blu di lapislazzuli dei mari di Danti e i passaggi tonali brillanti di Bonsignori. 

 

Il grande globo terrestre di Egnazio Danti ha subito nel corso dei secoli diversi restauri, di cui il primo nel 1595, a cura dell’astronomo e matematico Antonio Santucci delle Pomarance e l’ultimo nel 1958, ad opera di restauratori fiorentini del settore privato e pubblico. Le indagini diagnostiche e lo studio della documentazione esistente hanno consentito di chiarire diversi aspetti della tecnica esecutiva e distinguere i materiali utilizzati nei precedenti restauri. Le prime prove di pulitura con solventi gelificati hanno riportato in luce diverse sovrapposizioni di materiali di restauro che coprivano numerose abrasioni e mancanze dello strato pittorico, insieme a tre grandi lacune in corrispondenza di danni da sfondamento. La pulitura, lunga e difficoltosa, si è svolta in due fasi: con la prima è stato asportato lo spesso strato di ridipinture pressoché totali con colori a vernice e resine naturali, alterate e pigmentate dall’origine; con la seconda si è ­proceduto alla rimozione puntuale di moltissimi residui neri di un ulteriore vecchio intervento pittorico a base oleosa, forse risalente a un restauro ottocentesco.

 

Attualmente la pulitura è in fase di completamento. L’intervento proseguirà nei prossimi mesi con la stuccatura delle lacune e l’integrazione pittorica sottotono delle numerose mancanze di colore. Il restauro si è svolto alla vista dei visitatori del museo nella Sala della Guardaroba, dove il mappamondo è stato smontato dai suoi elementi in metallo e sistemato su una struttura temporanea, appositamente progettata e realizzata per consentire ai restauratori di ruotarlo e intervenire agevolmente su tutta la superficie.

 

Anche la struttura esterna in metallo è stata sottoposta a restauro. Tale struttura, in ferro, costituita da una base montata su quattro piedi, un meridiano imperniato alle estremità dell’asse di rotazione, l’orizzonte e un semicerchio eclittico, prima del restauro risultava illeggibile, oscurata da depositi incoerenti e fenomeni di ossidazione. Inoltre, a causa di un remoto cedimento, il meridiano poggiava sulla base, impedendo la rotazione del globo. L’intervento in corso di svolgimento ha permesso di appurare che i ferri principali giunti ai nostri giorni, nonostante i ripetuti smontaggi e restauri ricordati dalle fonti, sono quelli originali. La pulitura, volta alla rimozione di protettivi invecchiati e corrosioni superficiali, ha riportato in luce dettagli di gradazioni e iscrizioni incise o punzonate prima non visibili. Le future fasi del restauro saranno finalizzate a migliorare l’assemblaggio della struttura, fino all’auspicabile ripristino dei meccanismi di rotazione.

 

Oltre ai restauri, I lavori nella sala hanno interessato il consolidamento della struttura portante del solaio, la nuova pavimentazione, la manutenzione conservativa degli armadi monumentali e la sostituzione dei pannelli in plexiglass situati sulle ante con la posa in opera di lastre antiriflesso tipo "Optium Museum Acrylic". E' stato inoltre approntato un nuovo impianto di illuminazione basato sul sistema domotico che utilizza i LED.

 


 

Notizie Recenti

 
logo-055 firenze

C & C Media s.r.l.
p.iva 06282890489

powered by Genetrix s.c.r.l. - web agency, applicativi web, siti internet, grafica

055firenze.it
Quotidiano online
registrato presso il tribunale di Firenze
nr. 5937 del 18/10/2013.