Elezioni, Nardella non si candida: 'Il mio compito è rimanere alla guida di Firenze'
'Ringrazio coloro che mi hanno chiesto di candidarmi al Parlamento'. Anche Biffoni non si candiderà
martedì 26 luglio 2022 12:42
"Il mio compito ora è quello di rimanere alla guida di Firenze". Inizia così il messaggio che il sindaco di Firenze Dario Nardella affida ai social, per spiegare perché non si candiderà alle elezioni politiche del 25 settembre.
"Ringrazio coloro che mi hanno chiesto di candidarmi al Parlamento, ma il bellissimo lavoro che dobbiamo portare avanti per la nostra città richiede il mio massimo impegno - continua Nardella - Apprezzo la generosità con cui molti miei colleghi hanno accettato di candidarsi anche perché in molti casi sono più vicini di me alla scadenza del loro mandato. Da Sindaco sarò comunque in prima linea per sostenere il Partito Democratico nella campagna elettorale, portando avanti le nostre proposte e scongiurando un successo delle destre populiste".
"Il segretario Enrico Letta ha ribadito anche oggi il ruolo cruciale dei territori e dei sindaci in questa sfida. È una grande opportunità per l’Italia. Dobbiamo essere tutti pronti e uniti. Porteremo ancora una volta in alto la voce di Firenze e della nostra comunità!", conclude il sindaco.
Dello stesso avviso anche il sindaco di Prato, Matteo Biffoni. "Amo la mia città e voglio rimanere a fare il sindaco - scrive sui social - Sono sempre stato a disposizione della mia comunità e ringrazio i tanti che anche in questi giorni mi hanno chiamato, scritto, incontraro dimostrandomi ancora una volta fiducia e stima. Non ho nessuna intenzione di candidarmi in Parlamento: io non me la sento di lasciare la città ora, perché ho un impegno con la mia comunità e molto ancora da fare...e perché questo è il mestiere più appassionante che io possa svolgere. Ovviamente sarò presente e a disposizione per la campagna elettorale per affermare le ragioni del mio partito, proporre una agenda utile al Paese, lottare per le riforme tanto attese e arginare questa destra populista e sovranista. Al lavoro!".