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Firenze, una panchina blu 'europea' dedicata a David Sassoli

Una panchina per David Sassoli

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sabato 26 marzo 2022 16:27

Firenze non dimentica David Sassoli.  Da oggi, sabato 26 marzo 2022, è dedicata all’ex presidente del Parlamento europeo, nato proprio nel capoluogo toscano e scomparso l’11 gennaio 2022, una panchina blu con le dodici stelle gialle della bandiera europea, all'ingresso del Viale dei Bambini da piazza dell'Isolotto.

 

Un oggetto simbolico che incarna proprio quei valori comunitari di cui Sassoli si è sempre fatto portavoce, fa sapere il Comune di Firenze. L’inaugurazione questa mattina alla presenza, tra gli altri, della vicesindaca Alessia Bettini, dell’assessore alle Politiche Giovanili Cosimo Guccione, del presidente del quartiere 4 Mirko Dormentoni, dei promotori del progetto, dell’Europarlamentare Simona Bonafè. L’iniziativa è promossa da Gioventù Federalista Europea e Movimento Federalista Europeo, Young European Society, One Hour for Europe con il patrocinio del Comune di Firenze e della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e la collaborazione del Quartiere 4. Questa a Firenze è la prima panchina blu “europea” in Toscana.

 

“David Sassoli ci ha insegnato che ‘l’Unione europea’ non è un incidente della storia’, che siamo nati e cresciuti con una visione politica improntata alla difesa dei diritti, alla tutela delle libertà, della democrazia, della dignità di tutti i cittadini, alla solidarietà tra i popoli e che dobbiamo coltivarla e non abbandonarla: questa panchina blu ci vuole ricordare tutto questo. - hanno detto la vicesindaca Bettini e l’assessore Guccione – Anche un oggetto di arredo urbano può esprimere valori così forti e potenti. Gesti simbolici come questo servono sicuramente a cementare le fondamenta di una comunità. Anche così vogliamo tenere vivo il ricordo e la lezione di un nostro concittadino così importante, du un uomo politico straordinario, generoso, di talento”.

 

“L'Europa siamo noi, l'Europa è fatta dai cittadini, dalle nostre comunità, David Sassoli ce lo ha insegnato. Il processo di rafforzamento politico e sociale dell'Unione Europea passa anche dai simboli, come fa questo bel progetto delle panchine blu in Italia. Come quartiere siamo felici ed orgogliosi di ospitare la prima panchina in Toscana, a maggior ragione perché è dedicata al nostro concittadino Sassoli che ha interpretato al meglio quello spirito" ha aggiunto Dormentoni.

 

Per l'occasione sono arrivati i commenti anche di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri di Sinistra Progetto Comune: "In discussione non ci sono i "meriti" di Morales e Sassoli, ma il principio per cui il sistema politico riesca ad ottenere veloci deroghe per chi ci stava dentro, mentre è incapace di ottenere risultati per le morti causate da mancanze della politica. Idy Diene è stato ucciso su Ponte Vespucci, poco dopo l'omicidio di Mor Diop e Sam Modou: a questi ultimi è stato concessa l'intitolazione di un giardino solo dopo nove anni, uno in meno rispetto ai dieci dopo i quali non serve più la deroga delle Prefettura".


"Abbiamo voluto chiedere la documentazione relativa alle autorizzazioni date per il Sindaco di Firenze, morto nel 2020, e il Presidente del Consiglio Europeo, morto nel 2022. L'abbiamo poi confrontata con quanto avvenuto per Lorenzo Orsetti, morto nel 2019, e per Idy Diene, morto nel 2018. Ci appare davvero sorprendente che Sindaco e Giunta non abbiano fatto dei "meriti alla nazione" una questione pubblica, anche confrontandosi con il Governo. Perché le persone uccise da mano razzista e per mano dell'ISIS avrebbero minori meriti di chi ha svolto funzioni pubbliche? Davvero alcune scelte di vita valgono meno di altre, per la Repubblica e il Comune di Firenze? Questa situazione è spiacevole. Dà il senso di un mondo istituzionale pronto a riconoscere i propri meriti, ma incapace di vedere quelli di chi sta fuori dal sistema. Ci aspettiamo una presa in carico significativa ed efficace da chi governa la città, per risolvere la situazione con la Prefettura, a cui pure chiederemo un momento di confronto diretto", concludono Palagi e Bundu.

 

In risposta sono arrivate le parole di Alessandro Martini, assessore alla Toponomastica e Cultura della Memoria: "Sono davvero esterrefatto dalle parole dei consiglieri sulle intitolazioni a David Sassoli e Giorgio Morales in contrapposizione alle mancate, ad oggi, intitolazioni a personalità di altra provenienza. Questo mettere in contrapposizione figure diverse con storie differenti denota una faziosità politica e ideologica che pur, legittima e da rispettare, è da respingere al mittente. Questa Amministrazione è attenta a tutti, non fa distinzioni. Ma c'è un dovere istituzionale, ci sono delle regole e delle attenzioni che non possono essere dimenticati, ci vuole discernimento. Quando si governa una città, un paese, una comunità abbiamo anche il dovere di fare scelte che a volte a qualcuno possono sembrare poco comprensibili ma che sono sempre dettate da regole che devono essere rispettate da tutti".

 

"Nessuno sostiene che qualcuno è più importante di qualcun altro - continua Martini -. Come assessore alla Toponomastica ricevo moltissime richieste e petizioni che chiedono l'intitolazione di un luogo a qualcuno. Tutte legittime, con motivazioni accoglibili e molta emozione. È molto bello perchè testimonia la vivacità della nostra comunità che va rispettata, ascoltata e saputa gestire. Ma il discernimento di cui parlavo porta a non fare delle considerazioni di tipo strettamente ideologico e di parte rispetto alla nostra storia. Morales è stato sindaco di Firenze e anche se ci ha lasciato da poco più di un anno e mezzo aveva il diritto, come tutti i sindaci della città, ad avere un luogo per essere ricordato. Questa è una prassi e un'attenzione che noi dobbiamo a chi ha avuto un ruolo di responsabilità unica, e non sono tantissimi, e lo ha svolto con grande attenzione a tutta la comunità. Così come va riconosciuto a un uomo, un fiorentino tra l'altro, come Sassoli un livello da non mettere in discussione per la levatura politico-istituzionale e l'impegno a beneficio di tutti indipendentemente dell'ideologia. Metterli in contrapposizione con altri, chiunque essi siano, non è bello e non fa onore a chi vorrebbe dettare la linea di scelte di carattere politico.  Quando i  cittadini eleggeranno al governo della città coloro i quali hanno fatto questa polemica  toccherà a loro decidere. Oggi è toccato a noi. E ci prendiamo tutta la responsabilità rispetto alla fiducia che i cittadini ci hanno dato di motivare le scelte, di non lasciare indietro nessuno e di avere anche quel discernimento che è necessario e dovuto nel momento in cui si rappresentano le istituzioni".

 

 

(Foto dai profili Facebook di Mirko Dormentoni e Nicolò Cei)

 

 
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